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Controcopertina: La insaziata fame di impianti del basket portoferraiese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 01 ottobre 2008

Ci serviamo di questo moderno strumento di DEMOCRAZIA per presentare le nostre perplessità per l'attuale situazione degli impianti sportivi coperti di Portoferraio. L'evolversi dell'operato degli ultimi 5 mesi è un macro caso di “Mal governo”, non ce ne vorrà quindi l'Egr. Assessore se riferendo la situazione la Sua persona e l'Amministrazione Portoferraiese subisca qualche critica. Come tutti sapranno nei mesi passati è stato deciso un restyling del Palazzetto Monica Cecchini, punto nevralgico degli sport al chiuso, quali Basket, Pallavolo e Calcetto; decisione quanto mai condivisibile e tempestiva, visto che lo stesso da anni vegetava in uno stato di fatiscenza: gli impianti non erano a norma, il tetto non era più sicuro ed il normale degradamento del tempo lasciava i suoi indelebili segni. La decisione risulta quindi saggia, meno lo è stata la scelta della tempistica: a fronte delle stagioni sportive che si concludono con i primi di maggio si è optato per un inizio dei lavori intorno al 20 di luglio e di una bella pausa nell'afoso agosto. Sunto: il palazzetto secondo fonti comunali e non dovrebbe essere nuovamente disponibile per circa gennaio, quindi se ne parlerà come minimo a marzo. Inutile criticare troppo la situazione del Cecchini, se un appunto però va fatto all'Assessore e Giunta è però la mancanza di dialogo con le Società impegnate all'interno della struttura; con uno scambio di impressioni più accentuato sarebbe subito stata macroscopica la necessità di lavori veloci e con un inizio che avrebbe favorito un rapido ritorno alla fruizione della struttura. Tutte le Società sportive hanno quindi spostato le loro pratiche al centro di San Giovanni, e qui iniziano “le dolenti note”. Il tendone, che da anni riveste un'impareggiabile valvola di sfogo per il traffico del Cecchini è diventato protagonista ed unico campo da gioco di tutto il Comune; non drammatico si penserà, i problemi teoricamente dovrebbero essere rappresentati solo dall'affollamento, non proprio così purtroppo. Il campo è affetto da una congenita deficienza, dovuta a problemi strutturali o non si sa cos'altro: in pratica all'avvento di venti di scirocco o a forte escursione termica il fondo diventa viscido, bagnato impraticabile per qualsiasi attività se non a forte rischio della propria incolumità. La problematica era ben nota da anni agli addetti ai lavori, ma essendo utilizzato perlopiù nel pomeriggio negli anni passati tutto era maggiormente tollerabile, ma oggi no: dalle 19,30 circa il campo è spesso inutilizzabile ed i ragazzi che giungono da lavoro o da comuni lontani per sostenere il loro allenamento devono rivestirsi e tornare mestamente a casa. Ciò ha sia un'implicazione umana (la voglia a lungo andare verrà meno) sia tecnica: infatti gli allenatori non sono in grado di prepararsi alla stagione agonistica; basta pensare che la nostra Prima Squadra è riuscita a completare solo il 50% degli allenamenti. Le difficoltà non si limitano solo al campo di gioco, purtroppo: gli spogliatoi (esterni) hanno 3 docce funzionanti su 12, acqua spesso congelata, una sinistra tendenza all'allagamento e una situazione igienica che definire rivedibile è un simpatico eufemismo. L'Assessore aveva PROMESSO degli ottimi lavori di rifacimento del fondo e del tendone, che sarebbero andati a risolvere il fastidioso effetto acquitrino, lavori che dovevano esser completati per settembre ma di cui ad oggi non v'è traccia; interrogato il Nostro risponde che stanno PROVVEDENDO. Probabilmente l'Assessore e la giunta non si rendono ben conto che tra 15 giorni inizieranno i campionati e le norme relative al campo da gioco sono molto severe: la mancanza di uno spogliatoio per gli arbitri è motivo di multa, l'impossibilità di giocare la partita se il fondo non lo permettesse è altra multa (300 euro circa); sanzioni che le Società non devono e non POSSONO pagare. Spetterà quindi al Comune farsene carico, proiettate dei problemi di questo tipo su 30 partite circa e avrete una cifra decisamente importante. Altra situazione incagliata è sicuramente quella relativa agli orari: semplice NON C'E' POSTO, troppe compagini tutte con richieste similari e nemmeno uno straccio di accordo. La sezione basket ad esempio avendo una squadra molto giovane abbisognerebbe di allenarsi intorno alle 19, ma ciò difficilmente sarà possibile; in più di questa situazione risente in maniera incalcolabile il vivaio: non ci sono orari per i bambini (vero cuore pulsante delle Società) e nemmeno un eroico Mansani che sta facendo allenamenti ALL'APERTO riesce ad arginare il problema. Molti piccoli non possono fare sport visti i numeri ed alcuni stanno dolorosamente abbandonando la pallacanestro per il calcio.Chi metterà la faccia in questo scempio? In questo fallimento? Non certo chi da anni si adopera per far continuare la tradizione cestistica elbana! E questo da spunto per un'ultima riflessione: perché queste difficoltà non si presentano mai nell'ambiente calcistico? Perché vengono trattati da sportivi di Serie A ragazzi come noi che la domenica vanno a tener alto il nome della nostra Isola in giro? Sono interrogativi amari e frustranti. Le soluzioni ormai sono impossibili da reperire, magari un mese e mezzo fa si poteva fare qualcosa, ma l'Assessore intervenuto a dare la buona fortuna alle compagini che cominciavano le preparazioni atletiche a San Giovanni non riscontrava in questo un problema, era solo preoccupato da chi parcheggiava il motorino all'interno del complesso o girava intorno al campo senza essere tesserato, si sa la vita è un fatto di priorità.


contesa elba basket

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