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A Sciambere del ghiozzo bis

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 11 settembre 2008

Il ghiozzo è sempre ghiozzo - Sono sinceramente sconcertato. Ma chi sei tu –un rosso qualunque- per dare a me, il figlio di Grondaia, lezione sui Ghiozzi? A me, il terrore dei ghiozzi della Calata (domandare a Giovanni Fratini per verifica ed assodamento) prima che tu ti attaccassi alla puppa, a me, reduce da oggi inimmaginabili campagne di totanaggio sulla gloriosa San Giuseppe, a me il riconosciuto principe del bollentino, capace ancora oggi di pesche miracolose nelle nostre troppo inquinate ed impoverite acque elbane, a me, l’allievo prediletto di Stoffabona. E cosa vuol dire codesta distinzione tra ghiozzo di buca e ghiozzo di scoglio? Forse che se l’omo nero fosse stato “pescato” invece che a Giannutri nella nostra oleosa darsena sarebbe stato più difficile scocciarlo e quindi levarcelo dai coglioni? Bah? Magari Peria e c. sarebbero stati capaci di farlo cittadino onorario! Anch’io –come sai- sono stato allevato da un omo nero, ma si trattava di un nero diverso, attrezzato, nelle condizioni possibili, ad una ferma opposizione contro l’imperante Regime (altro che quelle anime candide dei tuoi compagnucci, dissolti al primo bau-bau o al primo cucchiaino di ricino). Lui stesso mi è stato maestro anche per la pesca e per Lui tutti i ghiozzi erano uguali ed anche quando capitava che la Rosina facesse il Cacciucco il ghiozzo non vi trovava posto. Quindi anche per me tutti i ghiozzi sono uguali e non c’è un ghiozzo più ghiozzo dell’altro ghiozzo. Tornando al nostro, però, è sempre da decidere se il ghiozzo sia lui o non piuttosto altri, quelli che lo riconoscono per un leader illuminato solo perché parla benino, quelli, per esempio, che fanno finta di fare opposizione o la fanno così densa di salamelecchi da rivoltare lo stomaco, e magari concordano sul fatto (vedi l’ultima uscita del Ministro della Guerra) che in fondo anche i Ragazzi si Salò siano, se non degli eroi, dei veri patrioti. Concludo sul tema ghiozzico : potresti anche tu fare un sondaggio, adeguandoti all’unica dimensione che sembra disciplinare e condizionare il dibattito politico. Se vincono i si (quelli, per intenderci, che sono per l’assimilazione delle due sottospecie di ghiozzi) paghi cena, se vincono i no, cioè i rigidi difensori dell’ortodossia ghiozzesca, la offro io a tutto lo staff di Elbareport. Ma ho l’impressione che gli elbani non siano così: ghiozzi. Grondaia jr. Primum mettiamo le cosine a posto sull'olio di ricino e dintorni, non tutti tra i rossi, si dileguarono ai primi sentori, qualcuno per non piegare la testa cambiò aria scegliendo la Via della Corsica (salvo tornare poi tornare e beccarsi qualche mese di carcere per "espatrio clandestino" o più tardi come partigiano combattente a cacciare i tedeschi dall'Isola, pochi, ma ci furono), un po' di più continuarono a far funzionare se non i partiti il "Soccorso Rosso" per anni e anni, e parecchi (più che altro rossi ma non solo) furono quelli destinati a Spoleto, che si salvarono per un pelo dalla deportazione in Germania (poi ci furono pure quelli che, presa coscienza, rossi o meno ci lasciarono la pelle ma il discorso è troppo alto per metterli in frittura insieme ai ghiozzi e troppo sacro per essere oggetto delle considerazioni dell'ex (si fa per dire) fascista La Russa). E l'omo nero, con la sua certa avversione al fascismo, con la sua certa influenza sulla DC d'allora, non impedì che segretario della DC diventasse un omo molto più nero assai (nell'animo non nella veste) fino a poco prima segretario del Fascio e Podestà, che successivamente rimase, mi pare (solo) un par d'anni nelle patrie galere per essersi "sproporzionalmente difeso" da una "pallata di neve" con le due revolverate che mandarono al Creatore il Corsetto. Ma in quei tempi io prendevo la puppa e te ti sbucciavi i ginocchi sulla superficie sbrecciata di Piazza ai Giardinetti che, pensa a chi mi tocca dare ragione (Al Fuochi!!!), sarebbe l'ora di tornare ad ingentilire ed a ripulire dalle auto. Torniamo ai ghiozzi che è meglio. Immagino che se opponessi alle tue considerazioni l'apprezzamento del ghiozzo sul mercato ittico labronico tu commenteresti sarcastico: "Deh .. ma so' anche livornesi!", parimenti penso non ti smuoverà più di tanto sapere che George Simenon era ghiotto di frittura di ghiozzi, tanto da traslare (improbabilmente) sul parigino Maigret questa sua mediterranea passione alimentare, tanto che nel libro "Le ricette della Signora Maigret" ritroviamo puntualmente l'indicazioni per cucinare i ghiozzi. Ma sai in quanti cacciucchi (che sono una bella metafora della vita) sono finiti i Ghiozzi Boccarossa, magari spacciati per mini-capponcelli? Un ghiozzo si riesce ad infilare dovunque, anche nella frugaglia, se so' troppo concentrati, si notano altrimenti passano dal tegame e dalla padella nel nostro piatto e non ce ne accorgiamo. E a pensarci bene è pure giusto perchè discriminare? Quando per avventura capita che un ghiozzo (Gobius Gobius) diventa assessore, sindaco, parlamentare, evidentemente eletto da altri ghiozzi che con lui/lei si identificano, si può dire che si realizzi il lato gobide della democrazia. E non vorrei che tu ora te ne uscissi con una rivisitazione della teoria degli opposti estremismi applicata alla cromaticità del ghiozzo. Ultimo: declino la provocatoria scommessa ma rigetto anche una tua orripilante ipotesi: dopo aver assistito a vari insulti in Calata (i gabbioni vitrometallici, il taglio dei vecchi ombrosi alberi sostituiti dalle magnolie, l'espianto delle magnolie sostituite col niente etc. ... vedere sorgere come Venere dalle acque del porto, il decisamente poco botticelliano Ghiozzo Nero di Giannutri, in luogo che su una bivalve su un gommone dei Ponpieri, metterebbe a dura prova le mie vecchie coronarie. Come recitava il titolo di un noto romanzo: a ciascuno il suo ... ghiozzo.


Ghiozzo nero

Ghiozzo nero