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Boe intelligenti, la Italgest: il Parco non c'entra proprio niente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 20 agosto 2008

Sulla "querelle delle boe" interviene anche la Italgest, la società che gestisce le cosiddette boe intelligenti con una lettera inviata al Portavoce di Legambiente nella quale si legge: Caro Umberto, Ti ringrazio per l'impegno dedicato a difendere sia l'etica di Legambiente che quella della Società che dirigo e che, come tu ben sai, delle vicende cui fai riferimento, conosce soltanto le trasparenti proposte trasmesse ai Comuni elbani, interessati a MarPark e non a semplici campi boe, che non costituiscono sistemi di protezione ambientale e non sono considerabili in alcun modo uno strumento di promozione turistica anzi, qualora mal gestiti, possono costituire un fattore di disaffezione per alcune tipologie di utenti. MarPark non è solo un campo boe ma un sistema-servizio in rete, realizzato sempre con tecniche esclusive, rispettose del mare e dell'ambiente, che Italgest Mare rende disponibile alle comunità locali completo dei collegamenti telematici, dei protocolli di gestione, della formazione del personale e delle convenzioni con chi farà poi arrivare le grandi barche per ormeggiare e per far scendere a terra turisti inusitatamente ricchi e propensi alla spesa, a tutto vantaggio del territorio. Questo know how, oltre a tutte le tecnologie coinvolte nel progetto, non è alla portata di operatori locali, che potrebbero invece giocare un ruolo importante e remunerativo nella gestione di un MarPark nel loro territorio. Il coinvolgimento del Parco, quale soggetto in qualche modo promotore della soluzione MarPark è stupefacente, in quanto, per quel che ne so io, è assolutamente assente nei contatti con le Pubbliche Amministrazioni elbane da noi contattate, che stanno percorrendo una strada autonoma, come ormai è nostra esperienza consolidata. Finora, infatti, si sono dimostrati molto più reattivi i comuni che, spesso per tramite delle loro Società municipalizzate con un ruolo riguardante il mare e/o il turismo, trovano molto utile il pacchetto di soluzioni integrato in MarPark, piuttosto che affidare ad un privato la gestione di un campo boe che, se gestito con logiche squisitamente imprenditoriali, può divenire una minaccia ambientale ed una sottrazione di clientela turistica al territorio. Quanto al successo di MarPark, fortunatamente le cose non stanno come ho letto nella nota (NDR intervento di Yuri Tiberto) che mi hai inviato. Guardando le prenotazioni non si può vedere quello che accade nei campi, in quanto oltre la metà dei clienti arriva con modalità Last Minute e non risulta tra le prenotazioni. In Costa Smeralda poi, il maggior successo di MarPark, abbiamo dovuto inibire la possibilità di prenotazione da internet per impossibilità di gestione di una domanda troppo pressante, per i prezzi particolarmente alti voluti dalla Società di Gestione per adeguarli a quelli di quel territorio, che avrebbero creato confusione nella normale clientela MarPark, e per la particolare tipologia di clienti. (Per la gran parte si tratta di barche comprese tra i 50 ed i 130 metri!) Fino al 10 di agosto, abbiamo totalizzato, solo in Costa Smeralda e in questa stagione, oltre 500 giorni/ormeggio di questa tipologia di clienti, che vorremmo tanto potessero approdare anche da qualche altra parte, come sarebbe nelle loro intenzioni, se solo esistessero altri luoghi strutturati come quello. Credo sarebbe molto vantaggioso per tutti se si dedicassero energie a migliorare la qualità dell'accoglienza del territorio invece di inciuciare, sospettare, ritenere di essere in grado di fare qualsiasi cosa e poi fare amaramente i conti con le proprie inadeguatezze, dopo aver creato danni a sé stessi ed al territorio, come abbiamo già visto accadere anche da altre parti. E magari, anche nell'Arcipelago Toscano, si potrebbe promuovere un turismo ricco e sostenibile!


Boa italgest

Boa italgest