Sono vissuti per quasi due anni senz’acqua, con due bambini piccoli. La storia, di ordinaria siccità, si svolge nel 21esimo secolo, nel centro storico di Portoferraio, in uno degli angoli più suggestivi, in cui i turisti, diretti al museo napoleonico, buttano uno sguardo e scattano una foto. Quando la bambina ha un mese e mezzo, il proprietario della casa si infuria per il ritardo sul pagamento dell’affitto, in nero naturalmente. Decide perciò di “tagliare i fili”, disdice i contratti a suo nome di luce ed acqua. La mamma, una giovane elbana, e il papà, un tunisino, cercano di subentrare nei contratti. Con Enel risolvono la questione soltanto dopo tre giorni a lume di candela, con Asa la questione è più complessa. “Ci siamo rivolti a diverse autorità – spiega la mamma – ma ci rispondevano che era necessario avere un contratto di affitto. Abbiamo cercato un’altra casa, ma è difficile trovarla. I proprietari non affittano volentieri a chi ha figli piccoli, e soprattutto per un anno intero”. Il papà ogni giorno è alla prese con le taniche dell’acqua riempite nelle fonti pubbliche e scaricate in un deposito domestico, dentro il ripostiglio della casa. I bambini crescono, il maschietto ha 4 anni e la femmina 2. L’acqua è arrivata venerdì scorso. Grazie ad un’ordinanza del sindaco. “Quando ho saputo di questa storia – spiega Peria – mi sono davvero infuriato. Ho emesso subito un’ordinanza per sopperire alle carenze igienico sanitarie. In questa città si deve sapere che le prepotenze non sono accettate, specialmente quando ci sono di mezzo dei bambini. Ho anche mandato tutto l’incartamento al Tribunale dei minori di Firenze”. Asa ha riallacciato l’acqua, ma la situazione deve ancora essere definita. Occorre un intestatario certo per il contratto, che potrebbe essere anche lo stesso Comune o un’associazione.
portoferraio panorama tetti stella