Non è il momento di scelte sbagliate. Una legge-suicidio della regione (che prevede tutti i Comuni favorevoli con maggioranze dei due terzi dei Consigli) e una campagna elettorale del centrodestra elbano contro la Regione (e contro se stessi che si sono infatti astenuti sulla Legge 37): questo il panorama a otto giorni dalla scadenza utile per mantenere nell’ Arcipelago un Ente comprensoriale. Per motivi che non riguardano i contenuti, il centro-destra partitico e istituzionale elbano è insomma sulla buona strada per affossare lo strumento di coesione istituzionale e socio-economica del territorio, rimediando così all' Elba, oltre che la solita figuretta, un danno rilevante . Cascano le braccia a vedere chi ha responsabilità istituzionali dichiarare che “non è ancora chiaro cosa dovrà fare il nuovo ente”: non c 'è male per chi dovrà, assieme agli altri Amministratori locali, decidere il Piano di sviluppo socioeconomico dell’ Unione dei Comuni dell’ Arcipelago. In realtà non c'è nulla da inventare, se non agire in continuità con le funzioni svolte finora dall' ente comprensoriale: è di ieri la firma che la CM ha messo sulla Continuità Territoriale per il trasporto aereo, il collegamento marittimo tra le isole è una priorità regionale nei prossimi finanziamenti europei, il programma di sviluppo rurale è una realtà, fossi e sentieri sono puliti dagli operai della CM, le gestioni associate funzionano e si possono migliorare credendoci e così via. Più 'rivoluzionaria', da parte di qualche altro amministratore, la decisione di cavalcare a pelo la Comunità di Arcipelago modello art 29, un’azione tanto veemente ora quanto silente mesi fa in occasione della discussione della Legge regionale, una fase nella quale il presidente Alessi e le categorie economiche chiedevano la stessa cosa, riuscendo ad ottenere perlomeno il riconoscimento dell’insularità e la copertura fionanziaria. Un po' troppo in ritardo ci paiono quindi le firme raccolte oggi dal centrodestra in Consiglio Regionale, a giochi fatti e con le altre 4 CM sciolte come la nostra dalla legge che si apprestano a fare ‘il salto nel buio’ approvando entro ottobre i rispettivi statuti del nuovo ente. Partendo dalla considerazione che ogni consigliere comunale eletto farà l’interesse pubblico e non quello di un partito, confidiamo ancora nel sussulto etico di ogni coscienza affinchè, alla luce dei fatti (che si riassumono per comodità) si abbandoni ogni esercizio da apprendisti stregoni della politica sulla pelle dei cittadini elbani. Ricordiamo che: 1) i bilanci consuntivi della CM sono a posto, come certificato dalla Corte dei Conti, 2) l' Unione dei Comuni, in quanto soggetto giuridico altro dai singoli Comuni aderenti, non potrebbe 'rivalersi' sugli stessi per i propri conti, peraltro in attivo, 3) i finanziamenti per il 2009 sono garantiti dalla Regione, 4) ad Unione attivata c’è l’impegno della Regione a verificare con i Comuni presso il Ministero la fattibilità della Comunità di Arcipelago, secondo l’ art29 del TUEL, 5) sono imminenti a livello nazionale il riordino istituzionale e il federalismo fiscale che cambieranno diverse cose, 6) dopo un anno di sperimentazione dell’Unione è prevista la possibilità di recedere, 7) il trasferimento di funzioni e personale alla Provincia di Livorno (in caso di fallimento) sarebbe con tutto il rispetto penalizzante per il territorio e per una parte dei lavoratori. Auspichiamo perciò che ogni Amministratore/Consigliere comunale di qualsivoglia area politica, prima della prossima assemblea chieda a se stesso che interesse vero, di sostanza, hanno il proprio Comune, concittadini ed imprese a spostare fuori dall’Elba il governo del territorio? E poi voti di conseguenza.
Elba Mappa 350