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L'UDC riese: e questi sarebbero i riformisti ...

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 26 settembre 2008

Vogliamo tranquillizzare il sindaco Catalina Schezzini a proposito dell’ordine del giorno per la riunificazione dei due comuni riesi. Non c’è nessuna volontà di fare “i primi della classe”, né di imporre decisioni prefabbricate da prendere o lasciare. C’è solo la pura e semplice constatazione di una realtà: non esiste alcun motivo vero perché due popolazioni un tempo riunite in un unico comune, per di più legate da stretti vincoli di parentela e accomunate da una medesima storia, debbano tenere in vita due amministrazioni separate. Due apparati che, per il solo fatto di esistere, assorbono risorse che altrimenti potrebbero essere utilizzate per estendere i sevizi ai cittadini e migliorarne la qualità o promuovere lo sviluppo. Nel futuro comune di Rio, inoltre, le frazioni non sarebbero due ma tre (compreso Cavo) più o meno con lo stesso peso e con la stessa dignità. Ragion per cui non sarebbe un ritorno al passato ma, al contrario, una proiezione verso quel futuro verso il quale ci siamo incamminati. Riguardo al metodo, il sindaco Schezzini e i pd non si devono adombrare: quella di Comune protagonista e un’iniziativa politico-istituzionale. I consiglieri dell’opposizione l’hanno appresa – com’è giusto che sia – dall’ordine del giorno della seduta (e non dalla stampa). Si è inteso aprire un dibattito nel luogo più alto e solenne: non in pizzeria, in Consiglio comunale e quindi tra la gente dei due paesi. Si tratta solo di un inizio. Se il Consiglio approverà la proposta il sindaco e la giunta dovranno prima di tutto aprire un confronto con il Comune di Rio Elba, senza la cui adesione, com’è ovvio, nulla può essere fatto. I tempi sono maturi, ma soprattutto il problema è maturo nelle coscienze dei nostri concittadini. E’ vero: un comune di 3.500 abitanti non è una megalopoli, e se fosse di 30mila avrebbe più di voce in capitolo. Ma la saggezza popolare insegna che spesso “il meglio è nemico del bene” e che l’attesa del comune unico potrebbe richiedere tempi lunghissimi, anche perché non c’è alcuna notizia di iniziative che vadano in quella direzione, sebbene tanto invocata. Per chi crede al Comune unico – e noi non ci crediamo - la riunificazione riese potrebbe comunque essere un primo passo, per questo la risposta del segretario di zona del pd zonale è imbarazzata: la proposta concretizza tanti discorsi (e basta) fatti a sinistra in questi anni. Quanto alla infuriata, torrenziale e allarmata reazione dei circoli del pd tradisce solo un tentativo: trovare argomenti qualsiasi per giustificare il più assoluto conservatorismo. Il problema è sempre “ben altro” e “più generale”. Bel modo di non affrontare alcun problema, in perfetto stile ds. E alla faccia delle riforme. We can’t, insomma: non si pole fà, ma nessuno sa dire perché.


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