Torna indietro

Controcopertina: Osservazioni di Legambiente al Piano del Parco Arcipelago Toscano

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 24 ottobre 2008

Con la presente si inoltrano le osservazione al Piano del Parco Nazionale adottato con delibera di Consiglio Regionale n. 52 08/07/2008. OSSERVAZIONI DI LEGAMBIENTE ARCIPELAGO TOSCANO Il Piano del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano sembra essere lo strumento pianificatorio di questo tipo che interpreta in maniera più estensiva la possibilità di interventi economici e di utilizzo territoriale ed ambientale all'interno di un'area protetta nazionale. Si tratta sicuramente di una necessità di "equilibrio" rispetto ad una situazione delle isole abitate che tiene conto dell'equilibrio tra la realtà esistente fatta di un forte impatto turistico e della pressoché avvenuta totale cementificazione delle piane e di vaste fasce costiere, un equilibrio che nei casi di interventi edilizi, ampliamenti ed infrastrutture consentiti all'interno del Parco rasenta spesso l'equilibrismo di un difficile cammino su una corda di sostenibilità che rischia di spezzarsi se verranno fatte ulteriori concessioni (o interpretate in maniera estensiva quelle presentate), rispetto al quadro faticosamente messo insieme con questo Piano del parco, frutto di circa 8 anni di discussione e confronti con categorie economiche, amministrazioni e associazioni, che è stato redatto in una prima proposta dal Presidente Giuseppe Tanelli, poi parzialmente modificata dal Commissario Ruggero Barbetti, ed infine accolta dal Presidente Mario Tozzi. Il Piano del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano è comunque in gran parte condivisibile e fornisce, attraverso l'enorme quadro conoscitivo redatto dalla Società Agriconsulting, una mole enorme di dati e conoscenze sul territorio, la fauna, la flora e le risorse delle Isole Toscane che rappresentano una vera e propria banca dati che tornerà utile per ogni intervento di programmazione territoriale che dovrà essere realizzato nel futuro. Un quadro che speriamo venga completato al più presto con un altro importantissimo strumento, il Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale, la cui discussione, redazione ed approvazione avrebbe dovuto accompagnare il Piano del Parco. Purtroppo la bozza di questo strumento, già redatta e consegnata nel 2001 dall'Agriconsulting, è rimasta per troppo tempo a giacere qualche cassetto senza che la Comunità del Parco e si è, da parte delle Amministrazioni locali, sentita la necessità di analizzarla e approvarla solo nel momento in cui si è capito che il Piano del Parco sarebbe stato veramente mandato in Regione per l'adozione e l'avvia dell'approvazione definitiva.. Piani e Progetti Piani di gestione di cui all'art. 12 delle NTA Progetti e programmi di cui all'art. 2 dell'allegato 1 b Progetti integrati di cui all'art. 13.2 dell'allegato 1 b Progetti e programmi di rete di cui all'art. 13.3 dell'allegato 1 b Progetti speciali di cui all'art. 13.4 dell'allegato 1 b Obiettivi nell'ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di cui all'art. 26 delle NTA Obiettivi della Gestione faunistica, della flora e della vegetazione di cui all'art. 27 delle NTA Il Piano comprende diverse proposte progettuali ed individua numerosi obiettivi specifici, a volte in modo confuso e come semplici indicazioni. Si tenga presente che il Piano deve essere uno strumento di facile consultazione in cui soggetti istituzionali, Associazioni di categoria, ambientaliste e di volontariato, semplici cittadini interessati ad operare nell'Arcipelago Toscano dovrebbero ricavare indicazioni certe per attivare eventuali azioni in sinergia con l'attività dell'Area Protetta. Il Piano deve fornire, per i vari settori di competenza del Parco (Conservazione della natura, promozione delle attività compatibili, ecc.), un elenco di progetti, piani ed obiettivi ordinati per importanza. Altrimenti, sarà complicato per l'Ente, vista la notevole mole delle proposte, decidere le priorità di intervento in base alle risorse finanziarie disponibili, lasciando così le scelte al