Sono stati completati da pochi giorni nel Cimitero Monumentale della Misericordia di Portoferraio. i lavori di restauro del tetto dell’esedra e delle cappelle annesse, restituendo in tal modo alla comunità ed agli appassionati di cultura locale la possibilità di visitare la parte più antica di un luogo della memoria che custodisce, tra molti altri, le sepolture di personaggi che hanno lasciato impronte significative nella storia civile e religiosa di tante generazioni isolane. Il sacro recinto fu solennemente benedetto il 2 novembre 1861 dal canonico Traditi, che per cinquant’anni fu parroco di Portoferraio, e le lapidi conservate nell’esedra consentono di ricostruire la partecipazione degli Elbani all’epopea risorgimentale, ma ricordano anche le vittime del lavoro negli altiforni, i caduti delle due guerre mondiali ed i valorosi agricoltori che, come recita un’epigrafe, dettero incremento alla coltura delle vigne e dei campi accrescendo il censo avito a pro della famiglia e della Patria . Qualche nome: Elbano Gasperi, l’eroe di Curtatone; gli aviatori Andrea Citi, Rolando Roemer de Rubinstein e Mario Reboa; i volontari garibaldini Luigi Pullè, Francesco Damiani, Edoardo Fazzini, Pietro Carlini e Ildebrando Audifred; la dinastia Foresi, benemerita per le innovazioni apportate nella coltura della vite; la famiglia Del Buono, partendo da Pilade, grande industriale, per finire a Oreste, scrittore e giornalista delle più prestigiose testate nazionali. I lavori di restauro sono stati eseguiti grazie al contributo dello Stato con i fondi dell’8 per 1000 ed alle generose oblazioni di alcuni cittadini portoferraiesi, attenti alla conservazione delle testimonianze storiche e dei valori architettonici del territorio. La spesa complessivamente sostenuta ammonta ad oltre 200mila euro, a fronte delle disponibilità per circa 125.000 euro. Tuttavia, con notevole sacrificio ed impegno la Misericordia, pur di completare i lavori di messa in sicurezza del tetto dell’esedra, ha contratto un debito di circa 80mila euro con l’impresa esecutrice, confidando in ulteriori sovvenzioni pubbliche e private Nella sede di via Carducci il Magistrato è convinto di avere bene operato, provvedendo alla conservazione di un bene caro alla comunità. “Abbiamo dovuto contrarre un altro debito, sottolinea il Governatore Antonio Bracali, ma abbiamo salvato un luogo della nostra memoria. Gli agenti atmosferici ed il bombardamento dell’11 maggio 1944 avevano provocato lesioni gravissime alle strutture. Se avessimo tardato nel recupero c’era il serio rischio di perdere un monumento caro a tutti gli Elbani. Confidiamo ora che i familiari dei sepolti nell’esedra collaborino, provvedendo al restauro ed alla pulitura dei singoli marmi onde restituire il dovuto decoro a quelle antiche tombe.”
cimitero neri esedra