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Controcopertina: il commiato di un oculista tornato a fare il turista suo malgrado

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 14 settembre 2008

Tra due giorni si conclude la mia esperienza “sanitaria” elbana; Precisamente il giorno 15 settembre alle ore 15.00 la convenzione stipulata con la Asl 6 di Livorno decade e tornero’ ad essere quel villeggiante romano come sono stato per anni. Tuttavia una punta di amarezza c’e’ in me, dovuta alla delusione subita dalla assoluta disattenzione della struttura sanitaria circa la mia intenzione di poter effettuare visite specialistiche oculistiche domiciliari ad anziani e pazienti con difficolta’ motorie residenti sulle isole dell’arcipelago. Non ero venuto a cercare lavoro né a proporre il mio progetto nel tentativo ipocrita di una penetrazione professionale in casa d’altri ma al contrario per cercare di colmare un vuoto e di sopperire ad una carenza di servizio li dove la necessita’ ed il disagio si fa quotidiana realta’. Quando si e’ molto ricchi, e questo e’ il mio caso, il piacere di offrire le proprie professionalita’ a chi ne puo’ trarre beneficio, o soltanto consolazione, diventa un piacere ed un dovere allo stesso tempo e consente di arricchirsi guadagnando ancor di piu’ e ben piu’ al di la delle reali necessita’. Che stia parlando di una ricchezza esterna o al contrario interna e’ palese in quanto ormai l’ansia di guadagno ci fa sentire sempre al di sotto dei nostri imprecisati desideri e sempre piu’ insoddisfatti e ansiosi di salire qualche gradino in piu’ lungo la scala della continua insoddisfazione . Come il folle scalatore che non si ferma mai a guardare indietro per godersi il panorama ma ha lo sguardo rivolto solo alla vetta, per lui sempre piu’ irraggiungibile, che si nasconde nelle nubi di confusi desideri rischiando solo di precipitare finche’ non precipita davvero senza aver raggiunto la indefinita meta agognata. Ma non voglio rinunciare al mio progetto di visite oculistiche domiciliari e solo quando lo vedro’ realizzato potro’ ritenere che i miei tentativi le mie delusioni tutti i “si pero’…ma se… bisogna sentire il responsabile…vedremo…ora ci sono altre priorita’…per ora non rientra nei nostri programmi…” sono riuscito a vincerli. E se questo avverra’ sara’ perche’ voi avete lavorato con me per realizzare il progetto a cui tengo ed a cui sicuramente dite di tenere anche voi. E me lo dite nei bar, al supermercato, alle file alla posta in quei luoghi della vita reale che il cocente sole d’ agosto troppo spesso oscura per illuminare l’oscura ansia della vacanza mordi e fuggi o last minute. Non mi aspetto nulla dai politici che si atteggiano a sensibili interpreti delle realta’ sociali a ridosso di appuntamenti elettorali e che all’ indomani delle elezioni debbono affannarsi a ripagare chi gli ha consentito l’eventuale successo. In questa particolare “democrazia rappresentativa”, tranne rarissime eccezioni, si viene eletti non grazie ad un meritato consenso pubblico derivato da una notoria e meritoria attivita’ sociale ma grazie al controllo dei voti di chi fabbrica un volto pubblico per coprire nascosti interessi privati. Come e’ possibile che li dove ci vuole una raccomandazione anche per parcheggiare una macchina si riescono a raccogliere alcune migliaia di voti ? I nostri cosidetti “rappresentanti” sono degli sconosciuti, generalmente falliti nella loro professione, ammesso che ne abbiano mai avuta una,, che guadagnano la notorieta’ soltanto all’indomani della elezione. Chi si ricorda nel tripudio dei festeggiamenti elettorali di quell’anziano che sta ormai da anni in casa e che spostando la tendina della finestra cerca di vedere aldila’ dell’ orizzonte dei ricordi, o di quella vecchietta affidata alle attenzioni di una badante che non sa se e quanto potra’ vedere una volta operata di cataratta, o quell’altro che ormai da anni ha un occhio che lacrima o non misura la pressione oculare oculare e di quell’altro ancora che… Forse ha ragione il regista Moretti che lamenta di non riconoscere piu’ negli italiani una “opinione pubblica”. Vi saluto, vi dico arrivederci, e vi invito a lottare con me perche’ questa piccola cosa che consiste in un semplicissimo potenziamento della attivita’ dell’ adi (assistenza domiciliare invalidi) possa essere realizzata a dispetto del disinteresse di chi non la ritiene una priorita’ anche quando il suo compito sarebbe quello di riconoscerla, organizzarla e realizzarla. Un particolare ringraziamento alla redazione di Tele Elba, il Tirreno, Camminando.com, Elbareport, e a Viliano Rossi del tribunale del malato sensibilissimo interprete delle esigenze e dei diritti di chi per sua sfortuna ha a che fare con il mondo della sanita’ . …ma non vorrei dar ragione a quel mio vicino di ombrellone che diceva che Napoleone, pur avendo all’Elba di tutto, mare, cielo, donne, ricchezze, ricordi di gloria, preferi’ sfidare di nuovo le incertezze della storia perche’ “non riusciva a sopportare gli elbani!” Grazie


anziana vecchia

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