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A Sciambere del disaccordo costante

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 06 agosto 2008

Caro Sergio, avrei voluto scriverti, tanto per cambiare, un pezzo sul prospettato radar anti bracconaggio a Pianosa. Il bello è che avrei provato a spiegare per quali motivi il divieto di pesca, e le conseguenti necessità di controllo, siano in assoluto la più sensata e saggia protezione attualmente in vigore in ambito Pnat. Praticamente, mi sarei trovato a fare i complimenti a Tozzi... Il caso ha voluto che nel frattempo sia intervenuta la questione alghe a Campo... Che ci vuoi fare, sarà per la prossima volta... Avrai forse avuto modo di leggere la mia leggerissima alterazione per un certo tipo di "giornalismo", ed avrai, suppongo, notato come Elbareport non sia stata nominata nemmeno indirettamente. Ho infatti trovato il tuo pezzo assolutamente equilibrato e ben fatto, escludendo magari la bufala della moria di pesci che forse si poteva evitare. Ovviamente, ho ritenuto opportuno fare un sopralluogo: essendo allergico a sabbia e ombrelloni, non so dirti niente di quanto accade vicino a riva (ma mi pare che ci hai già pensato tu) però posso comunicarti la situazione attuale (NDR vedi la foto dell'acqua limpidissima che corredava A Sciabere di ieri) ad una distanza dalla costa di circa 250 mt. (le boe che delimitano la zona riservata alla balneazione). Alle ore 17 circa, nonostante condizioni meteo-marine non ideali, causa leggera corrente di scirocco, presenza di una quarantina di barche in rada, nonchè carico antropico agostano (si fa per dire, vista la magra..) le acque di Marina di Campo risultavano perfettamente trasparenti. Nessun segno di fioritura di alghe, e ovviamente nessun pesce non solo morto ma nemmeno debilitato, tanto in superficie quanto sul fondo. Abbondanza, per quanto possibile in tale habitat, dei tipici frequentatori dei fondali sabbiosi: mormore, rombetti, tracine e pesci pettine. Segnalate triglie e paraghi allo stadio giovanile in buon numero. Ho anche visto un paio di spendide Cothyloriza tubercolata: sono praticamente innocue, ma preferisco evitare di rivelare di cosa si tratta. Non si sa mai, da qualche parte il nemico ci ascolta. Yuri Caro Yuri, mi sa che io e te non riusciamo ad andare d'accordo nemmeno quando siamo d'accordo. Credo infatti che il Tirreno (per fare il nome) abbia compiuto un lavoro molto equilibrato sulla questione, ricalcando (come elbareport d'altra parte) la "misurata" nota iniziale di Legambiente, mandando sul posto i propri giornalisti e raccontando le cose come sostanzialmente stavano. Anche le "civette" (che si chiamano non a caso civette) non mi sono sembrate poi così sbracate, e per il fatto che in prima ci siamo finiti noi e non la costa apuana (dove si sta verificando pari-pari lo stesso fenomeno) ci sono due spiegazioni a) L'Elba fa in sé notizia, nel bene e nel male, tra gli effetti collaterali della sua unicità ed irrepetibilità c'è quello di essere sempre sotto gli obbiettivi del "resto del mondo"; b) I locali amministratori (quelli carrarini o giù di lì) hanno immediatamente convocato una conferenza stampa che almeno ha aiutato da subito ad inquadrare un innegabile problema per quello che era. Le censure sugli inconvenienti che si verificano (e peggio ancora le autocensure di chi decide di non informare), lo ripeterò fino alla nausea, alimentano solo la disinformazione, il sospetto che "sotto ci sia qualcosa di veramente grave", inquinano la generale credibilità delle istituzioni e degli organi di informazione. L'Elba non deve difenderci da un nemico che ci ascolta, non ci sono complotti demo-pluto-masson-giudaico-marxisti contro la nostra economia, l'Elba deve difendersi dalla sua pochezza culturale, dalla mediocrità della sua classe dirigente (politica, categoriale, sindacale, imprenditoriale), si parla molto, anzi ci si sciacqua spesso la bocca, con gli "antichi valori" degli elbani, dimenticandoci che tra questi c'era l'attitudine alla fatica, la capacità di farsi un culo del diametro di un cappello di prete per portare il pane a casa. L'età dell'oro non tornerà più e gli elbani devono tornare ad usare mani e cervello, non basta più stare nel più bel posto del Mediterraneo per evitare di essere buttati impietosamente fuori mercato. Prima la finiamo di esportare le colpe altrove, ed individuare spettri come i biechi comunisti continentali, il Parco, le AMP, le ZTL, la stampa cinica e bara, e prima iniziamo a muovere i culetti appannatelli per offrire servizi (di trasporto, sanitari, viari, idrico-fognari, sociali e culturali) decenti, amministrazioni degne di tale nome e coordinate (senza stare a dire come), iniziative originali, ospitalità comprensiva di prezzi competitivi educazione e cortesia, e meglio è. Allora potremo anche tranquillamente dire che la Cothyloriza Tubercolata è una medusa, bellissima da vedersi e neppure delle più stronze, e non ci farà paura una innocua fioritura algale.


Cothyloriza Tubercolata  medusa

Cothyloriza Tubercolata medusa