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A Sciambere fondamentalista

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 15 agosto 2008

Caro Sergio, non è mio costume quello di partecipare a crociate più o meno intelligenti (dipende anche dalla qualità dell'oggetto messo nel mirino) nè quello di ammiccare a destra o a manca, anche perchè, come si dice tra noi, mi sembra che...il più pulito abbia la rogna. Personalmente sono convinto della positiva importanza del Parco e delle sue potenzialità e - come è noto - ho una posizione molto critica verso le manomissioni e le rapine che ha subito il nostro territorio, ma ritengo anche (sopratutto in periodi di pesante crisi come l'attuale) che bisogna trovare un giusto compromesso tra esigenze diverse, senza grilli parlanti e saccenti divulgatori. E' una posizione da navigatore di bolina? Può essere, ma sinceramente non vedo diverse soluzioni. L'alternativa sta nel risorgere di un dannoso fondamentalismo ecologico o nel ridare fiato agli speculatori. Se poi non andassi alla ricerca di un compromesso che Democristiano sarei? Ti scrivo, però, perchè considero il tuo commento ingiusto ed ingeneroso non per me ma per la Persona alla quale ti riferisci. Ognuno di noi -tu insegni- può avere opinioni nel campo della politica. Legittimo, ed anche utile, in questi tempi di deriva populista. Cognetti avrà i suoi.E' un suo problema. So che sei un "drago" nella navigazione internettiana: quindi informati prima di dire cose semplicistiche e, se mi consenti, approssimate. Giuseppe Cognetti è il "maestro" del moderno ecologismo italiano, così riconosciuto, più a manca che a destra, a livello internazionale ed interno.Tra l'altro è l'unico componente italiano del Board af maritime pollution bulletin, la più prestigiosa rivista internazionale del settore, nonchè autore di pubblicazioni di altissimo profilo. Sinceramente, questa volta, il viaggio -mi pare- non è andato male a me. Con immutata stima e apprezzamento per il tuo impegno Pino Caro Pino in internet ci sto già troppo, e questa volta mi risparmio la navigazione, so benissimo chi è il Prof. Cognetti (e non mi sogno di mettere in discussione la sua vaglia scientifica) anche se l’ho incontrato di persona solo una volta, molti anni fa, ai margini di un convegno elbano, ad una cena alla quale partecipavano una decina di persone, organizzata mi pare da Marino Garfagnoli, alla quale ero presente in quanto piuttosto impegnato tanto in Legambiente che nel locale gruppo di appoggio di Greenpeace. Era, se non sbaglio, l’epoca il cui Cognetti portava avanti, credo per conto del Ministero della Marina Mercantile, gli studi che sarebbero diventati le basi della attuale proposta delle AMP elbane. Di una cosa, in mezzo a tutti questi “mi pare” ho certezza: che allora noi (ambientalisti) difendevamo le proposte di Cognetti e che non altrettanto si poteva dire per il centrodestra elbano. Ciò specificato e tenuta nella giusta considerazione la carriera ed i titoli del consulente della tua associazione ti chiedo: perché mi liquidi con un “divulgatore” o peggio come Grillo Parlante un Primo Ricercatore del CNR (peraltro in discipline strettamente connesse all’ecologia)? E soprattutto, consentimi, perché mi tratti da figurante una persona come la Dottoressa Zanichelli la Direttrice del Parco che, fidati sulla parola se non vuoi controllare i titoli, è persona di scienza e coscienza ambientale assai elevata? Ristabiliamo le misure, confrontiamoci sulle cose concrete, atteso che tutti (Cognetti compreso) siamo di parte, e che come ammetti tu non è male esserlo, ma anche che non ci sono padreterni depositari unici delle verità. Sul fondamentalismo poi ci sarebbe da ragionare abbondantemente: la storia ci pone spesso di fronte a fenomeni e fatti nei confronti dei quali anche chi informa il suo pensiero alla tolleranza di Gesu Cristo come te o a quella di François-Marie Arouet, come me, deve assumere un atteggiamento radicale. Quando in ballo ci sono cose rilevanti è doveroso anche essere intransigenti, e la salvezza del pianeta è cosa rilevante, che non è indipendente dalla nostra maniera di vivere il quotidiano, non è indipendente dai fenomeni locali, non è indipendente dalle scelte politiche dei governi centrali e decentrati. I margini per trattare con gli speculatori che incalzano, con gli ambientalisti del farequelchecazzomipare, con gli sviluppisti ad libitum, con tutte le forme di egoismo vestite da preoccupazioni localistiche, categoriali, di casta, setta, loggia, partito o circolo è esiguo o nullo. Anche sul fronte della conservazione ambientale, come su quello della democrazia reale, della certezza del diritto, è tempo di resistere. Vedi Pino io sono nonno, e penso di avere l’obbligo morale di consegnare ai miei nipoti un ambiente vivibile, per cui applicherò nei confronti di chi si preoccupa solo di fare cassa, o i suoi porci comodi e/o interessi con l’ambiente dell’isola, la stessa tolleranza che ebbe Gesù nei confronti dei mercanti nel tempio. Ciò detto poca sostanza ha, perdonami, la tua rivisitazione della teoria degli opposti estremismi, semplicemente perché qui non si confrontano valori diversi (interpretati estremisticamente) ma un valore (l’ambiente) ed un disvalore (la deregulation ambientale), e starci nel mezzo, pure per un antico esperto navigante come te, credimi, è un bel casino. Stammi bene


sub posidonia anemone

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