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Ragionamenti sulle toghe rosse e rosate

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 20 luglio 2003

Mi pareva di ricordare che il tariffario per corrompere i Signori Giudici fosse diverso da quello presumibilmente usato (per ora solo secondo certi Pubblici Ministeri disinvolti e veloci nell’eludere loro stessi e per primi le regole e forme, che nell’amministrazione della Legge, corrispondono ad atti sostanziali), dal Signor Silvio Berlusconi per corrompere il giudice romano. Duecento milioni, solo il doppio di quello dato al Dr. Di Pietro a titolo precauzionale in prospettiva di futuri processi dagli stessi amici che gli comperavano i calzini, gli davano l’uso di una garçonierre, gli prestavano Mercedes nuove di zecca, con preghiera anche di farne il rodaggio e quindi passandogli benzina, olio ed assicurazione. I 100 milioni, poi si seppe, erano solo un prestito per costruire la casa affinché la smettesse di rompere i coglioni con l’uso della garçonierre degli altri, quindi un atto consequenziale e giusto. Mi sembrava anche poco in confronto a quanto ricevette il Dottor sua Eccellenza. Cacciò/Nardò – non ricordo il nome, Presidente del Tribunale di Milano quando sequestrò le azioni Montedison al Gardini in lite giudiziaria con il socio paritetico. Ricevette 400 milioni per la corruttela. Gardini, guarda caso, privato del suo patrimonio da un giudice (con la “g” minuscola)corrotto si suicidò avendo perfettamente previsto e capito quello che sarebbe dato seguito al sequestro del patrimonio. In Italia succede anche questo, caro Alex, ecco perché io non sarò mai ne giustizialista ne ghigliottinista . Alex, Lei mi è sempre parso , e sicuramente è, persona colta e pensante. Non certo un giustizialista ghigliottinatore. Perché quindi questo atteggiamento di sicura condanna per Berlusconi che dall’alto della montagna di danaro che possiede e possedeva poteva far mille cose diverse che inviare, via banca, 200 milioni al figlio di un giudice. Possiede anche delle banche, poteva usarne una sua. No. Li avrebbe inviati per bonifico bancario al figlio del giudice non dimenticando neppure la casuale: “ a scopo corruttela Suo Signor Padre. Gradisca i nostri corrotti distinti saluti“. Via carissimo Alex, non facciamoci avvelenare la mente dalla appartenenza politica. Usiamo pur sempre il nostro metro e la nostra misura, dettati dall’uso costante del dubbio, della critica, della satira, del sano cinismo nei confronti di tutti, giudici compresi. Un affettuoso non corrotto saluto. Bruno Paternò (in memoria dell’indimenticabile Enzo Tortora a nome del quale e per il quale desidero esprimere un profondo umanissimo disprezzo per quei giudici vili ed inetti che lo tennero in prigione pur sapendolo innocente – Vi ricordate? Il giudice in ferie sotto l’ombrellone non esaminò neppure il ricorso dell’avvocato e rinviò l’esame alla fine delle sue ferie – solo i canonici 60 giorni più i sabati e le domeniche … ed Enzo in prigione). Caro Bruno Scusa se brucio Alex (che penso parlerà alla maniera sua e per conto suo) ma mi scappa una risposta anche se ti vedo in splendida forma nonostante la calura, e non voglio impelagarmi in una discussione sulla giustizia a tutto campo in cui soccomberei per difetto di documentazione. Due aspetti però vorrei farti notare. Iniziamo dal fatto che il Sen. Di Pietro (le cui idee politiche non gradisco affatto) va rispettato almeno perchè i processi in cui è stato tirato da Berlusconi e tirapiedi vari, se li è fatti tutti, uscendone, per ora, sempre assolto (annesso quello relativo al caso specifico che citi), nessuno di essi è stato annullato per scadenza dei termini, in nessun caso ha fruito di "depenalizzazioni" molto sospette (es. per falso in bilancio in U.S.A. si beccano anche 10 anni di carcere senza sconti, l'intraprendente intraprenditore più statunitense degli statunitensi, imputato di falso in bilancio, ha fatto promulgare una legge che parifica questo reato allo "sputo per terra aggravato"). La seconda osservazione è circa il tuo ragionare sulla dazione dei duecento milioni che non starebbe in piedi poichè Berlusconi sarebbe stato troppo stupido a farlo in quel modo. E qui Bruno mi sorprendi, perchè se tu fossi un berlusclone, uno di quegli azzimati giovinotti in giacca blu (meglio se pelati) che se ne vanno in giro a ripetere in forma lobotomica il pensiero (pensiero?) del capo lo capirei; ma tu hai letto qualche libro e lo hai pure capito, e se uso l'espressione "un cretino di genio" sai che è una citazione e che non cito a sproposito. Se il tuo ardito sillogismo (dare soldi così apertamente è da cretini - Berlusconi non è un cretino - Berlusconi non ha dato soldi ai giudici)fosse perfetto, forse (dallo "schiaffo" di Strasburgo a risalire nel tempo) non ci ritroveremmo governati dal peggior governo della storia repubblicana, quello più ridicolo, illiberale, economicamente pasticcione, internazionalmente sbeffeggiato (da destra e da sinistra) della giovane storia democratica d'Italia, un governo micidiale per le sorti economiche di questo paese ed esiziale per quelle zone del nostro paese ad economia turistica. Tu che stai a destra col cervello attivato dovresti averlo già capito che Berlusconi più che un leader vero è un ex-prodotto di successo, un'immagine di cartapesta, un vacuo autocelebrante che ha dimostrato tutta la sua vacuità alla prova del governo, come aveva alla lettera previsto quel sanguinario bolscevico di Indro Montanelli (il Geniale come lo chiamava Fortebraccio alias Mario Melloni). Un consiglio: indipendente dai suoi destini giudiziari, scaricatelo al più presto, o quella cartapesta diventerà pesante zavorra per la destra democratica italiana e la condurrà alla rovina politica.


silvio berlusconi

silvio berlusconi

Indro Montanelli

Indro Montanelli

Di Pietro

Di Pietro