A proposito di scuola e di allarmismo
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : domenica, 14 settembre 2008
Non fidatevi delle parole, andate a vedere con i vostri occhi, fatevi un bel giro turistico, se ancora non l'avete fatto, così giudicherete da soli: questo viene da consigliare alle famiglie che stanno per mandare i propri figli nelle scuole di Portoferraio. Andate a vedere i calcinacci che cadono (pochi o tanti, se cadevano in testa ad un bambino chi era l'allarmista?), le infiltrazioni d'acqua, i bagni, i termosifoni senza protezione,finestre senza tende ignifughe, le porte antipanico che non aprono, gli estintori, le scale antincendio, le barriere architettoniche, gli arredi obsoleti, i vetri rotti ( in I°A alla Pascoli sono 5 anni che il vetro sta insieme con il nastro adesivo), maniglie e porte difettose, le pavimentazioni esterne, la messa a terra degli impianti elettrici, i giardini, i cortili, le recinzioni, le vernici usate per l'imbiancatura... Il Consiglio d'istituto ha documentato con relazioni scritte e fotografiche lo stato in cui versano i vari edifici scolastici compresi gli esterni e riteniamo ad oggi assolutamente insufficiente il "grande sforzo" partito male ed in ritardo di questa amministrazione. Se l'assessore all'istruzione continua a minimizzare non renderà un buon servizio alla cittadinanza. Chi garantisce che nella materna di S. Giuseppe non ci siano altre infiltrazioni dal tetto? Sarà sufficiente rintonacare e basta? Chi farà i collaudi? E perché non considerare il disagio dell'inserimento di un bambino piccolo in una struttura provvisoria come la scuola primaria di Carpani e poi il trasferimento di nuovo a S.Giuseppe? Come si può sostenere che un cantiere aperto o un'imbiancatura non interferiscono con la normale vita scolastica? Chi ha valutato la sicurezza dei cantieri, specie quelli delle ditte in subappalto? In che stato resta Casa del Duca? Che si aspetta a far partire la manutenzione generale di interni ed esterni che si era concordata? Basterebbe rendere pubblica tutta la documentazione prodotta dal Consiglio di istituto e le risposte via e-mail pervenute dal Comune per rendersi conto della sproporzione tra richiesta e risposte. Non va "rassicurato il presidente del consiglio d'istituto". Non è una questione personale. E neanche è questione di allarmismo, ma solo di serietà e senso di responsabilità.
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