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La storia infinita della "pedana" del Cotone

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 25 settembre 2008

Riportiamo, senza commenti e nell'ordine cronologico di arrivo in redazione, tre interventi dedicati alla "storia infinita" della cosiddetta "pedana" marinese del Cotone di Michelangelo Zecchini, Andrea Ciumei, Alberto De Fusco Michelangelo Zecchini Pochi giorni fa ho replicato a De Fusco che la disillusione sui nostri rispettivi comportamenti è reciproca. Con questo credevo di aver chiuso la questione : se due persone hanno una diversa concezione filosofica della vita, non c’è da farsene una croce, se ne prende atto e così sia. Invece oggi compare Umberto Mazzantini che, con argomentazioni affini e speculari a quelle del suo stratega politico, mi dice che non gradisce i miei dubbi sull’ ‘affaire’ Cotone e mi definisce “irriconoscibile”. Forse Mazzantini non sa che mi ha gratificato del più bel complimento a cui potessi aspirare. Il fatto che nessuno, né a sinistra né a destra, sia riuscito a mettermi il collare, a irreggimentarmi, a ‘riconoscermi’, è per me un motivo di vanto. Se c’è una cosa di cui vado fiero è la mia libertà di pensiero, portata all’occhiello ed esibita, spesso contro i potenti di turno e le loro mandrie, in oltre quaranta anni di attività nel campo dell’istruzione, della cultura e dei beni culturali. Se, riguardo alla petizione sul Cotone, Mazzantini credeva che mi sarebbe bastato scorgere l’icona del Cigno verde per allinearmi al seguito a mo’ di pecora, si è sbagliato di grosso. Sono abituato a valutare individui e progetti per il valore che in coscienza ritengo che abbiano, senza rimanere abbagliato da distintivi o etichette e, soprattutto, senza pregiudizi, spesso contro le mie convenienze economiche e di carriera. Mazzantini vorrà convenire che alla mia attuale età, quasi veneranda, è impresa assai aleatoria tentare di farmi cambiare, in meglio o in peggio. A proposito del Cotone, che appare sempre più come un espediente pre-elettorale, Mazzantini mi associa più volte a Ciumei come se fossi il suo confessore. Mi dispiace tradire ancora una volta le sue aspettative. E’ vero che durante le vacanze estive ho parlato abbastanza spesso con il sindaco e con i ‘ragazzi’ della giunta - peraltro apprezzandone vivacità, entusiasmo e voglia di fare per il bene pubblico -, ma non mi sono mai immerso nei problemi politico-amministrativi del paese. E se il portavoce di Legambiente vuole proprio scovare un personaggio che si ispira a maniere clericali, non vada a cercarlo così lontano. Mazzantini mi chiede la mia opinione su Legambiente. Mi conosce abbastanza per sapere che non mi sottraggo alle risposte e che la mancanza di diplomazia è uno dei miei peggiori difetti. Con il Cigno mi sono sentito in forte sintonia, e ho combattuto alcune battaglie, quando percepivo al suo interno un genuino spirito di indipendenza. Devo riconoscere, ad esempio, che nella triste vicenda relativa al trafugamento dell’immenso tesoro del Polluce, Legambiente è stata la sola voce che, in un impressionante silenzio tombale di istituzioni e associazioni elbane, si è fatta sentire in modo libero e fieramente critico. E così in altri casi. Ma l’ingresso di Mazzantini nella politica attiva, il suo deciso schieramento, a mio avviso non hanno giovato alla causa del Cigno, il cui vascello è ora troppo inclinato a babordo e rischia di imbarcare acqua. Mazzantini interpreta i miei legittimi dubbi sul Cotone come un atteggiamento di inimicizia nei confronti dell’ex sindaco Berti. Sinceramente non so da dove abbia tratto questa sua convinzione, di gran lunga errata. Possibili difformità di vedute su questo o su quel problema non sono sinonimo di inimicizia. Invece le tensioni esasperate possono creare fratture insanabili. Spero che Umberto Mazzantini lo capisca : per il bene di Marciana Marina, a cui entrambi teniamo in ugual misura, e per il bene del Circolo Legambiente, al quale lui tiene senza dubbio di più. Andrea Ciumei Ora tutti si stanno domandando chi è il vero leader della Lista civica per Marciana Marina: De Fusco o il primo firmatario della petizione per la salvezza del Cotone, il cui nome potrebbe essere stato svelato dal trio? Per il momento noi continueremo a chiamarlo Innominato - nel significato letterale di 'anonimo', senza alcuna intenzione spregiativa - almeno finché non sarà lui stesso a fare il suo nome: forse non riesce a dirlo da solo? ha proprio bisogno di farsi annunciare? A quanto pare di capire, l'Innominato è stato l'ideatore dello scoop Cotone e il trio, da solerte soccorso rosso, si è accodato tempestivamente. Lui sta nella penombra e gli altri vanno in avanscoperta. Prendiamo atto che c'è stato un connubio, ma l'idillio è stato lungo e tormentato. Nessuno si è scordato le sprezzanti parole indirizzate nell'aprile 2007 a De Fusco: "Pessimo ricordo, il periodo del suo mandato è stato il più triste per il paese". Poi, complici i giardinetti, ci fu il primo innamoramento ( politico, s'intende ). Galeotti, in quel caso, furono due poveri alberi d'alianto, abbattuti dall'Amministrazione perché vetusti e pericolosi. L'aspirante leader tuonò dal pulpito contro l'attentato ambientale e acquistò la considerazione e l'approvazione dei subalterni. Seguirono altri casi, a testimonianza che l'infatuazione continuava solida e spedita. Oggi rimbomba il grido di "al lupo al lupo" per il Cotone. Non c'è dubbio