Il giorno dopo la “tempesta di Giannutri” le acque non sono ancora del tutto calme, sicuramente è destinata a suscitare reazioni ad esempio una dichiarazione rilasciata da Andrea Pianelli, responsabile del personale dei Vigili del Fuoco di Grosseto a nome del comandante Geremia Coppola, ai colleghi di Tenews. Poche righe ma molto sconcertanti in cui il funzionario che forse vorrebbe pompierare finisce per gettare sul fuoco benzina: “Noi abbiamo l’obbligo di fare assistenza al presidente della Camera Gianfranco Fini su preventiva autorizzazione del ministero degli Interni i nostri sommozzatori devono sempre essere a sua disposizione. Che poi lui non abbia chiesto l’autorizzazione è un problema suo, a noi non ci riguarda. Come del resto ha detto, ha riconosciuto di aver sbagliato, e per questo pagherà” A parte che l'eventuale autorizzazione NON poteva comunque essere concessa, a termini di regolamento (tra i titoli di Fini non c'è sicuramente quello di oceanografo o comunque ricercatore scientifico), a parte la prona accettazione del fatto che si usino (perché così dice il Ministero) mezzi costosi e uomini di alta professionalità destinati a compiti ben più importanti di quelli di sovrintendere alle abluzioni abusive presidenziali, Pianelli affermando che i Vigili del Fuoco sono rimasti solo “usi ad obbedir tacendo” non fa un bel servizio al Corpo. Tra i compiti dell’assistenza non c’era quello di segnalare al “distratto” Fini che quella zona era interdetta alla navigazione ed alle immersioni, (anzi a ricordarglielo visto che lui il suo natante lo aveva prudentemente e correttamente lasciato in zona 2)? Hanno eseguito un ordine? Ma si esegue così tranquillamente un ordine che comporta una violazione delle norme e delle leggi? Fini non ha chiesto il permesso quindi il problema è suo? Se ci si fosse recato a nuoto sì, sarebbe così, ma per caso la violazione non l’ha compiuta anche l’imbarcazione dei Vigili del Fuoco che è entrata per futili motivi in un’area strettamente interdetta dove possono normalmente incrociare per controllo solo i mezzi della Capitaneria e del Corpo Forestale dello Stato? Altro fronte delle reazioni quello di chi fa carico a Legambiente dell’Arcipelago (che con la sua segnalazione ha scatenato il putiferio) di aver teso una sorta di agguato a Fini perché “nemico politico”. Umberto Mazzantini liquida subito la partita: “E’ un’autentica fesseria, primo abbiamo ricevuto in maniera del tutto inaspettata la segnalazione da un nostro socio ed il materiale da un privato cittadino, secondo, in occasioni precedenti di irrituali approdi di VIP a Pianosa e Montecristo, ci siamo comportati in maniera identica ed abbiamo fatto “la stessa cura”, come ricorda oggi A.N. di Grosseto, a Massimo D’Alema, Stefania Craxi, Ferruccio De Bortoli, Giorgio Faletti, Franco Frattini ed al sindaco diessino di Follonica etc., e siamo ancora in attesa di conoscere a chi erano stati dati in pochi mesi i 150 permessi scientifico-balneari dal Parco commissariato, per “ricerche” a Montecristo, notando che con la gestione del vituperato Tozzi gli "scienziati estivi" sono spariti. Per noi, che neanche citavamo direttamente Fini, nella nostra prima segnalazione, e prima della sua ammissione di colpa, una violazione di legge resta tale se la compie un cittadino qualsiasi, un incaricato di pubblico servizio o un parlamentare, certo da questi ultimi ci si dovrebbe attendere un diverso stile comportamentale, almeno un più di avvedutezza e non dei pessimi esempi”. Ma i minimizzatori o massimizzatori a seconda del colore possono stare tranquilli, questo è un paese cattolico, comprensivo e perdonista, dove si può collezionare famiglie e partecipare al Family Day, dove essere personalmente coerenti e ligi alle leggi per un politico è un optional. Fosse capitata una cosa del genere in un paese diverso da questa bananiera repubblica (magari uno di quelli tanto vagheggiati dai liberisti dove per falso in bilancio e/o evasione fiscale si va in galera) se non era la fine di una carriera poco ci mancava. Qui la questione sarà archiviata come una delle tante chiacchiere dell’estate.
Fini a Giannutri 3