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Controcopertina: Cristiano Adriani risponde a Michelangelo Zecchini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 21 ottobre 2008

Sorprende, e non poco, l’ultima missiva di Michelangelo Zecchini che si sostanzia in una derisione, incomprensibile quanto inopportuna, della nostra iniziativa, finalizzata esclusivamente ad un obiettivo che più volte anche lui ha detto di condividere: il ritorno nella disponibilità dei marinesi di un bene pubblico che è la storia di Marciana Marina. Dispiace soprattutto per i toni che sono stati utilizzati, offensivi e inconsueti, per una persona conosciuta e stimata come lui, anche per la sua moderazione, per il suo essere sempre e comunque una figura importante, quanto equidistante, un punto di riferimento culturale per tutti i cittadini di Marciana Marina (e non solo). L’iniziativa che lui deride, ossia la petizione, parte da un gruppo di giovani di sinistra che già da diversi anni lavorano insieme per dare un contributo politico attivo al miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini. Seppur schierati da una certa parte e quindi “non equidistanti” come lui, abbiamo sempre specificato di non voler mettere in campo un’opposizione fine a se stessa, un’opposizione a prescindere, quella del “no” senza se e senza ma. Con tutti i nostri limiti, con tutta la nostra inesperienza abbiamo scelto di lavorare per Marciana Marina, senza sottrarsi al dialogo, laddove vi saranno le condizioni e nell’esclusivo interesse della nostra comunità. Visto che sono importanti anche i toni che vengono utilizzati, credo che i suoi siano decisamente spropositati, volendo ritornare, solo per un attimo all’ambito giuridico, la giudicherei una difesa assolutamente sproporzionata rispetto all’offesa. Mi chiedo che cosa ci sia di sbagliato, nel lavorare attivamente per il proprio paese, nell’utilizzare uno strumento di democrazia come è la petizione. La petizione è soprattutto una richiesta rivolta per iscritto alle autorità pubbliche, si tratta di un diritto riconosciuto a tutti i cittadini di rivolgersi alle istituzioni, per chiedere provvedimenti o esporre necessità; così sta scritto su di un comune dizionario. Dunque mi chiedo il motivo di così tanta veemenza, seppur celata dietro ad un sottile velo di ironia. Abbiamo scelto un percorso che passa attraverso la partecipazione e il coinvolgimento della popolazione: iniziato con un assemblea pubblica che si è svolta alla presenza di una quarantina di persone, e che vorrebbe terminare con il raggiungimento di un obiettivo, tanto nobile quanto popolare, il ritorno della nostra torre nella disponibilità dell’intera comunità. Auspichiamo che un giorno, speriamo non troppo lontano, i cittadini di Marciana Marina possano finalmente sentirsi proprio, un bene che fino ad oggi è rimasto di proprietà e nella disponibilità soltanto di alcuni fortunati. Non so se la nostra iniziativa avrà successo, certo è che quello che facciamo, lo facciamo per passione e mai contro qualcuno, tenendo ben presente un concetto di fondo della politica che è quello di occuparsi del “noi” e non di “noi stessi”. Michelangelo non fa politica, magari non condivide neanche i nostri metodi e certamente non firmerà la nostra petizione. Questo oltre che essere legittimo, è anche ovviamente consentito, noi rispettiamo la sua opinione, ciò che invece non è consentito è la derisone delle iniziative altrui o il voler ricondurre il nostro impegno a neologismi offensivi e di basso profilo, specie quando parla di “peti”.


cristiano adriani testina

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