capriccio dei dirigenti di turno e non ad una chiara valutazione tecnico-scientifica e di reale necessità per il territorio. Allegato 1 b Relazione Art. 5.2 La zonazione prevista dalle tavole di Piano differisce a volte anche in modo sostanziale dalle aree indicate in tale articolo. Si tratta di una lacuna considerando che, di conseguenza, la zonazione non rispetta del tutto i criteri indicati nella relazione. In particolare per quanto riguarda l'Isola di Gorgona, dove non viene individuata nssuna zona "A" nonostane le sue coste abbiano la stessa valenza ambientale di altre ricomprese in questo tipo di zonazione, sia per valori faunistici che floristici e presenza di habitat. Si chiede, pertanto, di modificare le zone indicate nell'articolo e di indicare i criteri che sono stati utilizzati per individuare tali zone. Per il loro grande valore naturalistico e paesaggistico e per tutelare habitat fragilissimi, si invita anche ad inserire in zona A (la dove il Piano non lo preveda) gli altri isolotti e scogli citati nel DPR istitutivo come facenti parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Inoltre, si invita a una maggiore attenzione, anche in sede di recepimento delle osservazioni, alle salvaguardie, anche all'interno dell'attuazione dei vari programmi specifici, delle NORME DI ATTUAZIONE della Legge Regionale 56/2000 – Principali misure di conservazione da adottare nei Siti di Importanza Regionale (SIR) , pubblicate nel Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004 e che riguardano anche importanti aree dell'Arcipelago Toscano comprese in Siti di interesse comunitario (SIC - Direttiva Habitat) Zone di protezione speciale (ZPS - Direttiva Uccelli) e SIR: Gorgona, Capraia, Monte Capanne-Enfola, Elba Orienale, Mola-Schiopparello, Cerboli e Palmaiola, Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri. Questo appare particolarmente importante per quelle zone "B" e "C" comprese nelle Zps e per il mantenimento di incolti, aree agricole di confine e agricoltura biologica che, in particolare all'Elba, sono vitali per la salvaguardia di specie di fauna (in particolare avifauna, ma anche chirotteri) e di flora che sono in forte rarefazione proprio a causa della progressiva scomparsa di aree aperte ai confini con quelle boscate. Si tratta quindi di legare, specificandolo meglio - in particolare nell'articolo 18. Le zone B, di riserva generale orientata - le attività agricole presenti e che potranno essere attuate nel parco alla salvaguardia di Habitat prioritari europei ed alla ricostituzione e mantenimento di un paesaggio agricolo che sia anche occasione di ricostituzione e salvaguardia di un "paesaggio" faunistico e ambientale, attraverso il "restauro" di habitat che rischiano di andare persi.. N.T.A. Le N.T.A di attuazione, oltre a regolamentare la suddivisione in zone del territorio vincolato, appaiono come indirizzi ed obiettivi da attuare mediante la gestione, tant'è che in alcune parti a nostro avviso, esulano dalla specifica competenza del Parco e comunque appare necessaria, per una seria valutazione, conoscere il relativo Regolamento di attuazione. Art.2 / art. 4 Non si capisce se le cartografie in scala 1 . 10.000 allegate al CD del Piano fornito dal Parco e pubblicate nel Sito del PNAT rivestano un qualche criterio di ufficialità; così come risulta difficile pensare a come i Comuni (se non lasciando spazio ad interpretazioni discrezionali ed arbitrarie dei confini e della zonazione del Parco) possano individuare una scala di maggior dettaglio nei PRGC e nella cartografia catastale (Art. 4.9), visto che, come giustamente indicato all'Art. 3, la cartografia ufficiale del Piano, che è stata ricavata dalla cartografia allegata al DPR istitutivo del Parco Nazionale, è in scala 1: 25.000 che resta la cartografia ufficiale. E' quindi fondamentale che nel Piano vengano indicate chiaramente le procedure, con relativa tempistica, che l'Ente Parco intende adottare per dotarsi di cartografie ufficiali a maggior dettaglio, se possibile cartografie catastali. Resta comunque il problema della difficile lettura di una cartografia fatta su una mappa Igm risalente al 