Ho già avuto modo di esprimere la mia opinione sulla storia del Comune unico. Credo sia una utopia, allo stato delle cose e che sarebbe meglio esercitarsi per altri obbiettivi e finalità. Mi dispiace perciò di dover marcare un doppio dissenso dalle tesi del Sig, Mantovani del quale, in altre occasioni, ho potuto apprezzare intelligenza ed intuito (oltre al suo impegno ed all’attaccamento che dimostra per la nostra terra). Il secondo punto di dissenso riguarda la sua idea della inutilità, anzi della dannosità del Parco, accompagnata dalla sollecitazione a segnalare tale posizione al Ministro Prestigiacomo, vellicando istinti repressi e situazioni rancorose Risalenti ad una polemica anch’essa sbagliata: quella che caratterizzò la istituzione del nuovo organismo, sbagliata perché impostata su posizioni campanilistiche e culturalmente arretrate. Come è noto, io non appartengo al movimento verde nè mi riconosco in illogiche posizioni conservazionistiche ma ho maturato negli anni, anche in riferimento agli incarichi che mi sono stati affidati, ed ad una vasta conoscenza di situazioni italiane, europee e mondiali, il convincimento che i Parchi rappresentino sempre una opportunità. Sempre ma a condizione che non manchino quelle doti dell’umano operare che passano sotto le voci di buon senso, buone attitudini, equilibrio, fantasia e coraggio. Non è un caso –è notizia di questi ultimi giorni- che anche la lontana Cina stia istituendo le sue prime Aree Protette. Detto per inciso –tanto per richiamare la storia delle necessarie attività unificanti- il Parco può rappresentare una ottima occasione, certo su materie specifiche, per adottare scelte condivise ed utili. Tornando a noi io credo, inoltre, che dobbiamo sempre mettere nel conto l’obbligo di conservare al meglio quanto la Provvidenza di Dio ci ha assegnato. Già troppe manomissioni ci sono state sul nostro territorio non per l’esistenza di otto comuni ma per ingordigia e mancanza di vincoli, per pensare che si possa proseguire allegramente cementificando e manomettendo, come sembra voler fare la “progressista” Amministrazione di Portoferraio con la Gattaia, il nuovo waterfront, e questa idea balzana di legare la parte nuova della Città con la Città ”perfetta” di Cosimo, con la Città eccellente essa stessa spesso manomessa. Oppure -come emergeva da un Convegno proprio di questi giorni- pensare al ruolo che Parchi ed Aree Marine Protette (da istituire il prima posssibile, per favore!) hanno avuto e stanno avendo per la conservazione della biodiversità e delle specie. Se quel laghetto che si chiama Mare Mediterraneo non ha avuto quel degrado catastrofico ch molti avevano ipotizzato qualche anni fa, si deve proprio alla esistenza di questi angoli protetti, senza i quali alcune specie sarebbero già del tutto scomparse, di queste nursery capaci in pochi anni di riportare il proprio livello ecologico a 50-60 anni fa. Ma io voglio dimostrare anche un’altra cosa, applicata principalmente ai parchi: che zone ambientalmente salvagurdate possono essere anche produttive dal punto di vista economico e sociale. Ma si è mai pensato, ad esempio, ad un serio progetto di turismo scolastico, una vera panacea per dilatare la stagione ? Si è mai pensato, come in altre cento situazioni, in Italia e fuori, ad un sistema di cooperative impegnate sul tema dei prodotti tipici? Naturalmente ci vogliono cuore, sensibilità, conoscenza della storia e delle persone, equilibrio e, appunto, buon senso. Chi manca di questi requisiti difficilmente potrà far bene. On. Pino Lucchesi Presidente Ce,N.I.S- Centro Nazionale Iniziative Sociali E Delegazione dell’Elba (Viale Elba 31- 57037 Portoferraio
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