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L'aleatico diventa vino docg

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 07 agosto 2008

Nuovo appuntamento storico per l'Aleatico: sta per raggiungere gli 8 vini Docg della Toscana, vale a dire Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti, Chianti Classico, Morellino di Scansano, Vernaccia di S. Gimignano, Vino Nobile di Montepulciano. Lo ha annunciato Marcello Fioretti, della tenuta Acquabona , nonché presidente del consorzio dei produttori di vino Doc dell'Elba, durante la recente inaugurazione dell'enoteca delle fortezze medicee. Non solo, Franco Provenzali, presidente associazione olivicoltori elbani, ha sottolineato l'esistenza di un progetto che porterà a realizzare un frantoio a Portoferraio. Un fatto di rilievo, un notevole impulso al settore fino ad oggi costretto alla produzione di olio, con viaggi presso i frantoi del continente. Agricoltura elbana quindi che ingrana la quarta e rilancia un settore fondamentale, di supporto all'economia turistica bisognosa di crescente qualità. E quindi l'Aleatico, con la denominazione d'origine controllata e garantita, andrà nei quartieri alti, che spettano ai vini di eccellenza, con bottiglie numerate e severamente controllate. Un risultato che premia l'impegno dei produttori isolani, in grado di superare la certificazione Doc, esistente dal 1999, una denominazione assegnata anche ad altri vini isolani, come il Bianco, il Rosso, l'Ansonica, il Moscato e via dicendo. Uno sviluppo che riporta alla mente fasti del passato quando nel 1830 vennero censite all'isola oltre 32 milioni di viti, anche se la produzione era molto bassa, con solo 76.000 enolitri. Oggi solo 135 ettari di territorio coltivato a vigna, sono iscritti come produzione Doc e sono circa 350 ettari quelli totali; il tutto per avere una quantità di vino che va oltre i 5000 hl. Notizie apprese durante la recente inaugurazione dell'enoteca delle fortezze, dove Gragnoli e Soria del Gal hanno illustrato i vantaggi dello sviluppo del comparto, ma anche le caratteristiche di sito internet rivoluzionario, vale a dire www.toscana4u.net . Oltre a far conoscere ogni aspetto dell'Elba, è in grado di promuovere tutti prodotti elbani nel mondo e di commercializzarli, semplicemente con qualche colpo di clic del mouse. Mete nuove per il settore primario, raggiunte anche con l'impegno di Paolo Andreoli, per il Comune mediceo e di Fabrizio Antonini, per la ex Comunità montana, ma anche di tanti altri addetti ai lavori, tra cui Carlo Eugeni, una delle figure di riferimento dello Slow Food dell'isola d'Elba. Una scheda sull' Aleatico dal sito http://www.agricoopelba.it/ Le uve sono prevalentemente surmaturate sulla vite previo schiacciamento del rachide. In parte sono appassite su graticci esposti al sole per un periodo variabile da 15 a 25 giorni. La fermentazione alcolica avviene a temperatura controllata di 26-28 °C in vasche di acciaio. L'affinamento di 12-14 mesi in barriques di rovere francese di 2° e 3° passaggio è completato in bottiglia per la durata di 4 mesi. Dal colore rosso rubino intenso con riflessi granato, risalta al naso per le note di frutta secca e confettura. In bocca è morbido, rotondo, caldo. Si abbina a dolci al cioccolato, alla tipica pasticceria Elbana tra cui la schiaccia briaca servendolo alla temperatura massima di 14°C. Un po' di storia Le prime tracce risalgono al periodo greco/romano che fecero conoscere quest'uva, dai sentori marcatamente aromatici, tipici dell'enologia ellenica. Dato che le condizioni climatiche erano fortemente analoghe alle isole Greche d'origine, i romani trovarono nell'Elba il territorio adatto per poter produrre uno dei nettari a loro più graditi. Clima mite, sole caldo e terreni altamente sabbiosi favorirono l'eccelsa qualità dei prodotti derivati. A credere molto nelle potenzialità della viticoltura dell'Elba fu uno dei suoi ospiti più illustri, Napoleone Bonaparte apprezzò molto l'Aleatico durante la sua permanenza, tra il 1814 e il 1815, e conferì forte impulso alla creazione di nuovi vigneti. Tornato a Parigi soleva affermare che "gli abitanti dell'Elba sono forti e sani perché il vino della loro isola dà forza e salute".


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