Torna indietro

A sciambere dell'ungulata (specie)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 08 agosto 2008

Ci siamo arrovellati il cervello in mille maniere, cercando uno spunto diverso per il corsivo da scrivere qui stamani, ma non c'erano cristi, gira e rigira quella faccia da Muflone che spuntava dall'acqua della piscina continuava a venirci in mente e a farci ridere. Ci rassegnamo quindi ad una breve riflessione muflonica osservando che e stato anche contemporaneamente un salto di qualità, il salto in piscina dell'ungulato (a proposito, non c'è che dire, l'importazione di specie alloctone ha rappresentato proprio una bella ungulata). Il Muflone che giunge a rivendicare un posto al sole, anzi in acqua in piscina, lo dobbiamo leggere come l'esponente dell'avanguardia di una specie che diventa sempre più forte e competitiva e forse un giorno avrà la meglio in quel versante e prenderà il sopravvento sulle due popolazioni al momento più radicate: i cinghiali e i pomontinchi e forse presto avrà ragione dei nocivi (i cinghiali specifichiamo). Per intanto hanno stabilito che (Rocco lavora e Caterina mangia) ai secchetani e ai chiessesi spetta il compito di zappare le vigne e a loro quello di cogliere l'uva, senza badare se è anzonaca o biancone procanico o aleatico. Per evitare di farsi mangiare il frutto della loro fatica i poveri vignaioli le hanno studiate tutte: recinzioni, sparo di mortaretti, (tanto si confondono con le fucilate notturne dei bracconieri ai maiali da tiro) sassate, urli, sputi, ombrellate e moccoli, niente, come disse il poeta: "gli fa come il cazzo alle vecchie" (restano tetragoni, per gli italici colti); ci attendiamo solo che qualcuno cerchi di convincerli facendo loro la serenata cantando sull'aria de "lo straniero": "con quella faccia da caprone - la devi smettere muflone - di ronzicammi lo chabry ..". Insomma i campi sono loro, domani la piscina, dopodomani chissà ...


Mufloni chiessi ridotta

Mufloni chiessi ridotta