Dario Ballini: UDC Senza uno straccio di visione comprensoriale L'UDC di Rio Marina finalmente si accorge che sono maturi i tempi. Alla buon ora. Più di una volta abbiamo assistito a dietro front e sconfessioni di azioni amministrative e politiche da parte di questa compagine amministrativa. Molto probabilmente siamo difronte all'ennesima conversione sulla via di Damasco.8 anni fa erano contro l'entrata di Rio Marina e Cavo nella Port Authority salvo poi far nominare una propria esponente come segretaria di quell'ente. Durante la prima giunta Bosi il "comune protagonista" si è caratterizzato per un'iniziativa svolta all'isolamento di Rio Marina dal contesto elbano aggiudicandosi , da parte dell'opposizione l'appellativo di "comune autarchico". Sappiamo benissimo tutti quale fosse, e quale è ancora, l'opinione di questa giunta sul piano strutturale unico (ad esempio). Adesso però, secondo loro, i tempi sono maturi. Senza uno straccio di visione comprensoriale, con un pessimo punto di partenza sull'Unione dei Comuni (si dice che la giunta di Rio Marina sia indirizzata ad affidare a questo nuovo ente solo ed esclusivamente la delega in materia di polizia municipale), la maggioranza si sveglia e decide di andare al comune unico. Bene! Bravi! Il problema è che ci vorrebbe un minimo di coerenza verso se stessi e verso i cittadini di Rio Marina. Dovrebbero cominciare a sconfessare tutto quello che hanno detto sull'operazione del trasferimento della scuola media a Rio nell'Elba,quanto meno nell'ottica del risparmio di risorse importanti destinabili altrove. Era un oltraggio che i figli di Rio Marina andassero a scuola su a Rio Elba, adesso gli avete tagliato anche lo scuolabus e senza colpo ferire. Poi dovrebbe spiegare ai cittadini di Rio nell'Elba perché, se i tempi sono maturi, la caserma dei Carabinieri con un progetto già pronto e finanziato non poteva essere fatta nel loro comune ma si è preferito far saltare il tutto e posticipare la costruzione della nuova caserma "a babbo morto" come si dice qui da noi. E sempre ai nostri vicini, la maggioranza, dovrebbe spiegare perché se i tempi sono maturi il Comune di Rio Marina ha diffidato ufficialmente quello di Rio nell'Elba ad ultimare i lavori della fognatura su la strada de La Chiusa perché se no dovrebbero congiungere le fognature dei due comuni. Quindi è maturo il tempo dell'aria fritta, caro Comune Protagonista. Alla prova dei fatti, quando c'era da dimostrare fattivamente che i due comuni potevano lavorare assieme avete sempre dimostrato il contrario."Non si pole fà, ma nessuno sa dire perché" così avete dichiarato, invece i motivi ve li abbiamo elencati più di una volta ma voi li avete saggiamente elusi. Dario Ballini Giuseppe Coluccia: L'Elba non ha bisogno di fughe in avanti ma vuol essere governata Accorpamento di Comuni, Comune unico, Provincia dell’Arcipelago, appaiono delle fughe in avanti e segnalano ancora una volta la lontananza della politica dai problemi della gente. L’Elba si aspetta, ormai da troppo tempo, delle risposte concrete e delle soluzioni ai problemi ed alle sfide odierne, che ne limitano lo sviluppo e la modernizzazione: dai collegamenti marittimi efficienti a tariffe competitive, alla sicurezza dell’approvvigionamento dell’acqua, ad una sanità vicina al territorio ed efficiente, ad una scuola che assicuri qualità dell’istruzione e che funzioni tutto l’anno, a infrastrutture, servizi sociali e di tutela ambientali idonei, alla raccolta e smaltimento rifiuti adeguati e economici, ecc.. Queste risposte, ormai lo abbiamo costatato a caro prezzo, non possono venire più dai singoli Comuni (anche se accorpati tra loro), innanzi tutto per ragioni economiche e di costi, poi perché molti di questi problemi presentano un ambito di competenza non riconducibili a quello Comunale, ma bensì Elbano, chiamando in causa anche altri livelli istituzionali (Provincia e Regione). E’ questo il nuovo livello di governo locale appropriato, che