Ha avvertito delle difficoltà mentre si trovava in immersione a circa 30 metri di profondità sui fondali dello Scoglietto al vertice del triangolo dell'area marina tutelata portoferraiese meta di moltissimi diving, che usano condurre i loro clienti in una zona spettacolare per la limpidezza delle acque e la varietà biologica che vi si riscontra. Ma per il campigliese G.A. di quarantasei anni una normale discesa in profondità si è trasformata in una brutta avventura. Era circa mezzogiorno di sabato 11 Ottobre quando riemerso e salito sul gommone d'appoggio l'uomo ha iniziato a manifestare i sintomi del malore. Da bordo si contattava il servizio 118 la cui sala operativa livornese allertava contemporaneamente sia i Volontari della Misericordia con il dott. Michele Irolla che si dirigevano sul Molo del Gallo attendendo in gommone che stava trasferendo a terra il sub che l'ospedale portoferraiese dove si approntava la camera iperbarica dove il sub colpito apparentemente da embolia gassosa doveva essere trattato. Ma il trattamento non dava i risultati attesi, anzi con il passare delle ore la situazione del sub andava ad aggravarsi, e l'uomo mostrava i sintomi di una sofferenza del circolo cerebrale che potevano essere anche connessi ad altra causa rispetto alla sospetta embolia. Si decideva a quel punto di trasferire il paziente al Santa Chiara di Pisa. Il Campigliese veniva quindi intorno alle ore 20 trasferito con un autoambulanza della Croce Verde all'aeroporto di La Pila dal quale decollava alla volta del continente sull'elicottero Pegaso2 del servizio 118.
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