C’è un uovo libro nelle biblioteche scolastiche delle scuole medie e superori dell’isola d’Elba: è “L’ultima estate al mare” di Carla Pesciatini, Editori Riuniti 2007. Non racconta una vacanza, come potrebbe suggerire il titolo, ma le vicende di un lungo periodo di guerra, la seconda guerra mondiale, che inizia il primo settembre del 1939 con l’invasione dalla Polonia da parte di Hitler e termina nell’agosto del 1945 con le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Per sei anni, dunque non si potrà andare al mare, poiché le coste diventano “zone proibite”. L’avvenimento storico coglie Dario, il ragazzo di dieci anni, protagonista del romanzo, a Viareggio, dove con i genitori sta prolungando la villeggiatura. La sua adolescenza scorrerà nel clima duro della guerra, che gli farà vivere le esperienze drammatiche che ogni conflitto porta con sé. Accanto a Dario, la sua numerosa famiglia: oltre ai genitori, i nonni, gli zii, i parenti acquisiti e tanti personaggi che fanno parte del microcosmo del villaggio toscano paese natale del protagonista; tutti con le loro vicende personali che arricchiscono il racconto anche di eventi leggeri e sapidi. Il tempo scorre fra la quotidianità, fatta di avvenimenti minimi e della ritualità delle ricorrenze e delle stagioni, in un continuo contrappunto con la Storia che tutto sconvolge. I bollettini di guerra e le canzoni dell’epoca fanno da colonna sonora e integrano le immagini di un mondo perduto, evocate dalle parole della narrazione in modo suggestivo: il lavoro della sarta in casa, le ricette della nonna, la lavorazione e i raccolti della terra e la vita scolastica nel periodo fascista, con le adunate del sabato e l’imbonimento degli alunni. IL libro si articola su due piani: come romanzo storico segue gli eventi mondiali e come romanzo di formazione la maturazione di Dario: è quindi particolarmente indicato per gli adolescenti. L’autrice ha voluto donarlo ai ragazzi dell’Isola. All’Elba è stato presentato a Capoliveri nell’ambito delle manifestazioni dell’estate del 2007. In quell’occasione l’autrice ha rivelato lo scopo dell’opera: ricordare una guerra che distrusse l’Italia e procurò indicibili sofferenze, per non guardare con indifferenza le stragi e le rovine che i conflitti causano sul nostro pianeta; in una parola, essere contro ogni violenza.
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