Continua la telenovela senza fine delle cosiddette prime case da realizzare nei comparti individuati nel Regolamento Urbanistico. L'Ufficio Tecnico Comunale ha di nuovo bloccato il rilascio delle concessioni ed anche la recente variante normativa approvata dal Consiglio (senza recepire le osservazioni della Lista Civica) si è rivelata inutilizzabile. La storia infinita era iniziata una ventina di anni fa con una fantomatica variante "Prima Casa" adottata dalla Amministrazione di centrodestra che allora governava la Marina. Una "bufala" pre-elettorae alla quale credettero numerosi cittadini che si affrettarono a comprare terreni e ad avanzare domande, per poi restare con un palmo di naso ad elezioni concluse. Questo gruppo di marinesi ha resistito nel tempo in paziente attesa davanti alla porta del Palazzo come il protagonista di un racconto di Kafka. In questi anni alcuni sono usciti da questo gruppo perché in qualche modo hanno risolto i loro problemi abitativi, altri si sono aggiunti in fila d'attesa ed alla fine sono stati sistemati dalla Amministrazione Martini all'interno dei comparti in forza di una previsione contenuta nel Regolamento Urbanistico approvato nel 2005. Da allora i partiti della sinistra prima e la Lista Civica poi hanno ripetuto che le norme del Regolamento erano inapplicabili tanto che l'Ufficio Tecnico non era in condizione di rilasciare alcuna Concessione Edilizia. Amministratori di centrodestra vecchi e nuovi hanno negato l'evidenza fino a quando non sono stati costretti a prendere atto della necessità di modificare il Regolamento Edilizio con l'approvazione di una Variante Normativa, come la nostra minoranza andava ripetendo da mesi. La Variante fu approntata dagli stessi architetti Fabbro e Francalacci che avevano redatto Piano Strutturale e Regolamento Edilizio: la correzione degli errori, che poteva essere fatta tranquillamente e gratuitamente dal nostro ufficio tecnico, ci è costata tra l'altro la bellezza di 12.240 Euro. Questa Variante si è rivelata "un rimedio peggiore dal male": solo il recepimento di un nostro suggerimento, che abbassava dal 100 al 75% la quota minima di proprietari delle aree interessate per aver titolo a presentare domande, ha consentito quantomeno di riavviare le pratiche che erano rimaste nel cassetto per quasi due anni. La Lista Civica aveva poi presentato una osservazione formale alla Variante chiedendo che il Consiglio imponesse la necessità di Piani Attuativi per pianificare i comparti di più grandi dimensioni, a proprietà frazionata, dove dovevano sorgere diverse unità abitative. La maggioranza ha respinto questa richiesta, sulla base di un parere degli ineffabili Fabbro e Francalacci che la considerarono improponibile. Quella decisione del Consiglio è la causa dei guai di oggi: come avevamo previsto il ricorso di un privato ha bloccato l'iter di una pratica creando un precedente. Così oggi all'interno dei comparti ogni proprietario del terreno ha diritto a costruire solo in proporzione alla quantità di terreno posseduto, ma siccome nei comparti più grandi i proprietari sono molti e le abitazioni da costruire sono limitate, ne consegue che il volume da costruire destinato a ciascuno scende al di sotto della superficie minima consentita dal Regolamento Edilizio per realizzare appartamenti. Con queste norme volute dalla maggioranza e dai suoi superpagati progettisti non si costruisce. Punto e a capo. Il paradosso è poi l'accusa che il Sindaco rivolge continuamente alla Lista Civica di non fare opposizione costruttiva: non è stata istituita la Commissione Consiliare per l'urbanistica dove problemi come questi potevano essere discussi, non è stata accettata l'osservazione della minoranza alla Variante Normativa che avrebbe evitato questo nuovo blocco, insomma più di questo non possiamo proprio fare!
Marciana Marina Comune Municipio