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Controcopertina: Esa, diritti dell'informazione e pubblici doveri

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 22 agosto 2008

Era stato l' argomento di un "A Sciambere" e di un mio successivo intervento che riguardava i modi di pagamento della T.I.A verso l' ESA per i quali c'erano state anche altre proteste. Sino ad ora l'ESA non aveva neanche risposto né al sottoscritto né ad Elbareport. Per dovere di cronaca, visto che anche Voi criticavate le mancate risposte dell' ESA, devo comunicare che in data 20/8/2008 ricevo la sottoriportata risposta dell' ESA (a distanza di circa un mese) dove peraltro non riesco a reperire precise risposte ma vi è solo un invito a "sperare bene per il futuro". Speriamo che si possa sperare bene, tanto non possiamo fare altro. Comunque, aver avuto una risposta (anche se tardiva) lo considero un positivo segno di rispetto nei confronti degli utenti. Cordiali saluti - Dott. Fabrizio Rosi Porgiamo le nostre scuse per il ritardo della risposta e ci risulta che comunque è stato contattato telefonicamente dall'Ufficio per la risoluzione di alcune pratiche. La ringraziamo per il tono con il quale ci ha evidenziato il problema e la infomiamo che avevamo già previsto il disagio creato ma l'individuazione di un unico canale di pagamento è stata una scelta aziendale obbligata, al momento della fatturazione. Dal 2008 abbiamo iniziato a gestire direttamente gli incassi per migliorare il servizio sia nella gestione interna, che nel rapporto con le utenze. Il progetto però non è stato attuato per intero in quanto i vari canali previsti per i pagamento non sono stati attivati. Attualmente stiamo lavorando alla completa definizione del progetto valutando i canali di pagamento più idonei. Disponibili ad ogni altro ed eventuale chiarimento porgiamo cordiali saluti Ufficio Tariffa ESA Spa - Geom. Anna Giovannini Giusto Rosi, meglio tardi che mai così come è saggio a proposito delle "future migliorie" notare che secondo l'adagio popolare "chi visse sperando ..." non è che fece una bellissima fine. Quanto invece alla mancata considerazione di Elbareport da parte di ESA iniziamo col notare una contraddizione: il maggior azionista di ESA, Comune di Portoferraio, nonostante si becchi una corposa razione di critiche quotidiane, ha acquistato uno spazio informativo su questo quotidiano ritenendo opportuno che siano sempre consultabili ed in evidenza le sue comunicazioni istituzionali, peraltro sempre e gratuitamente riportate nelle normali pagine, la società partecipata applica un più che evidente "embargo" nei nostri confronti. La pratica è comunicativamente autolesionista tenuto conto che questo, statistiche alla mano, è uno degli organi di informazione più letto dagli elbani e riporta le cronache elbane più lette fuori dall'Elba, ma è anche politicamente non molto corretta. Un singolo cittadino, un'associazione, un partito possono liberamente scegliersi, se lo vogliono, organi più o meno "amici" per le loro esternazioni, possono decidere se rispondere o meno ai quesiti posti e attraverso quali strumenti, una pubblica istituzione (o come nel caso di specie una società partecipata pubblicamente, ergo mantenuta da tutti i cittadini) NO, un soggetto istituzionale deve trattare tutti i soggetti informativi (giuridicamente riconoscibili come tali) presenti nel territorio di competenza, nello stesso modo, non ha diritto alcuno di avere figli e figliastri comunicativi, se non lo fa dimostra oltre che poca lungimiranza di sciacquarsi la bocca invano con il termine "democrazia". All'Elba ci sono e ci sono stati degli esempi di applicazione rigorosa di questi principi: ne citiamo un paio scegliendoli tra quelli politicamente più distanti dalla "linea media" di questo giornale: il Comune di Rio Marina e l'Amministrazione marinese dell'ex-Sindaco Giovanni Martini, e registriamo anche comportamenti molto meno virtuosi. A scanso di equivoci ribadiamo, anche se non ce ne sarebbe bisogno, che il ragionamento vale per tutte le istituzioni pubbliche e tutti gli organi di informazione, sviluppammo un identico ragionamento qualche anno fa, quando l'Ex-Presidente della C.M. Mauro Febbo dichiarò che non avrebbe più inviato alcuna comunicazione al Tirreno, e saremmo pronti a ripeterlo in occasione di altri "embargo" comunicativi pubblici a sfavore di qualsiasi altro organo di informazione, perché chi si comporta in maniera non equanime non favorisce la libera circolazione delle idee, ostacola la compiutezza della libertà di stampa e rende un pessimo servizio ai suoi amministrati. Tutto ciò premesso facciano pure ... amministratori, sindaci, presidenti (in qualche caso è d'obbligo aggiungere "per fortuna") passano, gli informatori e gli organi di informazione di solito restano. Nella nostra ormai lunghissima permanenza sulle sedie del teatro della politica isolana abbiamo assistito a decine e decine di "parabole" politiche, impostate sulle più diverse curve; siamo stati testimoni di molte "ascese" qualcuna progressiva, qualcuna vertiginosa, ma pure di cadute, anche queste di diverso tipo, qualche rientro tra i normali cittadini "morbido", e parecchie "patte a rospo".


copertina 0808

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