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A Sciambere: Efficientisti a Roma e spreconi a casa loro

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 25 novembre 2008

Eccoli finalmente i Sindaci di centro destra dell’Elba dopo mesi di finzioni al capezzale della Comunità Montana hanno palesato le loro intenzioni: L’Unione dei Comuni non va bene è meglio lasciare le cose cosi come sono oggi! Loro intendono battersi per difendere le prerogative dell’isola come “area socialmente debole”. Ma si sono lette le denunce dei redditi all’Elba, si conoscono i suoi dati economici e sociali? Cosa c'entra la difesa dell’insularità ed eventuali criticità sociali con il volere mantenere lo spreco economico-territoriale, l’inefficienza burocratica ed istituzionale di 8 Comuni, 8 Sindaci, 8 consigli comunali e altri carrozzoni clientelari! Evviva la coerenza e la sincerità. In un momento di crisi gravissima, in cui milioni di lavoratori non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese, i Sindaci Bosi, Ciumei e Papi appoggiano i tagli indiscriminati alla scuola, la "lotta ai fannulloni", i sacrifici per lavoratori e pensionati, la lotta agli sprechi a Roma, invece all’Elba si può continuare nell’inefficienza istituzionale, nella difesa delle caste politiche e nel localismo demagogico. Ma costoro i ministri Tremonti, Brunetta e Gelmini li conoscono? Le promesse politiche elettorali dei loro riferimenti nazionali le hanno lette? Proposte, in parte già rimangiate, ma che puntavano sulla lotta ai costi della politica, all’eliminazione delle Province, delle Comunità montane sul mare, alla riduzione del numero dei parlamentari, al federalismo efficiente contro l’autonomismo clientelare e sprecone! E’ bastato il decisionismo arrogante ed autoritario di Berlusconi ha cancellare tutto ciò! Manca solo che si uniscano nello spot: l’Elba agli elbani via lo straniero! Così forse prenderanno i voti per conservare la loro poltrona ma affonderanno definitivamente l’Elba! Elio Bianchi Difficile che ci riescano, questo zatterone di pietra non ha il léggero (per i padani: tappo con cui si ottura il foro praticato sul fondo di una imbarcazione atto a far defluire l'acqua imbarcata una volta che questa sia stata tirata in secco, usato nel recente passato anche come brutale e ricattatorio strumento di convinzione verso fanciulle occasionalmente salite a bordo cfr "O me la dai o levo il léggero"). Consolati quindi, qualsiasi cosa facciano quest'Isola resterà a galla e vedrà il trapasso (politico eh!) di quanti di sentono lubrificati dal Signore poiché eletti da sterminate masse ammontanti a ben 4 o 5 condomini medi cittadini a decidere delle sorti nostre. Dove, perdonami Elio, mi pare tu pecchi di ingenuità è nel lamentare l'incoerenza dei locali epigoni di Berlusconi, la coerenza non è più una virtù, anzi l'incoeranza, così come l'arroganza, e perfino le condanne e la crassa ignoranza ormai "fanno curriculum" in quest'Italia. Quietati quindi, e non pensare che semplicemente la irrazionalità dell'attuale assetto istituzionale, con uno scoglio diviso in otto pollai, sia sufficiente a convincerli al cambiamento "E' la semplicità che è difficile a farsi" diceva Bertold Brecht. E tanto per chiudere con un'altra citazione gradita al capocomico, un breve scritto che ne è pieno, il compito di chi la pensa come te ora è: "Resistere, resistere, resistere". Prima o poi giungeranno tempi, governi e opposizioni migliori.


Francesco Borrelli

Francesco Borrelli