Abbiamo fatto bene a mobilitarci contro l’accordo che doveva portare a Piombino oltre 2 milioni di metri cubi di rifiuti industriali di Bagnoli; abbiamo fatto bene nell’agosto 07 a mettere il banchetto in Corso Italia e a raccogliere 4500 firme per il NO AI FANGHI contro quella che il Sindaco chiamò, ce lo ricordiamo tutti, “svolta epocale” per giustificare una firma affrettata su un accordo “bidone”. Abbiamo fatto bene a tenere per mesi il presidio (anche se dava fastidio agli Amministratori), a convocare assemblee (mentre il Comune produceva opuscoli patinati pagati dai cittadini che speriamo almeno siano serviti ad aumentare la raccolta della carta) per informare e discutere con i cittadini, per contrastare un disegno scellerato e svelare l’inconsistenza della “campagna di comunicazione” del Sindaco e del Pd che, in spregio ai principi di democrazia, respinsero la nostra richiesta di referendum consultivo con la scusa che quella dei fanghi inquinati non era una questione locale come se essi fossero destinati alla Luna e non alle vasche del porto. Senza la mobilitazione dei cittadini e l’azione del Comitato No Fanghi, il Sindaco avrebbe firmato qualsiasi cosa, basta ricordare quante versioni dell’accordo furono prodotte fino al dicembre 2007. Con quell’accordo del 21/12/07 siamo comunque riusciti ad imporre un percorso un pò più serio dove, per lo meno, si è cominciato a discutere del destino dei milioni di metri cubi di rifiuti industriali prodotti a Piombino . Tutto bene allora? No, perché proprio in questi giorni riemerge l’inconsistenza dell’operazione fanghi su cui la Giunta comunale si intestardisce a perdere tempo prezioso in un momento in cui l’unica “svolta epocale” che purtroppo si profila per la città è quella della crisi economica e occupazionale. Stanno solo perdendo tempo, sprecando risorse e prendendo in giro i cittadini! Come si può non ridere o preoccuparsi di fronte ad un Sindaco che ha ancora il coraggio di dichiarare al Tirreno: “sulla 398 siamo in una fase interlocutoria” ? L’unico provvedimento preso è stata l’adozione del piano regolatore del porto. Un piano che peraltro affronta solo un aspetto della portualità, quello delle aree e nulla dice su ciò che qualifica un porto commerciale: i traffici, la capacità operativa, le tariffe. Per il resto, dei contenuti dell’accordo non si ha notizia! Eppure esso poneva tempi precisi: aprile 2008 per le bonifiche e la reindustrializzazione di Piombino, ancora aprile 2008 per i rifiuti speciali piombinesi e, infine, ottobre 2008, per l’arrivo dei fanghi. Perché non è stato fatto nulla ? La risposta è semplice: non ci sono i soldi, non ci sono mai stati i soldi. Dunque non si possono portare i fanghi a Piombino se prima non si chiarisce come, quando e chi paga le bonifiche del nostro sito. Fra l’altro proseguono spediti i lavori nel porto di Napoli per le vasche e diventa perciò sempre più incomprensibile la scelta di non smaltire lì i fanghi di Bagnoli. Non ci sono i soldi per la 398, né per le opere portuali, né per le bonifiche. La Regione stessa non ha niente da dire sul palese fallimento dell’accordo firmato a dicembre 07 ? Dicano allora se l’accordo è saltato o no perché Piombino non ha bisogno di essere presa in giro e inchiodata a improbabili megaoperazioni “epocali” per salvare la faccia a qualche politico locale, ma ha urgente bisogno di scelte e decisioni concrete per lo sviluppo economico e il risanamento ambientale.
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