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A sciambere del più si taglia, più si raglia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 29 ottobre 2008

Caro Sergio, capirai che non sono giorni facili per me e meno male che ogni tanto mi capita di leggere cose sinceramente spassose come quella del trinariciuto compagno che aveva capito prima del Leader Maximo che per la razza comunista in via di estinzione non ci fosse altra alternativa che quella di un ritiro romitoriale (all’Elba c’è ampia scelta: Santa Caterina, La Madonna del Monte, Monserrato,ecc.) e di mettere in soffitta le bandiere rosse, come più tardi ha confermato dalla manifestazione uolteriana di sabato scorso. Capirai: da un lato la mia struttura scossa e messa a dura prova dagli eventi alluvionali, favoriti nel loro deflusso da provvidenziali lavori di cementificazione; dall’altro tante mie stabili certezze improvvisamente scosse alle radici. Altro che le conversioni di Fini che in fin dei conti è un pischello (si vede che bazzico Roma) della politica ! Invece roba grossa. Pensa: il tuo “compagno” Napolitano, proprio Lui, quello della Rivolta d’Ungheria, dove va a prendere il sole in questo autunno uggioso? Leggi che va in Egitto e subito pensi a Sharm el Sceik, orami una succursale di Casalpalocco. Ma no, va ad El Alamein, luogo simbolo (pace ai caduti) di un’Italia che non mi è mai piaciuta, fatta di boriosi ed artefatti ricordi e di risorgenti tentazioni autoritarie, e poi si arrampica sugli specchi con un discorso di stampo doroteo che mescola il diavolo all’acqua santa. Nello stesso tempo il nostro Capocomico va in Cina, annuncia che farà presidiare le scuole dall’esercito, poi, al solito, si smentisce e corregge, e poi corregge anche le correzioni, tutta colpa dei soliti giornalisti comunisti. Invece la leggiadra Maristella ci propina, spacciandola per riforma, la supina esecuzione dell’ordine berluscontremontiano: tagliare, tagliare, tagliare. E chi se ne frega se si ritorna indietro di 70 anni e si riducono all’osso i fondi per la ricerca. E nel frattempo passa quasi sotto silenzio l’altrettanto drastica riduzione: quella che riguarda il Ministero dell’Ambiente che, nel triennio, vedrà decurtata di quasi il 50 per cento la propria capacità di intervento. Però che successo! Ci siamo fatti di nuovo conoscere il Europa e –pensa, Sergio- abbiamo di nuovo un ruolo di leadership come ai bei tempi di Monaco e siamo a capo di ben sette Paesi che non vogliono rispettare gli impegni di Kyoto, con la scusa che si toglierebbe competitività alla nostra industria. Siamo, mi pare, alla novella dello stento. Ma se nessuno comincia a dare il buon esempio, come si fa? Capirai che, malgrado la mia funzione pluvioidraulica, non è facile stare in un Paese che non investe in scuola e ricerca e non è attento alle tematiche ambientali. Meno male che c’è rimasta –almeno per ora- la capacità di sorridere, come nel caso di quello striscione in mano ad una bella ragazza (ho immaginato che potesse essere una tua nipotina, visto lo stile) che recitava: ridateci la Democrazia Cristiana… Ti saluto, grondante di lacrime Grondaia jr. Caro Grondaia jr. Tra i romitori potenzialmente utilizzabili lasciami aggiungere quello di Luceri o Santa Lucia non solo perché ferajese e perché meta di molte mie pagane e giovanili ascese, quanto perché legato alla memoria d’una ultima scalata serotina al termine della quale trovai calore e conforto nel tradizionale falò presso la Croce, in un piatto di stupende paiate di vitella accompagnate da pastoso “vino nero” del Buraccio, per grazia ricevuta dai Volontari della Misericordia che colà, organizzati, mi avean preceduto. Ciò premesso continuo a rilevare una preoccupante sintonia con le espressioni del tuo pensare, perplessità su El Alamein ben incluse, etiamque parallela struggente nostalgia per una Repubblica che qualcuno continua a definire “prima”, ma che mi si delinea come sempre più seria, più moderna e più democratica di questo autoritario, immangiabile cacciucco surgelato delle ministre sgallettate con lo stacco di coscia, che governa a colpi di fiducia, dei decreti e de’cretini slinguazzanti inverecondamente. Ma tra i cartelli visti fuggevolmente in questi giorni, un altro mi ha colpito per sintesi ed efficacia: “Più si Taglia, più si Raglia”. Ed il pusher dei sogni della casalinga di Voghera, il piazzista di balle maximo accusa la sinistra (nella quale, mi vien che ridere, a questo punto ci staresti pure tu) di strumentalizzare la protesta della scuola, come se questa tremebonda e sciagattata sinistra, fosse in grado di strumentalizzare chicchessia. Come al solito è vero il contrario: è quello che una volta si sarebbe detto un “movimento di massa” fatto di ragazzi, mamme, maestre etc. che ha scaraventato una secchiata d’acqua nel muso ad una opposizione autoreferenziale e sonnolenta, svegliandola, costringendola a farsi strumento della sua sacrosanta protesta. E meno male che è accaduto. Asciugati e stammi bene Tardò (jr.)


asino nero animali

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