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A Sciambere delle Rondini del Katanga

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 13 novembre 2008

Caro direttore, da lettore distratto e saltuario non mi ero accorto che avevi ripubblicato la mia lettera a Repubblica e, se non me l'avesse detto un comune amico, non avrei letto le belle parole che mi hai dedicato, di cui ti ringrazio. Dici che ci vorrebbero, per i parlamentari, dei test a livello di licenza media e mi trovi d'accordo. Non credo però che troveresti molti parlamentari pronti a sostenere questa proposta: i migliori (pochi) per carità di patria, gli altri, è triste dirlo, per paura dei risultati. Volendo, comunque, anche un test di quinta elementare per i giornalisti non sarebbe male. Sul Giornale di lunedì 3 novembre ci si sono messi in due (lo sforzo era grande) per inveire contro quelle Regioni che hanno portato avanti progetti di cooperazione internazionale, giudicando scandaloso anche che la cristianissima Roma abbia potuto regalare un campetto di calcio a Betlemme (!)Pensare che un piccolo Joshua palestinese possa palleggiare su un campo che avrebbe potuto far comodo anche nella città di Alemanno li fa proprio indignare. Ma chi ha trovato, secondo loro, il modo più clamoroso di buttare via quattrini è la Regione Toscana. Sua è la ricerca più pazza e curiosa, che merita l'onore del titolo: “Sprechi: spendiamo soldi per le rondini del Katanga” Ecco, mi chiedo, dove hanno fatto le elementari questi due giornalisti? In Italia no, mi sentirei di escluderlo, perché fra le poche certezze che ogni maestra italiana trasmette, dalla prima alla quinta, due cose sono implacabilmente ripetute alla riapertura di ogni anno scolastico: che in autunno cadono le foglie e che le rondini volano in Africa. Le “rondini del Katanga”, è vero,sono più che abbronzate, sono proprio nere, certo, ma non sono africane, sono nate da noi, può darsi a Gallarate o a Pavia, magari anche sotto le gronde delle case dei due virulenti popolani delle libertà. Vanno da sempre a passare l'inverno in Katanga e dintorni, da molto prima che gli imprenditori brianzoli scoprissero il Natale a Sharm El Sheik. Studiare i loro spostamenti (delle rondini, non dei brianzoli) è cosa meritoria, visto che negli ultimi anni sono calate del 40%. Ma è davvero pensabile, fuori dallo scherzo, che i due articolisti non lo sappiano? Il fatto è, credo, che sono dominati dall'ansia di apparire duri, sprezzanti e determinati contro i poveri del terzo mondo. E' un atteggiamento “vincente” che sta prendendo piede. Sguardo fiero, mascella volitiva, “i nostri petti non tremano” pestando in dieci un ragazzino nero a Parma o andando a dar fuoco a un senzatetto a Rimini o cacciando via da Lampedusa “Medici senza frontiere”. Cambia il vento, è l'aria della nuova civiltà. Nuova? Maurizio Tavanti L'altro giorno Maurizio parlavamo della crisi che per una parte della popolazione non ha ricadute del tipo "Non posso comprarmi un nuovo SUV" ma inizia ad incidere sulla sussistenza e abbiamo accennato a come, purtroppo per troppo pochi, i momenti di penuria di risorse economiche abbiano comunque (o dovrebbero avere) una valenza educativa, favorendo un riallineamento dei valori, aiutandoci a capire cosa è essenziale e cosa è superfluo per la qualità della vita. Mi è tornato in mente un bel film di Salce con Tognazzi "Il Federale" con il mite professore antifascista che leggeva caparbiamente le liriche di Leopardi da un libriccino le cui pagine il torzolo fascista che lo teneva in ostaggio voleva trasformare in cartine da sigarette, dicendo che una vera poesia non era "L'Infinito" ma "Chi sfidanto la mitraglia/ nel clamor della battaglia/ all'attacco ci conduce?/ Chi è? E' il Duce!" Per dire che le miserie umane sono tante, e che la miseria culturale di chi disprezza i saperi, la scienza, la miseria del buon gusto di chi rappresenta una nazione e si presenta ad un incontro internazionale esibendo (peggio che i nani e le ballerine di corte) i propri dipendenti calcianti, non sono meno perniciose dell'indigenza economica. Perché non si vive di solo pane e "porque la dignidad de l'hombre es mas alta que el pan, mas alta que la gloria, mas alta que su propria supervivencia" (lo spagnolo è così parente dell'italiano che forse questa l'ha capita perfino l'Assessore - nell'immagine a sinistra, secondo il Giornale, un gruppo di extracomunitari provenienti dal Katanga).


rondini grande vert

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