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Sandolo: togliere il velo per la sicurezza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 02 settembre 2008

Caro direttore, un'altra polemica è nata da giorni e continua con opinioni diverse e spesso di contrasto nell'attuale società italiana. Vediamo l'accaduto. Ad una turista, con il velo che copre praticamente l'intera faccia, viene vietato di entrare in museo. La turista, vestita nel modo regolamentato della propria religione mussulmana, si è presentata al museo di Ca' Rezzonico sul Canal Grande a Venezia assieme al marito e alla figlia. Ha fatto il regolare biglietto per ognuno della famiglia e si è avviata all'entrata. Il guardiano l' ha fermata invitandola a togliersi il velo dalla faccia. Avuto il rifiuto non l' ha fatta entrare con grande sorpresa e ... grande arrabbiatura di tutta famiglia. Di questi tempi in Italia viene fatta molta attenzione all'abbigliamento considerato a rischio, cioè che potrebbe nascondere elementi di pericolo per poter poi agire impunemente e con maggiore facilità nel procurare nocumento o danno a persone e cose. In pratica le persone di qualsiasi provenienza, religione e ceto sociale vengono invitate a scoprirsi il volto mostrandosi nella più completa chiarezza per poter essere meglio identificate. Questo non solo durante il periodo di carnevale ma durante tutto l'anno dove il volto può essere coperto con maschere per fare degli scherzi, con il casco integrale per poter condurre una motocicletta e con il velo per adeguarsi a determinate norme religiose o usanze socio-morali. Siamo in un periodo di emergenza, talvolta "soft" altre "hard", per il terrorismo diffuso e di dura delinquenza sia sul territorio nazionale che all'estero ed è bene intervenire con efficienza per il bene e la sicurezza dei cittadini, siano essi lavoratori delle fabbriche che impiegati aziendali, famiglie che vanno a fare la spesa o persone che frequentano gli stadi, giovani che frequentano la scuola o ragazzi che vanno a giocare nei campi o a ballare nelle discoteche. Le persone addette, soprattutto guardiani e poliziotti, devono sentirsi obbligate a intervenire non solo perché previsto da regolamenti e leggi ma soprattutto per una presa di coscienza con un impegno civile e morale. E' sacrosanto intervenire per il bene e la sicurezza di ogni ceto sociale e per qualsiasi gruppo religioso. E' giusto intervenire, nel modo più corretto e modalità più appropriate, perché le leggi dello Stato Italiano lo impongono I controlli devono essere adeguati per ogni forma di dura delinquenza e soprattutto per evitare ogni tipo di terrorismo anche se talvolta possono essere in contrasto con gli usi e i costumi, con le regole religiose, con le convinzioni etico-morali e con la propria coscienza. Ogni persona, italiana o straniera che sia, deve essere cosciente di tutto questo ed adeguarsi per la sicurezza personale e per il bene comune. Tutte le forte nazionali, sia istituzionali che private, sia civili che religiose, si devono impegnare profondamente per una vita più sana lontana dai pericoli e dalle involuzioni democratiche che porterebbero verso il nazionalismo fascista, il comunismo più radicale o il populismo più deleterio. Ognuno deve impegnarsi per affermare una sana via nazionale fortemente integrata con l'Europa basata su sani valori civici ed etico-religiosi, fuori da ogni estremismo, che porti ad uno sviluppo armonico di ogni settore e di ogni livello sociale, nella massima sicurezza. La politica deve capire tutto ciò ed adeguarsi per la sicurezza dei cittadini e degli ospiti (lavoratori e turisti) facendo in modo che ognuno possa essere difeso e sentirsi più sicuro. Vanno evitate le critiche strumentali e le posizioni di comodo a vantaggio personale, della propria famiglia, del proprio gruppo o del proprio partito. Così potremo porre basi civili, certe e sicure, nella società e migliorare nel proprio cammino di vita. Cordialmente elbasun@infol.it


velo islamico

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