Torna indietro

Controcopertina: Il "niet" di Bosi all'Unione dei Comuni Elbani

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 26 ottobre 2008

Leggo le dichiarazioni di Fragai, per le quali non ci sarebbero le condizioni politiche per una proroga dei termini del 31 ottobre, né per accogliere la proposta di legge che vuole reintrodurre la Comunità dell'Arcipelago cosi come prevista dal tuel. Non comprendo quali siano queste ragioni politiche, dal momento che il decreto fiscale Tremonti modifica notevolmente le condizioni per i trasferimenti alle comunità montane, fissando il tutto dialtitudine a 750 metri slm. Questi presunti ostacoli di natura "politica" risiedono unicamente nella ostinata difesa di una legge regionale, la 37, profondamente sbagliata, laddove intende risparmiare sulle comunità montane a danno della comunità delle isole (dei dieci comuni che la compongono, e dei cittadini che vi risiedono), come se queste non fossero degne di tutela, e ignorando le forti difficoltà socio-economiche della condizione di insularità. Insistere, dopo il danno arrecato, con piglio paternalistico se non addirittura arrogante, nella difesa di questa decisione sbagliata mi appare cosa assai grave. Così come insistere sull'unione dei comuni, che è tutt'altra cosa rispetto alle prerogative di cui usufruiscono le "vere" comunità montane e le comunità delle isole, che non a caso beneficiano dei trasferimenti erariali, che adesso ci vengono sottratti. L'unione dei comuni è ben altra cosa, infatti è stata da sempre immaginata come la forma istituzionale di gestione associata di competenze comunali, riferibili, di norma, a comuni contermini. Basta avere un minimo di esperienza amministrativa per capire che una realtà così ampia e variegata, segnata da distanze ragguardevoli e da ostacoli talvolta insormontabili, com'è la comunità di arcipelago, non è certo riconducibile a questo schema. Ha poco senso fare appello alle sperimentazioni, alla provvisorietà, e ad altri consimili richiami, quando la realtà si scontra pesantemente con un modello così astratto e inverosimile. Non vorrei che per alcuni colleghi sindaci abbia pesato un "pressing" di natura esclusivamente politica se non addirittura partitica. Tuttavia c'è ancora tempo per la ragionevolezza, che spero possa prevalere, dal momento in cui occorre comunque rimettere mano alla legge 37 eliminando le previsioni errate. Su questo occorre ricercare la massima unità d'intenti.


bosi fascia

bosi fascia