Partecipazione variegata quella all'assemblea della scuola che si è svolta ne pomeriggio del 27 ottobre presso la sala della Provincia a Portoferraio. Erano rappresentate in misura consistente tutte le componenti del mondo della scuola. Nutrita persino la rappresentanza degli studenti, che generalmente disertano le noiose riunioni degli adulti. C'erano ed erano arrabbiati, soprattutto quelli del liceo, che hanno lamentato anche la scarsa disponibilità del loro dirigente a concedere loro assemblee o addirittura ad incontrarli ed hanno parlato di occupazione nei prossimi giorni. Sulle forme di protesta c'erano diverse posizioni, dall'occupazione appunto alle lezioni all'aperto, magari alle Ghiaie al coinvolgimento delle istituzioni. A questo proposito è stato stilato un ordine del giorno da consegnare all'assessore all'istruzione della Regione, che era nella serata a Rio nell'Elba. Durante l'assemblea, gestita con passione ma molto ordinatamente, sono intervenuti insegnanti delle elementari, delle medie e delle superiori, personale non docente, studenti e genitori (la rappresentante di comitato di Marina di Campo, un'eletta del C.d'I di Porto Azzurro, un genitore sindacalista di Rio Marina). Ogni componente ha analizzato le ripercussioni che i decreti 133 e 137 avranno su ogni ordine di scuola. La scuola materna sarà garantita solo fino alle 12.30, la scuola elementare avrà il famoso maestro unico su una classe, anzichè il modulo (tre maestri su due classi). Questo comporterà il "risparmio" di 87.000 insegnanti, il vero scopo di questa cosiddetta riforma. Alle medie l'orario obbligatorio passa da 32 a 29 ore settimanali, con 13.600 docenti in meno. Nella secondaria l'orario diventa di 30 anchichè 32 ore nei licei, nei tecnici non potrà superare le 32 ore, alcuni indirizzi negli istituti tecnici saranno eliminati. Inoltre in tutti gli ordini aumento di alunni per classe, meno fondi per attività laboratoriali, progetti, ricerca e sperimentazione, insomma tagli ai posti di lavoro, e soprattutto meno qualità e meno servizi alle famiglie. Ma quello che il mondo della scuola che partecipa a questa assemblea rifiuta non è tanto ogni singola voce degli interventi del governo, quanto, come afferma un'insegnante che interviene appassionatamente quasi a conclusione, la filosofia che li sottende e che fa chiaramente capire che le innovazioni approvate il 6 agosto col decreto 133 e quelle contenute nel decreto Gelmini preludono all'approvazione del disegno di legge Aprea, che trasformerà la scuola in una struttura piramidale, autoritaria, dipendente da finanziamenti privati e rappresenterà la rinuncia a quello che la scuola italiana, coi suoi pregi e i suoi difetti, era diventata in termini di apertura, democrazia, pluralismo, integrazione. Il significato del maestro unico, del grembiulino, del 5 in condotta non sono che delle semplificazione simboliche di un progetto complessivo, che ben si concilia con l'esigenza di risparmio. In conclusione si è formato un comitato elbano permanente sui problemi della scuola e contro la "riforma Gelmini". Il primo impegno sarà la partecipazione di una rappresentanza elbana alla manifestazione dei sindacati a Roma il 30 ottobre e l'organizzazione di una manifestazione in contemporanea sul nostro territorio.
assemblea studenti ottobre 2008