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"Sfiorata tragedia al Porto Azzurro: in acqua tre velisti”

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 10 ottobre 2008

Era un giorno mite e caldo di Ottobre, il sole tendeva a scomparire dietro le colline di Porto Azzuro Quando lo Skipper propone all’equipaggio di mangiare a terra. L’invito è allettante, ristorante rinomato e famoso con passeggiatina al chiaro di luna. Tutti pronti in un batti baleno e via pronti alla mini traversata con il tenderino in dotazione. Il motore è OK dice lo skipper, via ammainate il gommone e mi raccomando fate attenzione alla torcia. L’equipaggio allegro e spensierato si appresta cosi ad affrontare il breve tragitto che li separa dalla terraferma, il mare è calmo la visibilità è ottima ma nell’aria si avverte un certo non so che…… erano a metà percorso quando la Cuoca “Chiara” urla: “aiuto ho il culo nell’acqua ” quelle parole scossero il comandate in seconda e il secondo di coperta un linguaggio così non si era mai sentito in barca, ma più che le parole in se, il loro significato fece incupire i due marinai. Il tender se superava i 30 nodi si inabissava …..moderiamo la velocità e puntiamo dritti alla spiaggia … grido Paul Cayard detto anche Coconut-sea. Ma all’improvviso un miraggio, un molo tagliava il mare davanti hai loro occhi cosa facciamo ??? un breve consulto e OK affianchiamo il molo e via, sarà tutto più facile ??? Sarà !!!! tutto più facile? sicuro ???? Il tender avanzava come una stone sul rink ed il tee era lui, il molo tanto desiderato dai tre marinai per evitare di bagnarsi i piedini. Bagnarsi i piedi per tre lupi di mare come loro era troppo, e non doveva assolutamente succedere. La distanza si accorciava con il passare del tempo, le chiappe della cuoca erano ancora umide ed il sole accarezzava leggiadro il paesino di Porto Azzurro. Ci siamo dice il comandate in seconda, che si raccomanda con la Chiara “tieniti pronta a saltare sul molo, e mi raccomando non fare cazzate”, il tender si avvicina e la cuoca si accinge a saltare su, come un leprotto che sente il fiato dei cani alle sue spalle, quando accade l’impossibile ……….pssssssssssssssss…, un sibilo taglia in due il silenzio del tramonto, “abbiamo bucato !!!!!” il volto del secondo di coperta si sbianca all’improvviso “come abbiamo bucato” risponde Paul, il tempo di girarsi e la tragedia si stava per consumare. Pochi minuti anzi secondi e tutto colò a picco, la cuoca scaltra e agile, in un baleno era al riparo sul molo, il secondo di coperta ormai era mezzo di sotto scoperta, praticamente con le chiappe nell’acqua, il comandante forte del suo ruolo aveva deciso “abbandonerò la barca per ultimo, tutto e tutti si devono salvare prima di me”. Il tempo passava ed il tenderino ormai era un telo sull’acqua, il secondo con un gesto quasi orsesco riusciva ad arrampicarsi sul molo e con una zampata eroica riusciva ad agguantare la cima del tender portandolo in salvo. Solo allora quando ormai l’equipaggio e la barca erano in salvo il capitano capì che era giunto il suo momento e pluf si gettò in mare quasi disperato. Una crisi di risate lo colpi in pieno e cominciò ad arrancare tentando di conquistare il molo ma……………….. Grazie a tutti Ennio, Chiara, Dominique, Stefania e Sergio