Anche se nel complesso il decreto-Gelmini approvato oggi dal Parlamento non è soddisfacente, c´è in esso un aspetto positivo che merita di essere evidenziato: si tratta della parte che salva la presenza della scuola nei territori delle isole minori, così come avevamo chiesto anche attraverso la stampa e le associazioni dei comuni e delle comunità montane ANCI, ANCIM e UNCEM). Difatti, il testo nella parte in cui recita che la vigente normativa, consente una deroga allo standard massimo autorizzando, in via eccezionale, dimensionamenti di istituzioni scolastiche con una popolazione compresa tra le 300 e le 500 unità, a condizione che si trovino in zone montane o nelle piccole isole e si tratti di istituti comprensivi del 1° ciclo o "istituti superiori"del 2° ciclo. Temi sui quali dovrà valere la concertazione per evitare danni agli alunni ed alle famiglie. E comunque il dimensionamento delle istituzioni scolastiche dovrà procedere attraverso la verifica delle situazioni in atto finalizzata al rispetto dei parametri previsti dalla normativa vigente per il funzionamento delle scuole autonome, a cominciare dai territori non ubicati nelle comunità montane o nelle piccole isole, anche attraverso il progressivo superamento delle attuali situazioni relative a plessi e a sezioni staccate con meno di 50 alunni. L´esperienza virtuosa di diversi Comuni, che ha consentito in questi anni di ovviare, ove possibile, alle criticità e all´isolamento delle piccole scuole, deve essere assunta come linea di intervento generalizzata, anche se richiederà tempi medio-lunghi, soprattutto nei territori montani e nelle piccole isole. È opportuno, tuttavia, che l´intervento sia gradualmente realizzato dalle Regioni e dagli Enti Locali, col supporto di azioni mirate quali, ad esempio, l´attivazione di trasporti, l´adeguamento delle strutture edilizie ecc.. e provvedendo contestualmente alla realizzazione di servizi in rete. L´istituzione, la soppressione o l´aggregazione delle scuole, quali punti di erogazione del servizio scolastico, rientrano, com´è noto, nelle competenze delle Regioni e alle Autonomie locali, in base al disposto del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e alle previsioni del novellato titolo V della Costituzione sulla base dei parametri e dei criteri per il dimensionamento e per l´individuazione dei punti di erogazione dei servizi definiti dal Ministero dell´Istruzione con l´emanazione dell´apposito Regolamento previsto dall´art. 64. In attesa della conclusione dell´iter di emanazione del citato Regolamento, l´Amministrazione scolastica dovrà offrire alle Regioni e alle Autonomie locali la collaborazione necessaria per dimensionare la rete scolastica nel rispetto delle disposizioni vigenti; ciò tanto con riferimento alle istituzioni scolastiche, che al funzionamento delle sedi di erogazione del servizio. Per salvare le scuole delle isole minori si sono battuti molti deputati dell´opposizione, tra cui la fiorentina Rosa De Pasquale, che avevano presentato in Commissione un emendamento specifico. Da parte dell’Amministrazione Comunale si può affermare di essere pronti a fare la nostra parte, collaborando con il Ministero dell’Istruzione per individuare le migliori soluzioni che garantiscano a ciascun territorio di assicurare qualità e pari opportunità nell’offerta formativa. Garanzie colte anche nelle parole del Ministro Gelmini che, nel corso di un suo recente intervento ha affermato che “la scuola italiana in ogni città, in ogni Comune, a Nord come a Sud, deve offrire ai ragazzi le stesse opportunità ’’.
Giglio Porto Case