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A Sciambere dello scienziato non di parte

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 14 agosto 2008

Penso che dobbiamo una parola di ringraziamento al Prof. Giuseppe Cognetti (non a caso anche Presidente del Comitato Scientifico della mia Associazione) per aver riproposto in termini corretti il tema delle aree marine protette – e più in generale dei Parchi –stretti tra le necessità di salvaguardia e quelle delle esigenze economiche, locali e non. Cognetti traccia una linea mediana tra le opposte esigenze ed esprime valutazioni di buon senso, specialmente quando si riferisce a divieti inutili e “privi di significato dal punto di vista ecologico” quando questi sono messi in atto a seguito di schematiche visioni ecologiche e di parte e non sono suffragati da un valido supporto scientifico. Non a caso il Presidente del Parco Arcipelago Toscano (con tre altre controfigure firmatarie) si è sentito punto nel vivo ed ha reagito con una posizione tanto melliflua nella forma quanto dura nella sostanza: gli scienziati e gli studiosi non conoscono le indicazioni di Bateston (confesso, mi è sconosciuto, ma io non sono né scienziato né divulgatore) e non sanno mettere in campo “un approccio culturale adeguato alla gestione della complessità, riservato –immagino- a pochi “illuminati”. Fin qui, tutto nella normalità. La vera bomba, però, è stata sganciata dalla titolare del Ministero dell’Ambiente, finalmente emersa dopo un lungo periodo di studio delle molte problematiche che incombono sul suo Ministero e dalle trasferte napoletane al seguito di Berlusconi per risolvere l’emergenza mondezza. L’On. Prestigiacomo, intervenendo ad un convegno del Presidente Onorario di Legambiente (bisogna pur mantenere tranquilli gli avversari politici!), dopo aver definito gli Enti Parco come “Poltronifici”, ha lanciato l’idea della trasformazione degli attuali Organismi in Fondazioni di diritto pubblico, affidando poi la concreta gestione degli stessi ai privati, al fine di valorizzarne le potenzialità economiche. Per quanto improvvisata e non meglio specificata e dettagliata, questa idea potrebbe anche contenere aspetti positivi ed interessanti, ma a condizione che venga applicata seguendo le regole esplicitate da Cognetti ed in maniera flessibile alla realtà dei singoli Parchi italiani, ognuno –non dimentichiamo- con le proprie specificità storiche, culturale, ambientali, in un rapporto di collaborazione Stato-Regioni-Amministrazioni locali che sgombri il campo da ambizioni centralistiche che pure, di tanto in tanto, rifanno il capolino. Naturalmente le frange più integraliste della Sinistra nostrana, a partire dal richiamato Tozzi sul giornale “La Stampa”, sono subito saltate sulla sedia accusando il Ministro di voler “privatizzare i parchi” ed, approfittando di una battuta forse non troppo meditata dell’ On. Prestigiacomo su un ipotetico biglietto di ingresso, di voler imporre una nuova gabella, forse pensando più ai parchi americani che a quelli nostrali., e di voler bypassare il rapporto con i Comuni per favorire operazioni meramente speculative. Con Cognetti noi invece pensiamo che occorra davvero uscire dal fondamentalismo ecologico (a proposito come fa Tozzi – indicato come Presidente dal Ministero dell’ambiente - a convivere con un Ministro che la pensa così diversamente?), valorizzare zone protette presenti e future ed esplorarne tutte le potenzialità con il massimo coinvolgimento delle iniziative private presenti sul territorio, creare nuove opportunità non speculative e nuova occupazione. Naturalmente a condizione –sia o meno d’accordo Tozzi- che il tutto avvenga con il massimo grado possibile di coinvolgimento di esperti (veri!) e studiosi non di parte o peggio ideologicamente condizionati. On. Pino Lucchesi Presidente Associazione Ecologico-scientifica “Mareamico” Caro Pino Non sono d'accordo con quanto hai scritto: mi pare francamente solo un fare l'occhietto pre-elettorale agli antiparco, partecipando al "dagli al Tozzi", dicendo tutto e il contrario di tutto, conciliando diavolo e acquasanta, pubblico e privato, conservazione e sfruttamenti intensivi, dando un poco avventatamente patenti di affidabilità o non affidabilità scientifica a questo e a quello. Ti pongo però un quesito: quando parli del Prof. Cognetti che sarebbe uno scienziato super-partes (lui sì vero e puro e lontano dai partiti) ti riferisci allo stesso Giuseppe Cognetti (vedi foto tratta dal sito del Comune di Pisa), candidato per la Casa delle Liberta alle Elezioni Supplettive del Senato della Repubblica del 27/28 ottobre 2002 a Pisa? E' lo stesso Giuseppe Cognetti che peraltro ottenne ben 1672 voti e condusse gloriosamente l'intero centrodestra pisano al minimo storico del 18.99%, (nel 2001 un anno prima con altro candidato il centrodestra pisano aveva preso il 30.62%) correndo il rischio di farsi superare perfino da tale Piddiu Luciana candidata dalla sola Rifondazione? Ed ancora: Quando scrivi "di parte" intendi solo "di parte sinistra" ovverosia quelli (rispettabilmente) di parte destra come Cognetti non sarebbero secondo te "di parte"? In portoferaiese: a questo viaggio mi pare ti sia andata male.


giuseppe cognetti

giuseppe cognetti