Sarà ricordata a lungo questa doppia edizione del "De Andrè Day" per le emozioni che ha regalato alle oltre mille persone accorse in ognuna delle due serate previstedal programma. Ad incantare il pubblico sono state le note della chitarra di Maurizio Colonna, considerato da alcune delle più prestigiose testate musicali internazionali uno dei più grandi chitarristi classici del nostro tempo (ha collaborato con prestigiosi solisti internazionali quali l'ex Weather Report Alex Acuña, Pauliño Da Costa, Frank Gambale, Abraham Laboriel e la sezione fiati degli Earth, Wind and Fire, ed è il primo chitarrista classico, nella storia della televisione italiana, ad essere ospite d'onore, il 19 febbraio 1996, del Festival di Sanremo, facendo conoscere così, a milioni di telespettatori, la spettacolarità del suo chitarrismo) che hanno letteralmente "duettato" con la splendida voce di Antonella Ruggiero in un vasto repertorio di classici della musica italiana ed internazionale. Il momento più toccante è stato l'omaggio a De Andrè (nel corso della prima serata) quando Antonella e Maurizio hanno eseguito "L'Ave Maria" e "La canzone dell'amore perduto". Con il silenzio e l'attenzione della piazza per la loro esecuzione si è consumato un momento di magia mantenuto poi da una meravigliosa versione strumentale della "Canzone di Marinella". Ad aprire la serata classica del "De Andrè Day" erano stati gli "Skapestrati", giovane formazione elbana che ha proposto una versione acustica di "Andrea". Subito dopo la prima novità dell'edizione di quest'anno, con la "Chicken Roger band" di Beppe Brotto (musicista naturalizzato elbano che ha recentemente inciso un cd in Nepal con dei musicisti locali) che ha eseguito "Sidun" e "La Pittima" mescolando sonorità mediterranee ed orientali in un set molto apprezzato dal pubblico. I "Visto per Censura" di Michelangelo Meola hanno invece scovato un brano scritto da De Andrè per Mia Martini (La Mia razza), mentre il cantante degli "Ashtray" Giorgio Grosso (da Roma) ha eseguito "Blind love ballad", versione inglese de "La ballata dell'amore cieco" accompagnato dai Bwp. E' stata poi la volta del gruppo "Musica teatro danza ensemble" che, orchestrato e teatralizzzato da Francesca Ria, ha eseguito "Khorakhanè" e "Le Nuvole", con una suggestiva coreografia eseguita dalle ballerine Angela Iannì ed Alessia Zeami. Poi ancora novità nella parte centrale della serata con "Stefano Bigio Trio" (Ho visto Nina volare), gli "Sugar Boys" (storico gruppo elbano che propone musica anni '60) per la prima volta al De Andrè Day, ed i "Black Poppies" (ultima divagazione musicale di Alessandro Beneforti/Bwp che con la cantante tedesca Sina Faber, Fabrizio Testa al basso, Giorgio Soria alle tastiere e Stix alla batteria hanno eseguito "Per i tuoi larghi occhi" e "Amore che vieni amore che vai"). Infine i set delle due band "portanti" del D.A.D., i Playboiler ed i Bwp: Da segnalare la performance del sempre più poliedrico Stefano "Stix" Regini che, oltre che cantare, ha suonato il sax, l'armonica e la batteria, in 4 diverse situazioni. Nessuno prima aveva fatto tanto. I Bwp (sempre accompagnati dalle tastiere del maestro Giorgio Soria) hanno eseguito "Titti", "Giovanna d'Arco" e "Canzone per l'estate" riveduta in chiave reggae, ed hanno poi proposto con Tommaso Galli ed Alex la versione censurata della "Canzone del Maggio", dove De Andrè nel 1968 parlava di "professionisti dei manganelli", "sanguinare sui marciapiede", "se avete preso per buone le verità della televisione" e "se credete ora che tutto sia come prima perchè avete votato ancora la sicurezza, la disciplina, convinti di allontanare la paura di cambiare".. , aggiungendo la parola "Pacchetto" prima di Sicurezza, facendo così risuonare la "paura del diverso" che rimane immutata a 40 anni di distanza anche con protagonisti cambiati. L'attesa era poi tutta per la performance di Carlo Dotto, che è salito sul palco con una costodia in legno appositamente costruita dalla quale ha sfoderato il suo "strumento": Leo Pitzoi, con tanto di boccaglio per respirare. Il Dotto ha divertito il pubblico con una versione molto particolare e piuttosto colorita di "Bocca di Rosa" scritta molto tempo fa con Yuri Tiberto, in cui si narra un avventura di due turisti che vengono all'Elba in cerca di facili avventure, ma gliene capitano di tutti i colori, ed avranno a che fare anche con i cinghiali, un pò come adesso. E dopo l'esibizione già raccontata della Ruggiero e Colonna, i Playboiler hanno chiuso la serata con gli ospiti Giulio Scapigliati e David Iodice, eseguendo "Verranno a chiederti del nostro amore", "la Collina", "Spiritual", "Canzone di Marinella" ed una splendida "Creuza de Ma" con Daniela Soria ai cori. Francesco Martorella (batterista dei Playboiler) ha egregiamente sostituito all'ultimo minuto un non disponibile Marcello Soria dei Bwp. Ha presentato la serata uno spumeggiante Federico Regini (tenuto segregato in casa per un anno per impedirgli di cantare). Infine l'organizzazione (Alex Beneforti, la Bwp Production ed il Comune di Campo nell'Elba) desidera ringraziare di cuore tutti i partecipanti e tutti coloro che hanno dato una mano nel corso dei due giorni, ricorda che il sito ufficiale della manifestazione è all'indirizzo: www.myspace.com/deandreday , e vi da appuntamento al 20 agosto 2009 per l'undicesima edizione del "De Andrè Day" ricordando che ...... "Anche se voi vi credete assolti, siete per sempre coinvolti".
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