Mi riferisco a recenti interventi apparsi sulla stampa locale, a proposito di recenti affermazioni fatte dal Direttore del Consorzio di Bonifica Osa Albegna e sulle previsione per l’esito di ricorsi presentati dal Comune di Isola del Giglio. A questo riguardo, l’Amministrazione Comunale ha presentato due ricorsi alla Commissione Tributaria provinciale di Grosseto, estremamente motivati e dettagliati , riferiti a due anni contro le cartelle esattoriali emesse dal Consorzio di Bonifica Osa-Albegna , con specifico riferimento a quanto enunciato di recente dalla Corte di Cassazione a sezione unite civili, sentenza n.16428 del 26 luglio 2007 (presidente Vittoria, relatore Cicala) e la sentenza della Commissione Tributaria Regionale dell’Umbria n.36/05/07 del 30 maggio 2007 che hanno affermato il principio contenuto nell’art.860 del codice civile per cui “ il contributo consortile non può diventare un’imposta fondiaria, ma deve restare un contributo per opere a vantaggio del fondo”, “i proprietari dei beni situati entro il perimetro del comprensorio sono obbligati a contribuire alla spesa necessaria per l’esecuzione , la manutenzione e l’esercizio delle opere in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica o delle opere cui attende il consorzio”. Tra l’altro l’art. 860 del codice civile prevede che “I proprietari dei beni situati entro il perimetro del comprensorio sono obbligati a contribuire nella spesa necessaria per l’esecuzione, la manutenzione e l’esercizio delle opere in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica” e che tale utilità si traduca in un vantaggio di tipo fondiario, cioè strettamente incidente sull’immobile stesso. Sul punto il Consorzio non ha mai fornito la prova che tutti i beni soggetti a contributo hanno tratto vantaggi. Recentemente, sul quotidiano Quotidiano Nazionale: LA NAZIONE, IL RESTO DEL CARLINO , IL GIORNO del giorno 26 settembre scorso (pag.18) è apparso un articolo dal titolo: “I COSTI DELLA POLITICA - SE LA BONIFICA NON GLI SERVE IL CITTADINO NON PAGA LA TASSA - Una sentenza a Pistoia rimette in discussione i Consorzi”. Dunque, la Commissione Tributaria di Pistoia “ha sancito che il contribuente deve avere un beneficio dai lavori svolti dall’Ente a cui paga l’imposta”. Di conseguenza , se l’Isola del Giglio (per assurdo) fosse in Provincia di Pistoia, la Commissione Tributaria Provinciale avrebbe accolto i ricorsi presentati dal Comune proprio in relazione alle motivazioni di analogo contenuto indicate nei ricorsi presentati alla competente Commissione Tributaria di Grosseto. E’ assurdo e inconcepibile far pagare il contributo consortile a tutti i proprietari dell’Isola quando a beneficiarne sono una piccolissima parte , cioè coloro che ne traggono effettivamente beneficio dai lavori eseguiti dal Consorzio; caso contrario, a detta di molti, il contributo consortile viene considerato una vera e propria imposta fondiaria. Nello stesso articolo si afferma: “CARROZZONI (riferito ai consorzi di bonifica) – In consiglio regionale torna il dibattito sulla soppressione di enti che assicurano poltrone a politici in disuso”. Ancora “gli atti amministrativi di delimitazione del comprensorio e di individuazione degli oneri debbono attenersi a questi fondamentali principi, e rientra nella giurisdizione del giudice tributario verificarne l’osservanza, ove a ciò sia adeguatamente sollecitato dalla parte contribuente”. (da Italia Oggi del 26.7.2007, pag.40). Il Direttore del Consorzio di Bonifica ha affermato che l’Amministrazione Comunale perderà il ricorso; noi non ne siamo convinti , sia per le motivazioni rese , sia per il malcontento che genera questo balzello nell’opinione pubblica e, ora (finalmente) anche negli ambienti istituzionali, ma noi restiamo fiduciosi nell’esito favorevole. Si è a conoscenza, infine, che alcuni gruppi consiliari della Regione Toscana riproporranno la legge per la soppressione dei consorzi di bonifica, anche in virtù della circostanza che il continuo “annullamento delle cartelle rischia di mettere in difficoltà la stessa Regione, non solo da punto di vista morale”.
Giglio La Rocca