“Il bel tacer non fu mai scritto”. Questo proverbio era citato, all’inizio di aprile di quest’anno, da Monsignor Betori, allora segretario della Cei, ed oggi graditissimo arcivescovo di Firenze, per dire come sulle imminenti elezioni era meglio…non dire. La saggezza curiale manca del tutto a chi, forse proprio in vista delle prossime elezioni amministrative, esce con un presunto scandalo, un ecomostro, che si starebbe per erigere nel Cotone di Marciana Marina. Sono ormai alcuni anni che mi sento cittadina di quest’isola e di Marciana Marina in particolare. E così, come è successo a Michelangelo Zecchini, noto archeologo di origini elbane, anche se lucchese da decenni, sono saltata sulla seggiola, quando ho letto che un altro crimine edilizio si stava per perpetrare in uno degli scorci marini più fotografato e ammirato. Mi metto in comunicazione proprio con Zecchini, sorpresa come lui, che il comunicato non sia firmato da nessuno, se non da un anonimo “gruppo di amici di Marciana”. Chiedo lumi a qualche giornalista dell’isola che, però, ne sa quanto noi. Poi telefono, per chiarimenti, all’ufficio tecnico competente, nonché al Sindaco Ciumei, il quale mi conforta, affermando che sul Cotone non ci sono progetti di alcun tipo presentati dall’Amministrazione, tanto meno del tipo paventato nell’articolo in questione, nel quale già si urla alla crociata ecologica. Poi, ridendo, si dice pronto anch’egli a firmare la petizione, se solo sapesse dove! “Ecomostri, - mi dice, salutandomi Ciumei, e qui non ride, - ne sono stati costruiti anche troppi all’Elba ed anche a Marciana, ma non sotto la mia amministrazione.” E allora? Non c’è che pensare che qualcuno, in vista delle prossime amministrative di primavera, a Marciana, sia entrato in fibrillazione. Magari qualcuno che è fuori dai partiti tradizionali ed ha necessità di farsi largo. Anche a colpi di falsi scoop. Si può giungere a tanto in un agone politico? Sembrerebbe di sì, visto che nessuno sa dare altra ragione di questa uscita. E allora, l’unico consiglio che posso dare all’autore (o autori?) e quello di Monsignor Betori: tacere.
Giuliana baudone AN