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Parte a Capraia la ricerca sui delfini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 24 luglio 2003

Dai primi di luglio un’equipe di ricercatori monitorerà le coste per studiare la popolazione di delfino costiero dell’isola. Un’iniziativa del CTS che ha incontrato la piena adesione e collaborazione dell’Ente Parco E’ una delle isole più selvagge del Mediterraneo: Capraia, perla di roccia battuta dal vento e circondata da un mare ancora incontaminato, vedrà presto una nuova attività animare la sua vita quotidiana. L’estate 2003 assisterà infatti alla creazione della prima stazione di ricerca sui delfini. Promotore dell’iniziativa è il CTS, Centro Turistico Studentesco e Giovanile, Associazione Ambientalista impegnata da più di dieci anni nel Progetto Delfino Costiero, nell’ambito del quale ha già istituito due Centri Ricerca Delfini, uno a Caprera in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale Arcipelago di la Maddalena, l’altro a Lampedusa in collaborazione con l’Assessorato al Territorio e all’Ambiente della Provincia di Agrigento. Il terzo Centro sarà aperto proprio a Capraia; la stazione di ricerca è infatti il primo passo verso la creazione di un Centro permanente per lo studio del delfino costiero in una zona di altissimo interesse quale è l’Arcipelago Toscano, che ricade all’interno del Santuario Internazionale dei Cetacei. A coinvolgere il CTS è stato l’Ente Parco, che ha messo a disposizione un comprensorio dal Parco recentemente ristrutturato, “La Salata”, per la realizzazione del Centro Ricerca Delfini di Capraia. Quest’ultimo sarà inaugurato l’estate prossima, e comprenderà uno spazio espositivo aperto al pubblico e un punto informativo sul Parco. Inizieranno tra pochi giorni invece le attività di monitoraggio della stazione di ricerca del CTS. Capraia si impegna, così, ad entrare a pieno titolo nel Progetto Delfino Costiero, promosso a livello nazionale dal Dipartimento Conservazione Natura del CTS con l’obiettivo di elaborare un’efficace strategia per la conservazione del tursiope (Tursiops Truncatus), conosciuto anche con il nome di delfino costiero. L’attività di monitoraggio che prenderà il via i primi di luglio è finalizzata alla definizione della loro consistenza numerica, distribuzione e stato di salute, prestando particolare attenzione alla conoscenza della struttura dei gruppi (maschi, femmine, giovani, adulti, piccoli) e allo studio della dinamica della popolazione. I metodi e le tecniche di ricerca utilizzati sono quelli adottati a livello internazionale in modo da poter comparare i risultati ottenuti con quelli raccolti in altre aree di studio. La tecnica utilizzata per avviare un programma di riconoscimento individuale è quella della fotoidentificazione, mentre lo studio sulle vocalizzazioni viene compiuto attraverso l’ausilio di particolari microfoni subacquei (idrofoni). A queste attività di ricerca, a partire dall’anno prossimo, dal momento che verrà istituita la struttura permanente, si affiancherà un’attività di sensibilizzazione rivolta alla comunità residente, ai turisti e ai pescatori locali, sulla necessità di proteggere questi straordinari mammiferi marini.


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