Torna indietro

A Sciambere: Empoli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 23 luglio 2003

Una sera al Bar Roma di un tempo, mentre commentavamo un enorme vincita al totocalcio: due miliardi e mezzo, pari a 24.000 nostre mensilità di allora (2.000 anni di stipendio in Provincia), il mitico Bob se ne uscì aggiungendo anche la sua alle tante che si dicevano su un possibile uso di una somma del genere: “Mi capitasse a me – disse – mica me ne resterei qui .. me n’andrei ma a sta’ a Empoli!” gittando l’uditorio prima in un temporaneo sconcerto, e subitamente poi dopo sentirlo esplodere in un fragoroso: “Ovvatteloapiglianculo!”, che non poteva altro che definirsi corale vuoi perché pronunciato all’unisono vuoi perché proprio dal core degli astanti veniva. Orbene l’antico aneddoto bobbiano ci è tornato a mente quando ci hanno detto di un torzolo semi-locale (di quelli che abbiamo importato perche i ghiozzi di produzione indigena non ci bastavano), che, non sappiamo in virtù di cosa, aggregatosi alla spedizione monegasca, continuava a dire che quello era proprio un postaccio dove tutto costava un occhio della testa, lamentandosi perché il profumo (di marca italiana) che aveva intenzione di acquistare come regalo da portare alla moglie (da Montecarlo) costava diversi euro di più che in Italia, fatto di cui era sicuro avendo all’uopo interpellato via cellulare all’Elba la figlia. Pensiamo che elementi di questa vaglia sia già azzardoso mandarli in gita col parroco a Lourdes, meglio sarebbe aggregarli ad una escursione tra Bientina e Navacchio o al massimo condurli verso la metropoli vagheggiata da Bob: Empoli. Soprattutto andrebbero ufficialmente diffidati da far trapelare oltre il canale che abitano all’Isola d’Elba. Eccheccazzo, si vive anche d’immagine, no?