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Controcopertina: L'acqua all'Elba ed Agenda 21

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 23 agosto 2008

Il problema di approvvigionamento e di depurazione delle acque recentemente vissuto dagli abitanti dell'isola d'Elba e' stato oggetto di alcuni articoli di stampa. Passata la criticita' e' l'occasione per fare il punto della situazione'. Il servizio idrico integrato e' l'insieme degli impianti e dei servizi per la produzione di acqua ad uso idropotabile, la distribuzione all'utenza, il collettamento delle acque reflue, la loro depurazione e il conferimento delle acque depurate nel corpo idrico ricettore. Il quadro informativo sull'uso delle acque e sul servizio idrico integrato e' stato ricostruito dall'Agenda 21 locale promossa dalla Comunita' montana dell'Arcipelago Toscano con la partecipazioni delle amministrazioni comunali elbane. Il Rapporto sullo stato dell'ambiente pubblicato nel 2006 documenta che il Piano di azione ambientale della Regione toscana identifica la disponibilita' di acqua ad uso idropotabile e la capacita' depurativa tra le criticita' dell'Arcipelago Toscano. Relativamente al territorio elbano il volume evidenzia tra l'altro che: -e' evidente che d'estate, mentre il fabbisogno e' maggiore, e' minore la disponibilita' di acqua; -il fabbisogno della risorsa idrica e della capacita' depurativa su cui e' progettato il servizio idrico elbano e' calcolato sulla popolazione residente e sugli abitanti ufficialmente presenti in strutture ricettive e non tiene adeguatamente in considerazione gli abitanti del picco estivo; -non e' conosciuto il numero di abitanti presenti in abitazioni private utilizzate dal proprietario o affittate per uso turistico. Una stima e' possibile attraverso calcoli sulla produzione di rifiuti solidi urbani; -manca un calcolo aggiornato sulle abitazioni realizzate a partire dall'ultimo censimento ISTAT del 2001 e di quelle che verranno realizzate in base ai vigenti strumenti urbanistici; -non si conosce il fabbisogno idrico generato della nautica da diporto; -mancano all'elba serbatoi di accumulo di grandi dimensioni la cui realizzazione potrebbe essere problematica ma non impossibile; -l'utilizzo delle acque sotterranee non e' documentato. Manca un censimento completo delle concessioni e degli utilizzi; -l'acqua all'elba non e' utilizzata in modo ottimale; -le perdite dell'acquedotto dichiarate dal gestore sono amministrative, cioe' si tratta di acqua messa nella cquedotto che non risulta fatturata a causa di perdite della rete o della mancata riscossione delle fatture; -la falda freatica della val di Cornia si e' abbassata con il rischio di ingresso del cuneo salino, e di conseguenza si riduce la disponibilita' e la qualita' dell'acqua per l'acquedotto elbano; -l'acqua della val di Cornia e' potabile per decreto. la quantita' di boro e di arsenico naturalmente presente in quelle acque supera i valori normalmente accettati per uso idropotabile. Un decreto regionale concede di utilizzare temporaneamente quelle acque per uso idropotabile in deroga e in previsione di azioni migliorative che non risulta siano state progettate; -occorre una verifica tecnica e amministrativa per verificare che le acque reflue di tutte le abitazioni, escluse quelle isolate, siano regolarmente collettate nella rete fognaria; -il conferimento delle acque reflue non depurate nel mare non e' piu ammesso dalla direttiva europea 2000/60/CE e dalla legge nazionale che la ha recepita; -se l'acqua reflua viene depurata che bisogno c'e' di buttarla in mare? Potrebbe essere riutilizzata per scopi irrigui o industriali. Per la regolazione del Servizio idrico integrato intervengono vari soggetti con i relativi livelli di pianificazione: -la Segreteria del bacino Toscana costa pianifica l'uso della risorsa idrica e per bilanciare sul territorio il fabbisogno con il prelievo e la capacita' di ricarica del sistema; -la Provincia di Livorno concede ai vari soggetti il prelievo dell''acqua in ordine di priorita' ad uso idropotabile, agricolo e industriale e mantiene il quadro aggiornato delle concessioni; -l'Autorita' di ambito territoriale ottimale (AATO) dell'acqua Toscana 5 e' l'organismo che fornisce indirizzi sull'uso dell'acqua al gestore del servizio idrico integrato; -l'ASA Spa e' il Gestore del servizio idrico integrato a cui l'AATO5 ha affidato degli impianti e la relativa gestione e il rapporto con l'utenza. La pianificazione del'uso dell'acqua non puo' prescindere dalla pianificazione territoriale e viceversa. Il Piano di bacino e' il quadro nel quale vanno cercate le congruenze di tutti I piani. Attualmente non tutti i Comuni elbani documentano sul sito web il loro strumento urbanistico. E' ovvio che per individuare il fabbisogno attuale e futuro, anche in termini di uso dell'acqua, e' assolutamente indispensabile la pianificazione urbanistica unitaria del territorio elbano, necessariamente coordinata con il Piano del Piano del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, che pone le basi per i progetti collegati alla conservazione ambientale nel territorio. E' evidente che il servizio idrico integrato dell'Elba e' un tutt'uno collegato alla val di Cornia. Le risorse sono limitate e la concorrenza puo' favorire un Comune a danno di un'altro e dell'intera isola. Occorre trovare una soluzione unitaria del territorio che bilanci il fabbisogno con le risorse. Ma non doveva servire a questo l'Agenda 21 Locale promossa della Comunita' montana dell'Arcipelago toscano? Parafrasando Woody Allen: Dio e' morto, Marx e' morto, la Comunita' montana e' morta e l'Agenda 21 Locale non sta tanto bene. Sara' il caso di resuscitare un sistema di partecipazione alla pianificazione territoriale utilizzato in tutte le parti del mondo e un ente locale in un ambito territoriale omogeneo, comunque chiamato, a cui affidare la pianificazione territoriale dell'Arcipelago toscano e la rappresentanza dell'Elba nel sistema che governa il servizio idrico integrato?


Poggio fosso della nevera

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