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Cgil: con l'Unione dei Comuni posti di lavoro a rischio

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 17 ottobre 2008

A proposito dell’ Unione dei Comuni, argomento molto discusso in queste ultime settimane ma ancora al vaglio dei Sindaci, riteniamo che non siano state prese in seria considerazione alcuni aspetti che riguardano i lavoratori della Comunità Montana. Pertanto, visto il clima con cui si affronta questa discussione è bene chiarire fin da ora che la Legge 37 della Regione Toscana dice: nel caso in cui non si istituisse l’ Unione dei Comuni i dipendenti e le deleghe della Regione stessa passerebbero alla Provincia. A tal proposito, riteniamo necessario evidenziare che l’ Ente ricevente non avrebbe nessun problema a rilevare le deleghe e il personale a loro assegnato, almeno per quanto riguarda la forestazione, mentre per la bonifica, come è noto il personale passerebbe ad un consorzio del territorio toscano, oppure ne dovrebbe essere costituito uno per l’ arcipelago. Ci risulta invece non essere in condizioni di rilevare i dipendenti di ruolo della Comunità Montana che sono: due Dirigenti e cinque Funzionari. Evidentemente a qualcuno è sfuggito che la Provincia è un Ente Locale il quale ha l’ obbligo di rispettare tutte le regole imposte dalle Leggi Finanziarie, ad esempio il rispetto del patto di stabilità, la spesa del personale ecc. Non solo, l’ Ente Provincia, ha concertato con le OO.SS. proprio nel corso del 2008 la nuova dotazione organica in funzione delle stabilizzazioni effettuate, quindi risulta non avere posti disponibili in organico. Allora Vi chiediamo: per questi lavoratori, qualcuno ha pensato dove saranno collocati o comunque quale sarà il loro destino professionale? E comunque, se questa Unione dei Comuni non si dovesse fare, sarà bene iniziare a coinvolgere l’ Ente Provincia? Perché ad oggi non ci risulta sia stato preso nessun contatto. Come è facile capire, crediamo che sia necessario riflettere attentamente prima di prendere qualsivoglia decisione in merito, perché non si rischia solamente di perdere un Ente, la cui esistenza , come abbiamo già detto essere di fondamentale importanza per il territorio elbano e dell’ arcipelago toscano, ma continuiamo a tenere in ansia sette dipendenti e le loro famiglie.


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