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Controcopertina - Danilo Alessi: come affrontare la crisi del turismo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 08 ottobre 2008

Ancora più dello scorso anno i dati sull’andamento della stagione turistica 2008 appaiono preoccupanti e impietosi. L’industria turistica italiana perde fatturato, presenze e quote di mercato. E l’Elba non fa eccezione. Per noi crisi del turismo è crisi della nostra economia. Dopo un lungo periodo di crescita e di espansione, che credevamo inarrestabile, si è passati ad una fase di consolidamento e moderato sviluppo. Oggi non è più così. Il dato è ormai strutturale: in Italia come all’Elba si registra una fase di lento ma costante decremento delle presenze turistiche, un vero e proprio declino. Non è solo un problema di numeri complessivi (meno 80 mila, si dice, a fine stagione) ma anche di permanenze e di spesa fortemente ridotte rispetto al passato. La gente ha meno soldi, riduce i giorni di vacanza e quindi spende meno. C' è anche un problema di rapporto qualità/prezzo che favorisce zone a noi vicine nell’area del Mediterraneo e che rende meno appetibile la nostra offerta sul mercato. Le cause sono molteplici e complesse. In gran parte le conosciamo, più volte ce le siamo dette e ridette. A quelle d’ordine generale (il caro petrolio, l’euro forte, il caso Alitalia ma, soprattutto, l’impoverimento degli italiani) se ne aggiungono altre, peculiari del nostro territorio. Ne voglio ricordare solo alcune: le difficoltà logistiche (ma stiamo attenti, come dice saggiamente Paolo Boggi, di non addossare tutto sul costo dei trasporti, che comunque incide e che dovrà essere affrontato e risolto), i ritardi nell’ammodernamento delle aziende turistiche, l’inadeguatezza e la insufficienza di alcune infrastrutture, i limiti di una vera e propria cultura dell’accoglienza, la incapacità cronica - in definitiva - di fare sistema, come anche l’attuale dibattito sul comune unico e l’ente comprensoriale sta ponendo in chiara evidenza. Non possiamo perdere ancora tempo, dobbiamo fare da subito qualcosa e farlo bene. Per affrontare l’attuale congiuntura sfavorevole ed invertire la tendenza in corso, occorre mettere in campo le energie e le risorse di tutti i soggetti, pubblici e privati, che hanno responsabilità di governo e di gestione del territorio. Un piano di rilancio dell’Elba, già proposto da alcuni, credo debba essere preso in seria considerazione, presto e senza ulteriori ritardi. Un piano che tenga conto sia del versante dell’offerta che di quello della domanda. Serve intervenire sull’offerta ricettiva, ambientale e logistica, ove maggiori sono le competenze e le responsabilità degli enti pubblici ma a cui possono e devono concorrere le associazioni di categoria e i sindacati. Il Gruppo operativo di azione locale (GOAL), che già coinvolge questi soggetti, può essere lo strumento, adeguatamente strutturato, per una forte ed unitaria iniziativa su questo versante. Sulla domanda, invece, occorre attivare stabilmente una capacità di analisi ( qualitativa e di dimensionamento potenziale dell’utenza ) per la elaborazione di un piano strategico pluriennale, il monitoraggio e la verifica permanenti degli obiettivi e dei risultati. In altre parole occorre ridisegnare strategicamente il posizionamento economico dell’Isola nei prossimi anni, avvalendoci dell’apporto di una struttura manageriale, professionalmente preparata ed esperta del settore. Da altre parti lo stanno facendo, possiamo farlo anche noi. Troviamo il luogo e la sede dove parlarne, ma parliamone. E poi decidiamo.


alessi danilo

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