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A sciambere dei cristiani e del fascismo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 19 agosto 2008

Gentilissimo direttore, leggo spesso Famiglia Cristiana e trovo interessanti gli articoli del settimanale sugli aspetti etico-morali della vita politica italiana e dei vari governi, soprattutto degli ultimi anni. Ho ammirato le osservazioni e le riflessioni su determinati orientamenti e proposte di legge del precedente governo di centro-sinistra come ammiro i suoi interventi per gli orientamenti e le decisioni dell’attuale governo di centro-destra. Mi riesce difficile capire le polemiche di questi giorni riguardo Famiglia Cristiana, settimanale che riflette la realtà cattolica ma non portavoce, più o meno ufficiale, della Santa Sede e del C.E.I. Nel recente passato era talvolta la sinistra, soprattutto nella sua posizione più estremista, che criticava il settimanale paolino per le sue osservazioni negative riguardo talune posizioni del governo Prodi. Ora è il centro-destra che lo critica con veemenza per le sue riflessioni sul governo Berlusconi. Qualcuno del Pdl afferma addirittura che Famiglia Cristiana è sempre più allineato all’Unità e al Manifesto. Inoltre tanti paladini della libertà del Pdl attaccano direttamente il settimanale interpretando le sue osservazioni secondo interessi di partito e mistificando la realtà. E’ bene ricordare che ognuno, in democrazia, ha il diritto di esprimere il proprio parere e le proprie osservazioni socio-morali con valenza politica che riflettono verità, senso di giustizia e attenzioni verso le classi o le famiglie più disagiate. Giustamente furono rilevati gli aspetti critici di talune proposte di legge del precedente governo come è giusto rilevare la poca attenzione, dell’attuale governo, verso le difficoltà delle famiglie italiane e le prospettive di “pericolo fascista”. Famiglia Cristiana, in piena coscienza e coerenza, fa dichiarazioni di grande onestà e profonda correttezza verso alcuni aspetti dell’attuale politica governativa sulla base della propria visione socio-morale mentre è fortemente scorretto interpretare le osservazioni fatte da padre Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, come una sconfessione e perfino una scomunica della Chiesa con riferimento al pensiero del settimanale paolino. Il settimanale segue il vangelo, la dottrina sociale cristiana e gli insegnamenti di papa Giovanni XXIII tenendo presenti i valori etico-morali e cristiani, rivendicando, nel contempo, la libertà di stampa, senza adagiarsi sulle veline istituzionali, fuori da ogni visione neostalinista o neofascista, né interferire politicamente nella vita del governo italiano. Famiglia Cristiana procede in modo indipendente seguendo le linee evangeliche, senza condizionamenti e nell’ambito degli insegnamenti socio-morali ed etici della Chiesa Cattolica. Ci insegna che bisogna accettare la verità in piena coscienza mettendo sempre al centro l’uomo con i suoi valori morali e spirituali. Perciò è necessario decidere e operare profondamente per l’interesse generale della nazione senza privilegiare settori specifici e categorie sindacali. Soprattutto è necessario operare bene senza mirare ad interessi personali né di famiglia, né di lobby né di amicizie interessate. Ovviamente questo è vero e valido a livello nazionale come pure a livello locale. Anche all’isola d’Elba si vedono nubi all’orizzonte e la crisi è sempre più viva e profonda. Basta con le strumentalizzazione da qualsiasi parte esse provengano! La crisi continua e il baratro si avvicina. Ognuno, soprattutto a livello governativo e istituzionale, operi per il meglio con la massima onestà e pensi agli interessi generali del paese come pure alle condizioni delle famiglie italiane intervenendo per il miglioramento nel risollevare il disagio socio-economico e morale … sia della nazione che della nostra isola … prima che sia troppo tardi. Raffaele Sandolo Caro Sandolo Sottoscrivo molto di quello che ha affermato (ovviamente per nulla l'ammirazione per il governo in sella che credo ci farà perfino rimpiangere l'UDC) con una annotazione paradossalmente ottimistica: io credo che non tutte le crisi vengano per nuocere. Atteso che quando qualcuno rileggerà la storia dell'Italia di questi anni emergerà con tutta evidenza chi erano i farfalloni boccaloni e chi gli uomini con il senso dello Stato (non oso neppure immaginare le condizioni in cui ci troveremmo se, come qualche "genio" voleva, ci trovassimo fuori dall'area euro del vituperato Prodi), atteso che occorre inchiodare anche questo governo di valletti, veline e velinari alle necessità inderogabile di difendere la sussistenza dei poveri (chiamiamoli come si deve senza inzuccherare) e dei nuovi poveri, oltre che gli interessi del Premier, specie per quanto riguarda l’isoletta verde&blu la crisi può essere un punto di partenza per una nuova crescita o meglio come felicemente ha detto qualcuno di una “decrescita felice”. Non è detto infatti, caro Sandolo, che una vita con meno SUV, con meno seconde case (vuote), con meno (inutili) consumi, meno look, meno lussi, meno esclusività, meno bagordi debba essere necessariamente una vita peggiore. Molto spesso ci siamo ritrovati a ragionare sulla profonda miseria etica della vipperia italiana e della vipperia d’accatto che si produce a livello locale, e a quel popolo di frustrati (senza servi padroni non ce n’è) che anelano alla promozione nell’empireo di chi si fa di coca quando vuole. L’austerità, la riscoperta del valore dell’impegno e della fatica, della intelligenza, della inventiva e della originalità e dell’onestà, che sono la strada obbligata che abbiamo per tirare la testa fuori della merda, la coscienza che tra un po’ (non ci siamo lontani) si capirà che alla lunga tornerà più redditizio seminare pomodori che cemento, potrebbero anche convenientemente rieducare gli elbani. In questo processo positivo si potrà magari riscoprire l’essenza sociale del pensare cristiano ci si accorgerà che ragionare sulle cose concrete può avvicinare ed annullare speciose divisioni tra laici e credenti (di qualsiasi credo), io sono convinto della sacralità della natura e sono pure convinto che se Cristo esistesse e decidesse di tornare in terra, prenderebbe a pedate nel sedere chi sta massacrando il suo tempio, i guerrafondai, gli inquinatori, i nuovi mercanti di schiavi e schiave, i razzisti egoisti, gli uomini senza carità. E poiché il fascismo, come tutti i totalitarismi, berlusconismo (una sottospecie di peronismo a basi mediatiche) incluso, sono l’esaltazione dell’individualismo e dell’egoismo, non ho un filo di dubbio di dove si dovrebbero posizionare i cristiani (con la loro eticità) per rimanere coerenti con il dettato sociale evangelico.


ultrà, fascisti, tifosi

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