le comunità elbane, con le loro istituzioni rappresentative e democratiche quali sono i Comuni, devono esprimere e sul quale concentrarsi. La nuova Comunità dell’Arcipelago, che sostituisce la vecchia ed inadeguata Comunità Montana, risponde a pieno a questa esigenza di un Governo unitario Elbano ed ad assicurare una rappresentatività democratica di tutto il territorio elbano, a condizione però che questo organismo veda la piena responsabilizzazione dei Sindaci negli organi esecutivi, per non creare quel distacco e talvolta quella contrapposizione tra Comuni ed Ente elbano che ha caratterizzato per esempio la vita della Comunità montana, con una paralisi ed un immobilismo progettuale ed esecutivo rispetto a quei problemi che inizialmente abbiamo accennato. Le prossime elezioni amministrative dovranno selezionare Sindaci, al di là dello schieramento al quale apparterranno, che si presentino con una chiara volontà di muoversi in questa direzione: dare all’Elba un governo unitario ed efficiente, far funzionare la Comunità dell’Arcipelago. Ci dobbiamo augurare e impegnarci perché la prossima competizione politica, non sia una carrellata di candidati e schieramenti che si formino“gli uni contro gli altri”e basta, ma sia un’occasione nuova dove si scelgano persone e si formino programmi improntati non solo sulle legittime specificità locali, ma anche sugli interessi generali del territorio isolano, “per la comunità Elbana”, per il fare. Sarà un bene per l’Elba, che una nuova classe di amministratori sappia cimentarsi e dichiararsi per questa nuova, moderna e indifferibile sfida. Giuseppe Coluccia Lorenzo Marchetti:La vera sfida riformista non è accorpare castelli e marine ma una Comunità dell’Arcipelago con funzioni reali per lo sviluppo e la modernizzazione - Auspico che i dirigenti dell’UDC di Rio Marina accolgano vera sfida che oggi è di fronte alle istituzioni, ma più in generale alle popolazioni delle isole di Toscana: l’Unione dei Comuni – Comunità dell’Arcipelago. Un ente che deve nascere davvero nuovo, nel nome e nei fatti, dotato di quelle funzioni e competenze (delegate dai dieci comuni – tutti!) in grado di dare risposte reali ai problemi che presentano un ambito di competenza non riconducibile al livello comunale, bensì comprensoriale. Mi riferisco alle competizioni odierne che non possono più essere “combattute” dai singoli comuni, anche se accorpati tra loro, vale a dire: collegamenti marittimi, approvvigionamento dell’acqua, scuola e formazione, sanità e servizi sociali, raccolta e smaltimento rifiuti, in definitiva lo sviluppo economico e sociale. Se davvero, da parte dell’UDC c’è la consapevolezza che «viviamo in una fase della vita politica nazionale che, oltre al contenimento e la riqualificazione della spesa pubblica, impone una maggiore efficienza nella gestione ed erogazione dei servizi, da perseguire attraverso la semplificazione amministrativa e la fusione delle piccole realtà amministrative». Se veramente si ritiene che «l’evoluzione tecnologica ed il ricorso al web hanno annullato qualsiasi distanza, consentendo di soddisfare in tempo reale le esigenze dei cittadini, quale che sia la loro ubicazione». Allora ci deve essere anche la cognizione che l’isola, anzi l’intero arcipelago, si deve attrezzare per rispondere alle nuove sfide che ha di fronte, perciò non serve a nulla, anzi è conducente, la proposta di unificare i castelli con le marine. Oggi si offre l’opportunità che i comuni si dotino di un loro strumento operativo, con poteri veri, e quindi in grado di portare a soluzione le questioni comprensoriali. Questa è la Comunità dell’Arcipelago cui i comuni dovranno dare, anche se in modo graduale, le necessarie risorse umane ed economiche affidando al nuovo ente, vera macchina dei comuni, la gestione di funzioni e servizi associati “importanti” fra cui il governo unitario dell’uso del territorio. Questa è la vera risposta riformista. Lorenzo Marchetti
Elba Mappa Comuni