1956. Occorre che il Piano contenga u questo indicazioni chiare: proponiamo che entro un anno dall'approvazione del Piano, l'Ente Parco attivi una procedura di "rideterminazione" del perimetro, in comune accordo con la Comunità del Parco, su cartografia 1:5.000/ 1:2000, riportando i confini, dove possibile, a coincidere con elementi certi del territorio: corsi d'acqua, strade, sentieri, ecc. e nei pochi tratti dove non sia possibile a segnalare il confine del Parco con apposita cartellonistica. In caso contrario, ancor più di quanto accaduto fino ad oggi, c'è il rischio concreto di contenziosi per l'esatta definizione delle zone di appartenenza delle singole particelle catastali o di parti di esse. Si invita inoltre a sostituire la sigla PRGC con Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico, così come previsto dalla Legge Regionale, o semplicemente con Strumenti Urbanistici Art. 13.3 Si dovrebbe aggiungere: programmi per la gestione, conservazione e monitoraggio di fauna e vegetazione e programmi di educazione ambientale, di formazione e di ricerca. Si dovrebbe sostituire nel "Progetto di valorizzazione integrata del Compendio Minerario" il comma seguente che, nella sua genericità, si presta ad inopportune ed estensive interpretazioni: : "Recupero degli edifici esistenti finalizzato a usi di servizio al parco e connessi alla valorizzazione delle aree minerarie senza aumento della ricettività turistica". Si chiede di sostituirlo con: Recupero degli edifici esistenti finalizzato ad usi di servizi al Parco e di ricettività attraverso interventi di ristrutturazione edilizia così come definita dalla L.R. 1/2005. Nell'ambito di tali interventi non sono consentite nè la demolizione e successiva traslazione degli edifici esistenti nè la nuova edificazione. Programma coste Tale programma dovrebbe essere omogeneo per il territorio dell'intera isola e non può interessare solo, la costa inclusa nel Parco (anche qui è evidente la mancanza del Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale). Tale proposta, condivisibile nelle finalità, deve dovrà trovare riscontro nella Strumentazione Urbanistica dei comuni. Tra l'altro si rende necessaria l'elaborazione di un effettivo Piano spiagge tramite il quale potrebbero derivare utili indicazioni per la definizione della capacità complessiva da affidare all'auspicato Piano Strutturale Intercomunale. Si ricorda che la proposta di Piano Spiagge della Comunità Montana dell'Elba e Capraia non corrisponde a tale scopo ma, proprio perché aveva carattere di indicazioni che i Comuni avrebbero dovuto recepire, si limitava spesso ad un'elencazione dei vari tipi di costa dell'Isola. Progetto di valorizzazione integrata del compendio minerario Appare necessario specificare che il recupero degli edifici esistenti, finalizzato alla ricettività non è riferito a seconde case ma soltanto ad attività alberghiere. Inoltre occorre limitare gli interventi ad un recupero effettivo, evitando e vietando abbattimenti ed accorpamenti di strutture che rivestono un carattere architettonico, paesaggistico e di archeologia industriale di notevole importanza . Art. 13.4 Si dovrebbe aggiungere tra i programmi di ricerca: interventi per la gestione, conservazione e monitoraggio di fauna e vegetazione Art. 18 Zone B di Riserva Generale Orientata All'rt.18.2., inserire tra gli interventi e le azioni vietate: il transito con mezzi di trasporto a motore lungo le strade sterrate ed i sentieri, ove non autorizzato dall'Ente Parco o a fini di conduzione agro-silvo-pastorale da parte dei proprietari dei terreni ricadenti in zona "B". Art. 18.2 Si invita a non prevedere il rimboschimento di fatto degli incolti (comma c.), in quanto tali aree andrebbero salvaguardate dal Parco perché svolgono una importantissima funzione ecologica per alcune specie animali, fra le quali avifauna protetta ed inserita nelle liste rosse. Art. 18.3 All'interno del Parco non appare opportuno consentire ampliamenti alle attività di ristorazione. Si fa osservare che tali edifici per ottenere l'agibilità debbono già possedere i necessari requisiti igienico sanitari. Inoltre, per non creare una