In un hotel capoliverese da qualche tempo si verificavano dei furti nelle camere dei chienti, dalle quali erano spariti telefoni cellulari, macchine fotografiche vestiti, e costumi da mare di marca. Le discrete indagini dei Carabinieri avevano portato a circoscrivere i sospetti sul personale, finchè non veniva pizzicata l’autrice dei furti: una ventitrenne di nazionalità senegalese che lavorava come cameriera ai piani. La perquisizione operata nell’alloggio della ragazza faceva rinvenire e recuperare una parte della refurtiva: un cellulare e una macchina fotografica oltre che capi d’abbigliamento, ed anche se la cameriera si giustificava, dicendo che aveva preso quella roba perché non poteva permettersi di comprarla, i Carabinieri scoprivano che la ragazza stessa era solita vendere la refurtiva al mercatino serale di Capoliveri. Inoltre procedendo al controllo dell’identità della giovane saltava fuori che la stessa aveva fornito dei documenti asparentemente regolari ma appartenenti ad un’altra persona. A quel punto nei suoi confronti i Militari dell’Arma contestavano oltre che la scontata denuncia per furto aggravato anche quella per sostituzione di una denuncia. L’arresto era effettuato nel pomeriggio di venerdì 18 Luglio e nella stessa giornata la ragazza veniva trasferita a Livorno per essere associata alla Sezione Femminile del Carcere delle Sughere, dove resta in attesa delle decisioni del Magistrato che segue il suo caso.
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