La scomparsa di una persona anche se in età avanzatissima è comunque un fatto triste ed è un evento al quale è opportuno accostarsi con il massimo rispetto per il dolore che comunque essa provoca nei familiari e nei conoscenti degli scomparsi, anche quando non si può sicuramente dire che "funere mersit acerbo". Tuttavia non è possibile evitare di notare una coincidenza come quella fissata dell'immagine riprodotta qui a sinistra degli annunci funebri di due "nonnine" che si sono accomiatate dalla comunità campese nel giro di poche ore una dall'altra all'età di 100 e 102 anni. Un fatto che comunque induce una riflessione su quella che deve essere stata l'esistenza degli isolani ormai di un altro tempo, dipanatasi in un'isola per certi aspetti uguale e per certi altri diversissima da quella che viviamo. Tornano a mente le parole dell'ultima, disperata, canzone di Luigi Tenco: "passare cent'anni/ in un giorno solo/ dai carri nei campi/ agli aerei nel cielo", per contrapposizione, perché il tormentato protagonista di quella storia "brucia" la distanza di un secolo in un giorno, mentre per le due quiete signore giunte al definitivo tramonto il giorno della vita è durato cento anni. Ed è incredibile pensare che i loro occhi si siano posati sui vividi colori di un'Elba della quale ci restano solo rare immagini in bianco e nero che vira al seppia, e i loro altri sensi abbiano avvertito rumori, sapori, odori di un tempo così diverso, sensazioni irriproducibili che solo la loro memoria conservava e che se ne sono andate con loro. Ma il loro capitolo deve chiudersi con una nota che se non è allegra almeno è serena, ringraziando nonna Vincenza e nonna Giuseppa di averci dimostrato che in questo posto che qualche volta è anche duro da vivere, ci si può trascorre anche cent'anni .. e passa.
Nonnine Campesi centenarie