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A Sciambere del Comune Impossibile ovvero delle diversità e delle identità

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 07 ottobre 2008

Finita nel bene e male (più male che bene, sembra) la stagione estiva, i polli di Renzo sono usciti dal letargo ed hanno ripreso, quasi che il tempo fosse passato invano, ad incrociare armi e speroni sull’usurato tema del comune unico o trino e quindi sul nulla che sottende al nulla. E’ un eterno balletto scandito da minuetti degni di miglior di causa (Catalina la ritrosa che un giorno accetta, l’altro respinge la corte dell’oriundo e tenebroso Francesco, Marciana Marina che vorrebbe mangiarsi in un boccone l’altra Marciana che della Marina è Chiesa Madre, il gatto mammone portazzurrino che attende speranzoso perché Longone sarebbe il “caput” naturale di un eventuale comune del versante occidentale) e via cantando, o sussurrando, tanto bisogna che passi a nuttata ( la lunga stagione in cui le ragioni del litigio, o almeno dello sberleffo, prendono il sopravvento). Nessuno che racconti la semplice verità e cioè che il problema non è quello di ridurre il numero dei comuni elbani a tre o meno, ma di ridurre, razionalizzandola, la sempre più pesante incidenza dei servizi, la loro duplicazione, gli sperperi, le aree di debolezza. Gli otto comuni hanno la loro storia, il loro specifico che nessun dictat potrà cancellare. Io, anzi, penso che possano essere una risorsa. Si potrà ridurre ulteriormente il numero dei consiglieri, annullare fino al livello del rimborso spese le indennità di sindaci e assessori, ma sarà sempre difficile omologare storie ed attitudini diverse. E’ vero – come si diceva ai vecchi tempi: il problema è “politico” e la vera debolezza è data dalla assenza dal campo di Partiti Forti, come al tempo erano la DC. il PSI ed il PCI, sostituiti da Partiti o Partitini padronali, guidati, il più della volte, da Yes Man o peggio, come si dice da noi da “lèggere” sempre pronte a leccare il glutei del Potente di turno. Quei Partiti si erano resi conto del problema vero che era –ed à ancora- quello di dar vita ad un quadro generale condiviso, all’interno del quale posizionare singole esigenze ed aspettative. L’Ente Valorizzazione Elba prima, l’incongrua Comunità Montana poi, sono state le risposte (mi rendo conto molto parziali) a questa necessità. Prima di sbaraccare ingloriosamente il Governo Prodi ci ha fatto invece questo bel regalo della soppressione della Comunità Montana, aumentando così a dismisura le tendenze centrifughe e diminuendo gli spazi di comune condivisione. La Regione Toscana ci propone, in sostituzione, una specie di mostriciattolo giuridico-amministrativo (l’Unione dei Comuni) che, nascendo su base volontaristica, evidenzia da subito una debolezza strutturale e di fondo. Fa bene il Sindaco di Rio dal coccoro in giù a starsene lontano. Nel frattempo –tanto per parlare di cose serie e di handicap- leggo che sarebbe tramontata ogni ipotesi di raccordo con il nuovo gasdotto e l’Elba e –salvo la mezza buona notizia della continuità territoriale per gli aerei (converrai un segmento del tutto marginale) nulla di buono sta venendo fuori sul fronte dei collegamenti marittimi con alle viste rischi di sostanziale monopolio. Con i quali i concittadini elbani –già italiani di serie b- scenderebbero in un vero e proprio girone dantesco. Come vedi sono passato dai ghiozzi a più serie considerazioni. Ma non dovremmo avere Ministri amici dell’Elba? Carissimo Grondaia (jr) non sai che sottile ma intenso piacere ho provato nel vederti assumere una posizione diametralmente opposta alla mia sulla faccenda, troppo spesso negli ultimi tempi mi ero ritrovato a leggere quanto scrivevi e a commentare (talvolta esprimendolo talvolta trattenendo nell'imo cor) "Cazzo ha ragione!" e la cosa mi preoccupava non poco. Oh bene! tu da una parte io dall'altra convinto più che mai che lo spezzatino amministrativo favorisca oltre che il partito della betoniera una favocrazia ormai imapazzante. Ma vedi com'è buffa la storia: tra i pochissimi meriti che pensavo di avere in un tempo lontano quando facevo attivamente politica c'era quello dell'aver ufficialmente lanciato l'idea del Comune Unico per primo in era moderna, sul finire degli anni 70 insieme a Peppe Massimo Battaglini (auguri per la convalescenza Peppe!) in una seria assise del PCI (rimediando risolini di scherno e forse qualche insulto). Ma la mia fierezza durò poco, qualcuno mi fece infatti leggere un articolo del corriere elbano di qualche anno prima, in cui un noto politico locale sosteneva che fosse cosa buona e degna si facesse un unico gregge elbano. E guarda i casi della vita anche lui aveva un nomignolo che ricordava la raccolta delle acque pluvie! senza jr ovviamente. Quanto agli amici ministri com'erà ...? dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io.


Elba foto satellite ingrandita

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