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Legambiente: Proposte di riperimetrazione di Logi inaccettabili nel merito e metodo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 04 settembre 2008

Rispetto alle notizie giornalistiche sulla possibile revisione dei confini del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano all'Elba, ipotizzata dal Sindaco di Marciana Luigi Logi, Legambiente Arcipelago Toscano precisa quanto segue: 1) Non si può procedere ad una revisione dei confini "sperimentale" per singolo comune, trattandosi di territori compresi in un Area Protetta ed in Zone di Protezione Speciale (Zps), Siti di Interesse Comunitario (Sic) e Siti di Importanza Regionale istituiti per salvaguardare specie animali e vegetali ed habitat di intesse europeo, complessi ed estesi in tutti i comuni. La riperimetrazione del parco deve quindi rispondere ad un ragionamento complessivo che tenga conto della grande complessità e biodiversità per la quale sono stati istituiti il Parco dal Parlamento italiano, Zps e Sic in accordo tra Unione Europea, Governo Italiano e Regione Toscana e Sir dalla stessa Regione Toscana. E' evidente che una riperimetrazione fatta comune per comune porterebbe ad un puzzle non componibile, senza nessun criterio scientifico, e probabilmente ad un perimetro assurdo ed ingovernabile più di quanto sia quello attuale. 2) La revisione dei perimetri, occupandosi di uno strumento di salvaguardia, non può essere giustificata con l'apertura della caccia in aree boscate (a cosa?), anche perché nelle Zps, istituite in base alla direttiva uccelli dell'Unione europea, si verrebbe così a creare una diminuzione dei vincoli preesistenti, inoltre, proprio la presenza delle Zps e di importanti flussi migratori, ha fatto classificare l'intero Arcipelago Toscano e l'intera Elba come Important bird Area (Iba), inserite nella Rete Natura 2000 dell'Ue, per difendere gli uccelli migratori che ora si vorrebbero cacciare. 3) In occasioni simili, tentativi diminuzione e modifica delle norme di protezione, la Corte di Giustizia europea e la stessa Commissione Europea hanno sempre accolto i ricorsi contro le riperimetrazioni da parte di cittadini, comitati ed Associazioni ambientaliste. 4) L'attuale perimetrazione del Parco contenuta nel Decreto istitutivo del Presidente della Repubblica è su scala 1:25.000 ma le cartografie allegate al Piano del Parco riportano, in modo chiarissimo, lo stesso perimetro in scala 1:10.000, perfettamente leggibile, con "aggiustamenti" dei confini su strade e punti cospicui la dove la perimetrazione ministeriale presentava dubbi. E' su quella cartografia che si può lavorare per eventuali ulteriori modifiche e aggiustamenti dei confini dove non siano perfettamente individuabili (anche se ci sarebbe la tabellazione devastata dai vandali, magari gli stessi che poi vanno a dire che i confini non sono riconoscibili). 5) La riperimetrazione del Parco, come avvenuto in altre aree protette (Dolomiti Bellunesi), non ha niente a che vedere con l'iter in atto di approvazione del Piano del Parco, si tratta di due cose completamente diverse. Per fare un esempio: sarebbe come se si volessero cambiare i confini di un Comune con il Piano Strutturale. La trafila è lunga e complicata e deve tener conto di molteplici aspetti, non solo della caccia che non è contemplata come problema inerente l'istituzione di un Parco o per la sua modifica. Notiamo solo che, anche questa volta, l''avvicinarsi delle elezioni comunali fa emergere le solite promesse ai cacciatori fatte da una quindicina di anni a questa parte. 6) Secondo Legambiente una riperimetrazione del Parco può essere avviata partendo da alcune assurdità contenute in un perimetro del quale le amministrazioni comunali portano una grande responsabilità, lo si può fare attenendosi all'allegato 1 al decreto istitutivo che fissa le percentuali di territorio protetto anche per l'Elba (50% ed oltre, oggi siamo al 53%) e con modifiche che vengano compensate da territori di valore ambientale identico o superiore e che contengano specie animali e vegetali comprese negli allegati delle Direttive Europee Habitat e Uccelli e nella Legge 56/2000 della Regione Toscana, rafforzando così, e non diminuendo, le protezioni di Zps, Sic e Sir e consentendo all'interno delle aree deperimetrate una caccia solo ad alcune specie e senza deroghe di sorta. Uno "scambio di territorio" che dovrebbe portare (anzi avrebbe dovuto già portare), vista la mutata natura dei vincoli e la presenza di una fascia di Zps esterna, necessariamente all'istituzione delle Aree Contigue del Parco, delle quali però le associazioni venatorie non vogliono sentir parlare e sulle quali la Regione Toscana tace. 7) Lo scambio deve essere cioè paritario e non utilizzare trucchi come la "cessione" al Parco di aree con emergenze storiche ed archeologiche che altri Enti non riescono a gestire ed a proteggere nella maniera adeguata e che niente hanno a che vedere con la difesa e valorizzazione della biodiversità dalle quali deve muovere, in primo luogo, ogni seria proposta di riperimetrazione dell'Area Protetta..


cartello parco volterraio

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