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Controcopertina: I disegni occulti e palesi dei politici

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 01 novembre 2008

Durante il consiglio pensavo e ripensavo al perché i Comuni in questo momento amministrati dal centro destra insistessero così tanto sulla Comunità dell'Arcipelago. Mi chiedevo, ma come oramai non c'è da fare nulla, era sei mesi fa quando il centro sinistra dichiarava che l'Unione di Comuni dell'Arcipelago era uno specchietto per le allodole e che voleva la Comunità dell'Arcipelago e appositi fondi che dovevano unirsi insieme a noi nella protesta. Invece regnava il silenzio, di amministratori, rappresentanti, simpatizzanti di un intera area. Probabilmente, mi dicevo, non sono interessati ad un ente comprensoriale, voglion far passare il messaggio che una nuova Comunità dell'Arcipelago sia solo una spartizione di poltrone e doppione inutile di altre istituzioni. Ma ieri mi sono illuminato e al momento dell'ennesimo no della maggioranza consiliare all'Unione di Comuni e ho trovato in tutto ciò un maligno filo conduttore. Alessi e il centro sinistra elbano hanno ereditato dal centro destra un ente senza più dignità ma soprattutto con qualche conto in rosso da sistemare. Succede che il governo Prodi decide di tagliare le Comunità Montane "al livello del mare" e lascia alla Regione la definizione di criteri ulteriore, questa però conferma il taglio della nostra comunità e dopo una serie di trattative ci viene concessa questa famigerata Unione dei Comuni dell'Arcipelago, a statuto speciale. Il centro destra sta in silenzio, solo il buon Martinenghi interviene con la sua idea di Provincia dell'Elba, che ricordo bene già proposta da Bosi anni fa. Nel frattempo cambia anche il Governo ed oggi il centro destra elbano con i suoi Sindaci, Rio Marina in primis, si innamora della Comunità dell'Arcipelago, con le attuali leggi regionali, inesistente e impossibile da realizzare. Ma è proprio questa insistenza che mi fa pensare che le cose possono cambiare. Quindi facciamo l'ipotesi che un Sindaco di un piccolo paesino amministrato dal centro destra, abbia le conoscenze giuste e il peso politico ideale, per andare dal Ministero dell'Interno e farsi concedere una deroga per il riconoscimento della nostra insularità e l'istituzione della Comunità di Arcipelago da utilizzare inoltre, per ricompattare un centro destra elbano in vista delle amministrative. Ci troveremmo di fronte ad una grande vittoria per tutta l'Elba? Eh no, direbbe il Sindaco e il centro destra elbano, voi (centro sinistra) volevate l'Unione di Comuni ed è grazie a noi che si è creata la Comunità di Arcipelago. E con i tempi bui che ci aspettano, possiamo già intravederne un bel colore azzurro tra i suoi banchi e un Presidente di comprovata esperienza e che soprattutto si è sempre battuto, sin dall'inizio, per un riconoscimento della nostra speciale condizione di insularità. Magari lo stesso che è andato dal Ministro. W l'Italia. Davide Solforetti Caro Davide Mi chiedi cosa penso di questa tua riflessione sul procedere degli eventi, accetto di buon grado anche perchè mi consente di dire un paio di cose su quello che scrive Giovanni in copertina. La tua ricostruzione è plausibile pure se (teoricamente) Bosi dovrebbe stare al momento all’opposizione ma è pur vero che: “sotto il sole, sotto la luna, non v’è certezza, non v’è certezza alcuna”. Quello che prepotentemente mi viene in mente è una parafrasi della battuta di quell’umorista che definì i giornalisti come “bravissimi a spiegare agli altri le cose che non hanno capito”, i politici fattispecie i più vecchi e navigati, abili nel bordeggiare, sono bravissimi a non far capire agli altri quello che hanno capito. Così mentre l’economia mondiale va a puttane nonostante i provvedimenti della Carfagna (!) e mentre il “modello Elba” tiene come un colabrodo, nel momento in cui sarebbe più semplice far capire ai cittadini che (si chiami Unione dei Comuni, Comunità d’Arcipelago, Comune Unico, si chiami pure Giuseppe) c’è un estremo bisogno di una politica valida da Punta Nera a Capo Vite e di un soggetto capace di produrla, si assiste a qualcosa che sta nel mezzo tra un minuetto ed un teatrino dei pupi nel quale si rappresenta una piece della quale il cittadino, che ha altro a cui pensare rispetto al seguire le volute barocche (ma talvolta pure barocce) disegnate dai maggiorenti elbani (ai quali Giovanni Fratini nell'articolo di apertura dedica espressioni assai generose), non riesce a capire un fico secco. Forse nel mezzo sta la virtù: nel recupero della parte alta e nobile (oltre che delle competenze) della politica e nel recupero della spinta al cambiamento, quando non sia supportata da un popolista quanto generico ribellismo, ma da un impegno che esige conoscenze e capacità di analisi e applicazione.


Arcipelago toscano mappa

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