spirale di privilegi non consentita nemmeno dai Piani Strutturali e per non favorire gli abusivi, si chiede di specificare che, in tutte le zone previste dal Piano (B,C,D) non sono ammessi ampliamenti di alcun tipo per gli immobili che hanno già usufruito di ampliamenti in precedenza e per quelli che abbiano usufruito o richiesto di usufruire di condono edilizio. Art. 19.3 Consentire, in modo indiscriminato ampliamenti a tutti gli immobili che si trovano all'interno del Parco, sia pure in zona C, significa permettere ai Comuni di ampliare previsioni e norme che, in zone esterne al parco ammettono ampliamenti minori. Chiediamo che questa possibilità venga strettamente legata a reali e documentate necessità di ampliamento di civili abitazioni dei residenti (giustificabile con il "presidio" territoriale svolto durante tutto l'anno) e che contenga una quota massima espressa in metri quadri di superficie, altrimenti la norma finirà per favorire chi dispone già di abitazioni confortevoli ed ampie. Si ritiene ammissibile l'ampliamento delle sole strutture alberghiere, senza incremento dei relativi posti letto, escludendo da tale beneficio qualsiasi altro tipo di immobile. (residence, seconde case, attività di ristorazione etcc.) Art. 19.4 Questo articolo deve essere formulato meglio. Infatti, non si comprende bene quando è consentita la destinazione abitativa. Art. 20.6 Non si ritiene ammissibile consentire interventi di nuova edificazione 25.4 b Non appare possibile poter consentire l'abbattimento di masse arboree laterali alle strade per creare punti panoramici. Occorre specificare meglio la norma anche per evitare l'abbattimento di piante che in altre parti del Piano vengono indicate come meritevoli di salvaguardia e conservazione ed addirittura inserite in Habitat prioritari dell'UE. Art. 29 Specificare meglio cosa si intenda per "promuovere la realizzazione di impianti per il trattamento e il recupero delle biomasse. Essendo impossibile pensare all'Elba e nelle altre isole ad un utilizzo "industriale" delle biomasse, che potrebbero essere solo di origine forestale, forse sarebbe meglio parlare della promozione di "impianti domestici od aziendali a biomasse ed alta efficienza". Art. 30.3 La realizzazione di impianti fissi per la telefonia, TV etc. deve essere ammessa solo dopo l'elaborazione di un piano complessivo che interessi tutto il territorio dell'Elba e l'Arcipelago, così come già previsto e deliberato dal Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Per quanto riguarda il possibile interramento delle linee si fa rilevare che questo nelle aree boscate a leccio o negli habitat prioritari produrrebbe un impatto maggiore di una linea aerea ben segnalata con dissuasori per l'avifauna. Art. 31.4 Sono legittimamente esistenti le baracche condonate? E allora con tale norma si consente di trasformare in mini-appartamenti i box abusivi che successivamente saranno ampliati usufruendo delle agevolazioni previste nei precedenti articoli. Così si premiano, anche all'interno del Parco Nazionale, coloro che violano impunemente le norme che regolano l'uso del territorio. Lo stesso vale per le strutture "precarie" autorizzate dal Parco negli ultimi anni e che tendono ad assumere ormai la natura di manufatti fissi, senza che il Parco esiga una scadenza di utilizzazione. Inoltre tali strutture sorgono spesso in aree delicate, anche dal punto di vista della vegetazione interessata, e richiedono, nel caso di trasformazione, ulteriori lavori di adeguamento, anche di servizi e viabilità, che produrranno un effetto di diffuso e puntiforme impatto ambientale sul territorio protetto. L'articolo va rivisto e sostanzialmente modificato perché di fatto autorizza una vera e propria sanatoria illegale all'interno dell'Area Protetta. Art. 33.5 Lo strumento del 'road princing' potrebbe risultare utile, ma come si attua con i caselli, oppure installando appositi rilevatori? Ma chi fornisce agli autoveicoli le speciali macchinette ed in quale momento? Specificare meglio e in rapporto con l'adozione del PPSES da parte della Comunità del Parco.


Le tombe Verticale spiaggia

Le tombe Verticale spiaggia