Dopo il voto contrario dei Consigli comunali di Rio Marina, Porto Azzurro, Marciana, Marciana Marina e Capraia alla proposta di delibera di costituzione della Unione dei Comuni Speciale il quadro istituzionale locale si presenta ancora più fragile. Le proposte alternative che hanno ricominciato a circolare non sembrano essere di realizzazione immediata. Per ora il risultato ottenuto è il prolungamento del periodo di commissariamento. La proposta della Regione presentava – a nostro avviso – le condizioni per essere accettata. Si trattava di un anno di sperimentazione senza oneri per i Comuni con una sola funzione delegata, oltre alle competenze già assegnate con le gestioni associate. Poteva essere una “palestra a tempo” per passare in tempi ragionevoli ad una forma successiva, e rispondente già ora ai bisogni del territorio, di integrazione politico - amministrativa. In altri termini, da una parte si lasciava impregiudicata la successiva scelta di una Comunità di Arcipelago - per come è descritta dal Testo unico degli Enti Locali e con i finanziamenti previsti per questi territori – dall'altra si poteva avviare una verifica della volontà di costruzione delle condizioni culturali e istituzionali per un eventuale passaggio al Comune unico. Crediamo anche noi che il senso di appartenenza municipale non possa essere cancellato per decreto; tuttavia, riteniamo anche che il mantenimento di punti di riferimento municipali nell'ambito di un assetto istituzionale unificato possa soddisfare questa esigenza. La CNA ha assunto questa posizione già nella fase di consultazione delle forze sociali. A questo punto, non possiamo che auspicare che i Sindaci e le forze politiche presenti nelle Assemblee elettive dedichino il loro impegno a risolvere una situazione di empasse i cui effetti dannosi – in termini di scarsa collaborazione istituzionale, di minore fiducia dei cittadini nelle istituzioni, di gestione inefficace ed inefficiente dei servizi, tra le altre cose - possono propagarsi oltre l'orizzonte immediato. Per questo vorremmo che si evitassero i continui rilanci e gli irrigidimenti su posizioni preconcette, ma si tenesse la barra del governo del territorio ferma sulla indispensabilità di politiche e gestioni comuni. Ci interessano, di sicuro, i contenuti delle politiche comprensoriali. Di questi, invece, ultimamente non si parla, o si parla pochissimo. Ma con che cosa ci si rapporta, allora, ai livelli di governo sussidiari? Quali progetti portiamo in Regione per poter “alzare la voce” ed ottenere riconoscimenti e finanziamenti? Per discutere di queste questioni rinnoviamo la nostra disponibilità.
marciana marina dall alto