che il supposto leader, per la sua trovata, meriti un'ode, del tipo di quella che Ugo Foscolo dedicò " A Luigia Pallavicini caduta da cavallo". Con la differenza che lui, più banalmente, è caduto dalla sella del Comune di Marciana Marina. E con la convinzione che la sua convalescenza politica sarà tanto lunga e difficile che nessun medico riuscirà a farlo rimontare nella sella del vicino Comune di Marciana, per il quale si è già autocandidato. Alla Lista civica non si può non riconoscere il merito, forse involontario, di farci divertire a ripetizione, lettori compresi. Ma poi, nostro malgrado, dobbiamo lasciare le amenità e far presenti alla popolazione le cose serie. Riporto testualmente la parte saliente della petizione pro Cotone : "Ora, una decisione discutibile dell'Amministrazione Comunale rischia di stravolgere queste caratteristiche uniche e irripetibili ( del Cotone, ndr ), questo patrimonio paesaggistico finora conservato intatto e assolutamente da salvaguardare per il futuro: si sta mettendo mano a un progetto per la realizzazione di una piattaforma di vetro sul mare". Cos'altro può intendere la gente, leggendo questa frase tendenziosa, se non che l'Amministrazione ha varato un progetto per stravolgere le peculiarità paesaggistiche del Cotone? Niente di più FALSO, e chi l'ha scritta lo sa bene. L'Amministrazione non ha avuto, non ha e non avrà mai progetti del genere. Innominato, Legambiente e Lista civica hanno ricamato e montato ad arte una richiesta di autorizzazione rivolta all'Amministrazione da un privato. Che, anche se chiedesse la luna, gli uffici comunali hanno l'obbligo di prendere in considerazione. In questa fase noi non abbiamo adottato, e non adotteremo in nessuno caso, l'usanza bolscevica di fare pressioni e intimidazioni: i tecnici devono lavorare in assoluta libertà e coscienza. Poi la pratica potrà eventualmente passare al vaglio della competente soprintendenza, che conta ottimi funzionari ai quali va tutta la nostra stima e la nostra fiducia. Per conoscenza della Lista civica ( ma è una pretesa illusoria, perché loro sanno già tutto) esiste un preciso articolo del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici, il 45 comma 1, che costituisce un ostacolo pressoché insormontabile per qualunque tentativo di scempio del Cotone o di qualunque altro luogo di alta valenza paesaggistica. Lo proponiamo testualmente al trio (sarebbe più esatto dire alla quaterna), non certo alla soprintendenza che lo conosce 'ad abundantiam': " Prescrizioni di tutela indiretta. Il Ministero ha facoltà di prescrivere le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro". Considerato che nelle questioni giudiziarie vi siete sostituiti ai giudici, facendo processi sui giornali e anticipando sentenze, ci viene il fondato dubbio che, basandovi sulla vostra scienza ecumenica e onnicomprensiva, vogliate sostituirvi anche alla commissione integrata comunale e alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. Ne è prova indiretta questa vostra incredibile prepotenza: " diffidiamo il responsabile dell'ufficio tecnico comunale dal far proseguire l'iter di tale pratica". Sapete cosa vuol dire 'diffida'? E' il dizionario Devoto-Oli che risponde, non l'Amministrazione: "Diffida. Formale intimidazione a qualcuno di astenersi da un determinato comportamento o da compiere una determinata attività". Giriamo a chi di dovere la valutazione se nell'intimidazione rivolta al responsabile di un ufficio pubblico possano configurarsi gli estremi di reato e quali. Mentre respingiamo nel modo più categorico questi modi di fare, non possiamo fare a meno di chiederci: dopo il responsabile dell'ufficio tecnico, chi sarà il prossimo destinatario di diffida? Forse la commissione integrata comunale? O forse addirittura la soprintendenza ? Prima di chiudere, last but not least, ripetiamo e ripeteremo fino alla nausea una domanda alla quale non è stata data risposta: perché De Fusco ha messo in bocca all'avvocato Golini cose che il legale asserisce di non aver mai detto? Alberto De Fusco Come scriveva Alessandra Bartali su Lisola tutte le discussioni a Marciana Marina sono surreali. Quella sulla pedana del Cotone non fa eccezione. Ci sono voluti giorni e giorni, dichiarazioni e divagazioni per trovare risposta alla prima semplice domanda: E’ stata presenta una domanda per la realizzazione di una pedana sugli scogli del Cotone? Dopo le negazioni, le dietrologie e i commenti è arrivata sui giornali la foto del rendering allegata alla pratica e con essa la risposta alla prima domanda: Si è in corso presso l’Ufficio Tecnico Comunale una pratica per la realizzazione di una pedana di oltre 50 mq sugli scogli del Cotone. La discussione sta continuando surreale con nuovi commenti e dichiarazioni che parlano d’altro per cui ci vorrà tempo prima di arrivare a rispondere alla seconda semplice domanda avanzata da Sergio Rossi: L’amministrazione comunale (cui spetta la decisione definitiva in materia demaniale) è favorevole o contraria a questo progetto? Perché se è contraria stiamo parlando di nulla e finiamola qui: la pedana non si farà. Se non è contraria tenga conto che un’ampia fascia di opinione pubblica non è d’accordo ed apra una discussione in Consiglio e nel Paese su questo argomento. Sperare in una risposta diretta è diventata una pretesa.


zecchini 4

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De Fusco 2007 conf stampa

De Fusco 2007 conf stampa

Ciumei andrea

Ciumei andrea