Ai "datati" come me forse è sembrato di vedere un film già visto un "remake" in parte con gli stessi protagonisti. Ho rivissuto, questa volta come parte non in causa, una vicenda del 1984, quando una buona gestione della C.M. sotto la presidenza di Alessi fu interrotta per pura scelta ideologica. Dilagava il craxismo e a tavolino il PSI locale dei Pardi e dei Chiari aprì la crisi che "normalizzava" la situazione della C.M. al quadro nazionale e locale, fottendesene se l'Ente poi fosse destinato a funzionare o meno, e stendo personalmente una pietosa lamiera su quello che accadde nei successivi mesi. Stavolta Alessi aveva raccolto un'eredità molto più pesante di quella che allora aveva lasciato la presidenza di Giovannino Cecchi: stavolta ha trovato un ente che ormai tutti chiamavano la Comunità Mondana, la cui immagine era completamente sputtanata agli occhi degli elbani e della nazione, con un bilancio raccapricciante, gravata da vicende giudiziarie in parte non ancora concluse. Alessi del quale sono stato spessissimo duro critico negli ultimi 40 anni, ha ridato (non da solo) alla C.M. la dignità di un soggetto amministrativo, ed ha provato, nei nuovi quadri normativi, a traghettare quello che almeno in teoria era un punto di armonizzazione delle politiche comprensoriali, verso l'Unione dei Comuni. Ancora una volta ha prevalso l'interesse di bottega, di cantonata, di qualcuno che si sente un Padreterno perché "eletto dal popolo", anche se poi il popolo che lo ha eletto non riesce a riempire spopolati paesucoli sovraccementificati. E c'è pure qualche anima bella che pensa che sia possibile, in tempi non biblici, giungere al "Comune Unico" una soluzione della cui bontà è facile convincere il cittadino comune, ma non la casticchia dei politici che più si moltiplicano i punti decisionali, più ronzica e più gode (parafrasando: dividemus et imperamus). Auguri elbani.
Vetro Rotto